Fondazione Roma detiene gli archivi della Cassa di risparmio di Roma (1836-1992) e del Monte di pietà di Roma (1539-1937).
Dal novembre 2016 Memoria ha l’incarico di gestire l’archivio storico occupandosi di tutte le mansioni tipiche di tale servizio: assistenza ai ricercatori, governo della sala studio, controllo dei depositi, arricchimento degli strumenti di corredo, interlocuzione con i soggetti istituzionali di riferimento.
Il servizio è reso da un gruppo formato da Leonardo Musci, Nicola Pastina, Francesca Garello e Costanza Stefanori.
Dal 1° marzo 2017 al 15 luglio 2019 il gruppo di lavoro di Memoria ha curato il servizio archivistico e bibliotecario presso l’Archivio storico e Biblioteca dell’INPS.
Dal maggio 2022 abbiamo ripreso le attività archivistiche in RTI con la cooperativa Biblionova.
Il primo gruppo di lavoro che ha operato è composto da Raffaella Crociani, Francesca Garello, Susanna Oreffice ed Erika Vettone per l'archivio e da Francesca Pizzetti (e Giorgia Tulli per poche settimane) la biblioteca. Leonardo Musci ha avuto la responsabilità del coordinamento generale.
In questa seconda fase (2022- 2024) sono attive Susanna Oreffice, Raffaella Crociani e Laura Mango.
L’intervento sull’archivio della grande azienda agricola di Maccarese, ora nel Comune di Fiumicino, si è svolto finora in due fasi.
Una prima, commissionata da Fondazione Benetton Studi e Ricerche, ha riguardato la ricognizione di dettaglio dell’archivio e ha prodotto un primo strumento di ricerca e la pianificazione di un intervento descrittivo di tipo inventariale. La seconda, commissionata da Maccarese spa, si è conclusa con l’ordinamento generale dell’archivio (circa 400 metri lineari), la sua descrizione per serie e sottoserie, il ricondizionamento e la segnatura di tutto il materiale.
Il lavoro è stato presentato il 16 settembre 2016 nel Castello Rospigliosi di Maccarese. Un servizio sull’archivio è stato realizzato dal TG3 del Lazio ed è visibile qui (dalle ore 7:46 alle 7:50 e poi da 7:56 a 7:58).
Dall’agosto 2020 abbiamo avviato una collaborazione finalizzata all’assistenza alla consultazione dell’archivio e al proseguimento delle attività archivistiche.
Il lavoro 2014 è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Nicola Pastina.
Il lavoro 2015-2016, diretto da Susanna Oreffice, ha visto impegnati anche Nicola Pastina e Stella Zambonini.
Una nuova collaborazione iniziata nel 2020 è in corso e affidata a Susanna Oreffice.
Fra 2011 e 2013 abbiamo realizzato un intervento organico sull’archivio storico della Società psicoanalitica italiana che ha prodotto il riordinamento generale dell’archivio e la sua digitalizzazione integrale con l’eccezione della serie Casi clinici con redazione finale delle schede SIUSA. L’incarico ha compreso una consulenza sull’organizzazione dell’archivio corrente. Abbiamo inoltre curato una ricerca di finanziamenti per attività archivistiche e impostato un progetto per partecipare al Programma cultura dell’Unione europea 2007-2013. Quanto realizzato è stato illustrato all’Assemblea dei soci della SPI del 3 marzo 2013 ed è stato oggetto di un breve filmato da noi realizzato sulla storia della Società psicoanalitica italiana e sul suo archivio, proiettato nell’ambito del XVII Congresso della SPI (Milano, 22-25 maggio 2014).
Dal 2014 curiamo l’assistenza ai ricercatori in sala di studio (con una breve interruzione nel 2021). Nel 2023 siamo consulenti per le attività di riversamento delle descrizioni inventariali (frutto del lavoro svolto nel 2022) su una piattaforma creata ad hoc per la SPI.
La realizzazione del filmato è opera di Simona Foà e Nicoletta Valente.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
Abbiamo catalogato le riviste della Biblioteca Alberto Cencelli dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. Nel corso del 2020 ci eravamo occupati della catalogazione delle monografie e abbiamo prodotto un elenco di scarto di alcune riviste.
Il patrimonio bibliografico è consultabile qui.
L'attività di catalogazione delle monografie e delle riviste è opera di Giorgia Tulli, ha collaborato sulle riviste Letizia Vagli.
Ha contribuito anche Dario Salvan nell'ambito del tirocinio formativo (ricognizione delle riviste).
Il coordinamento è stato svolto da Nicoletta Valente.
Abbiamo svolto l’attività di catalogazione e inserimento nel catalogo SBN di circa 500 titoli.
Il lavoro è stato svolto da Giorgia Tulli.
L’intervento ha riguardato la ricognizione, selezione, riordino e ricollocazione di riviste italiane, straniere, annuari e riviste edite dalle Camere di commercio e delle monografie italiane, straniere e edite dalle Camere di commercio. In generale il lavoro ha riguardato l’intera riorganizzazione della biblioteca che ha comportato il riordino e la ricollocazione del materiale conservato.
Il lavoro è stato svolto da Ilaria Brancatisano, Enrico Dotti e Francesca Rossi (coordinatrice).
Il lavoro ha riguardato la catalogazione in SBN di volumi del fondo antico e di storia locale della Biblioteca provinciale di Roma, oggi Biblioteca istituzionale della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Il lavoro è stato svolto da Lucia Antonelli, Stefania Flore e Francesca Rossi.
Nell’ambito di un incarico relativo all’archivio CNA abbiamo catalogato il patrimonio bibliografico della Confederazione (circa 4000 tra monografie e pubblicazioni in serie) fino ad allora difficilmente accessibile all’utenza interna. È stato effettuato anche lo scarto dei periodici normativi e delle monografie in tripla copia.
La catalogazione è stata svolta da Carla Baccini e Raffaella Angeli.
Il fondo si è costituito a partire dal 1962 con doni e scambi internazionali di libri per l’infanzia e ha una consistenza di 4500 volumi della più diversa provenienza (sono rappresentate tutte le aree linguistiche mondiali).
La catalogazione ha riguardato i volumi scritti in lingue i cui alfabeti o traslitterazioni sono supportate da SBN. È stato nostro onere predisporre le traduzioni e le traslitterazioni di tutti gli elementi utili per la catalogazione, ivi comprese le importanti notizie sull’area grafica vista la ricchezza dei disegni e delle illustrazioni.
Il lavoro è stato svolto nel 2000 da Lucia Antonelli, Laura Chinappi, Antonella Fallerini, Andrea Marchitelli, Luigia Romani e Francesca Rossi (coordinatrice).
Abbiamo garantito alla Biblioteca della Treccani i principali servizi bibliografici e la catalogazione in ambiente SBN-WEB fino agli inizi di aprile 2020. Il servizio è stato sospeso per l’emergenza Covid-19.
Sono state impegnate nel servizio Carla Baccini e Daniela Petrucci.
Dal 1° marzo 2017 al 15 luglio 2019 il gruppo di lavoro di Memoria ha curato il servizio archivistico e bibliotecario presso l’Archivio storico e Biblioteca dell’INPS.
Dal maggio 2022 abbiamo ripreso le attività archivistiche in RTI con la cooperativa Biblionova.
Il primo gruppo di lavoro che ha operato è composto da Raffaella Crociani, Francesca Garello, Susanna Oreffice ed Erika Vettone per l'archivio e da Francesca Pizzetti (e Giorgia Tulli per poche settimane) la biblioteca. Leonardo Musci ha avuto la responsabilità del coordinamento generale.
In questa seconda fase (2022- 2024) sono attive Susanna Oreffice, Raffaella Crociani e Laura Mango.
Abbiamo avuto l’incarico di occuparci dell’archivio e della biblioteca dell’Associazione. Il lavoro è svolto con l’utilizzo del software Archiui sia per la parte archivistica che bibliografica.
Il lavoro archivistico è curato da Cristina Saggioro e Manuela Costa, la parte bibliografica da Dario Salvan e Marta Beninati.
Abbiamo svolto, in partnership con Codess Cultura, la catalogazione di circa 7000 unità bibliografiche tra monografie e periodici. I record sono stati immessi tramite software Aleph nel catalogo del Sistema bibliotecario d’Ateneo nella cui basedati sono interrogabili.
Il lavoro è stato curato da Maria Antonietta Romano.
I materiali raccolti dal marchese Raniero Paulucci di Calboli (1861-1931) sull’affaire Dreyfus durante la sua permanenza a Parigi come segretario di legazione (1895-1906) e conservati dagli eredi sono stati da questi domati al Comune di Forlì. Convinto sostenitore dell’innocenza di Dreyfus, grazie alla sua posizione di diplomatico, decise di essere testimone di una vicenda politica che divise la Francia in due opposti schieramenti, raccogliendo una cospicua e originale mole di documentazione (manifesti, fotografie, riviste).
Il nostro intervento ha riguardato la schedatura e il riordinamento della documentazione e la catalogazione del fondo librario. Parallelamente è stata allestita una mostra documentaria: si veda Dreyfus. L’affaire e la Parigi fin de siècle nelle carte di un diplomatico italiano, catalogo della mostra (Roma, 5 dicembre 1994 – 15 gennaio 1995; Forlì, 25 febbraio – 26 marzo 1995), a cura di P. Milza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, contenente tra gli altri due saggi di Simona Foà e Marco Grispigni.
L’inventario è stato poi pubblicato: Il fondo Paulucci di Calboli sull’affaire Dreyfus, a cura di M. Grispigni, Bologna, Patron editore, 1997.
La schedatura, il riordinamento e la cura redazionale sono opera di Marco Grispigni; il fondo librario è stato schedato da Stefania Glori.
José Ramos Regidor, per gli amici Pepe, è stato un teologo e della liberazione. Ha dedicato la sua vita alla giustizia, agli esclusi, ai poveri, agli oppressi. Nato a Salamanca il 10 ottobre 1930 ha vissuto in Italia per più di 60 anni. E’ stato docente di teologia alla Pontificia Università Salesiana. Dopo l’espulsione ha lavorato per il centro I-Doc (rivista internazionale e centro di documentazione sul post Concilio Vaticano II) di Roma. È stato autore di saggi fondamentali per la Teologia della liberazione e di articoli pubblicati su riviste, alcune delle quali ha contribuito a fondare. Muore a Roma il 10 dicembre 2015 dopo una lunga malattia.
Abbiamo curato la donazione del Fondo voluta dalla moglie Maria Paola Clarini, alla Fondazione Basso. Da settembre 2018 sono iniziate le attività archivistiche e bibliografiche per rendere accessibile questo patrimonio ai ricercatori, agli studenti e agli interessati. L’inventario è consultabile sul Portale Lazio900. Con la collaborazione di Chiara Ronchini abbiamo realizzato un documentario dal titolo Geneticamente di sinistra che ripercorre le attività svolte sull’archivio e biblioteca attraverso le parole di Maria Paola Clarini.
Le attività di catalogazione sono svolte da Maurizio Locusta, quelle archivistiche da Simona Luciani e Nicoletta Valente.
Benetton Group ci ha incaricato di curare l’impianto di una stazione di lavoro Collective Access per l’archivio storico aziendale e per Fondazione Benetton Studi e Ricerche. L’attività, svolta in collaborazione con Promemoria, prevede una fase di formazione, analisi dati e migrazione dall’ambiente GEA ed è preliminare alla progettazione delle uscite web di entrambe le entità.
Il lavoro è stato seguito da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Abbiamo curato la migrazione dei dati da GEA ad Archiui per l’ingresso di Archivia nella rete Lazio’900.
L'attività è curata da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
La Società di studi fiumani nacque a Fiume (oggi Rijeka in Croazia) nel 1923. Agli inizi della Seconda guerra mondiale la Società fu però costretta a sciogliersi, per poi venire ricostituita nel 1960 a Roma da Attilio Depoli (1887-1963) e altri intellettuali fiumani. L’Archivio Museo storico di Fiume conserva materiale librario, documentale, artistico e fotografico, insieme a cimeli d’ogni genere.
Abbiamo curato la migrazione sulla rete Lazio900 degli inventari dei fondi posseduti dalla Società di studi fiumani.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci
Oltre alla formazione sull’applicativo, abbiamo curato il trattamento della basedati GEA4 di Italgas (normalizzazione e mapping) in vista della migrazione sulla piattaforma Archiui.
L'attività è stat svolta da Leonardo Musci.
Il lavoro sul fondo AGESCI si è svolto in diverse fasi.
La prima ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte fino all’anno 2000 tranne il Settore stampa e si è svolta nell’ambito di un finanziamento 8 per mille che ha portato anche alla sistemazione degli archivi AGI e ASCI (2009-2010).
La seconda ha riguardato il Settore stampa ed è stata l’occasione per trovare posto nella struttura di ordinamento ad alcuni documenti e fascicoli che erano sfuggiti per ragioni diverse durante il precedente lavoro (2016).
La terza ha compreso tutte le carte AGESCI successive all’anno 2000, il fondo Giancarlo Lombardi e altri piccoli fondi personali.
L'intera lavorazione si è svolta sotto la direzione di Cristina Saggioro. Oltre a lei hanno partecipato Raffaella Crociani e Vincenzo Reale (prima fase), Lucia Petese (seconda fase), Angela Chiriatti, Donatella De Preta, Lucia Petese (terza fase).
L’archivio del Banco di Roma (1880-1992) ha una consistenza di oltre 32.000 unità archivistiche che occupano circa 300 metri lineari di scaffalatura. Documenta, con lacune di qualche rilievo solo per il primo ventennio di attività, il rilevante ruolo avuto dalla banca nell’economia nazionale e nell’appoggio alle iniziative coloniali e imperiali in Libia e in Africa orientale.
Si è proceduto in due fasi al riordinamento e l’inventariazione prima della documentazione fino al 1945 circa, poi di quella successiva (con l’eccezione della serie dei fascicoli del personale cessato). Il nostro intervento ha riguardato in seguito il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Siamo stati incaricati quindi di realizzare la totale rifascicolazione, segnatura e ricondizionamento dell’archivio del Banco. Infine è stata revisionata e approfondita la descrizione di alcune parti strategiche dell’inventario del Banco di Roma: Segreteria dell’Amministratore delegato; Segreteria della Presidenza; archivi degli uffici Organizzazione, Partecipazioni, Legale e Tecnico; Archivio Felice Guarneri.
Leonardo Musci ha gestito il lavoro in tutte le sue fasi ed è stato responsabile del riordinamento e dell'inventariazione. L'attività di correzione e normalizzazione è stata svolta da Giovanna Mattino e da Sabrina Auricchio. All'indicizzazione ha collaborato Federica Favino. Alle operazioni di fascicolatura e condizionamento hanno partecipato: Daniela De Sanctis, Ottorino De Sossi, Reno Di Pasquo, Alessio Orsini e Nicoletta Valente. L'intervento di segnatura e il ricondizionamento è stato curato da Augusto Santocchi.
Il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati Gea è stata svolta da Giovanna Mattino.
Vincenzo Caglioti (1902-1998) è stato autore di numerose e importanti ricerche di chimica inorganica e di chimica fisica, in particolare nel campo dei composti di coordinazione e delle relazioni fra struttura e proprietà dei composti chimici. Ha gestito il piano Marshall (ERP) per la fornitura di attrezzature scientifiche alle università italiane. Come presidente dell’Opera per la valorizzazione della Sila, si è occupato dell’attuazione della riforma agraria in Calabria.
Nel 2003 abbiamo realizzato l’inventario del fondo (167 fascicoli, 1928-1999), che conserva corrispondenza, appunti, estratti di articoli e fotografie. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato curato da Chiara Mancini.
Piero Calamandrei (Firenze 1889-1956) è stato uno dei maggiori giuristi italiani del XX secolo. Avvocato e docente universitario, dal 1924 insegnò diritto processuale civile presso l’Università di Firenze. Fu consultore, membro della Costituente per il Partito d’azione e poi deputato socialdemocratico nella prima legislatura.
Siamo stati incaricati di migrare sulla rete Lazio900 gli inventari dei fondi posseduti dalla Fondazione. Sulle carte Calamandrei conservate dalla Fondazione siamo intervenuti con una robusta revisione inventariale e il rifacimento della digitalizzazione.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di ordinamento e inventariazione su una parte dell’archivio della Cassa, consistente esclusivamente nelle serie contabili e di gestione dei depositi relative al periodo 1836-1938 (circa 100 metri lineari di scaffalature).
Successivamente il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (curato da altri) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Per l’intervento di completamento 2017-2018 si veda la relativa scheda.
Il lavoro è stato curato da Marco Grispigni e Leonardo Musci, che ha realizzato anche il trattamento per la migrazione; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
Gli archivi dell’ICCROM hanno una consistenza di circa 800 metri lineari. Sono composti non solo da documenti di testo (analogici e digitali) ma anche da manifesti, immagini (tra cui oltre 230000 fotografie analogiche), pellicole cinematografiche e registrazioni audiovisive (oltre 10000) di varia natura.
La necessità di trasferire le descrizioni dei fondi posseduti su una piattaforma di descrizione archivistica basata sul web, per renderle accessibili non solo allo staff dell’ICCROM, ma ai membri del Consiglio, a tutti gli Stati membri e alla comunità degli studiosi è stata portata a termine. Memoria si si è occupata dunque di questa delicata operazione di standardizzazione dei dati disponibili e del successivo trasferimento sulla piattaforma Archiui, mentre Promemoria curerà la personalizzazione del sito web dedicato alla pubblicazione degli inventari.
L’ICCROM ha portato a termina la campagna di digitalizzare e rendere accessibili agli utenti i cosiddetti “Documenti finali” prodotti dagli organi di governo (Assemblea Generale, Consiglio e Comitati). Si è trattato di oltre 30000 pagine di documenti in lingua inglese e francese, datati dal 1958 al 2020. Per questo lavoro siamo stati incaricati della descrizione dei documenti, della loro preparazione per la digitalizzazione, digitalizzazione, metadatazione e caricamento sulla piattaforma. Il 12 luglio 2023 il lavoro svolto è stato reso pubblico, cliccare qui per curiosare.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Tutte le attività inerenti la piattaforma sono svolte in collaborazione con Promemoria srl, che cura la personalizzazione del sito. Le attività di digitalizzazione sono affidate a Dabimus srl. Le attività di schedatura dei documenti finali sono state svolte da Cristina Saggioro e Manuela Costa e in piccola misura da Flavio Conia. Dell'associazione dei file alle schede descrittive si sono occupate in sequenza Marta D'Agostino, Francesca Romana Saggioro e Irene Guerriero, alla quale si deve il controllo finale di congruità.
Siamo stati incaricati di riversare sulla piattaforma ArcanaMente dati provenienti da file prodotti nel corso degli ultimi 25 anni dall’Archivio storico dell’ ex Ospedale. La piattaforma gestisce il database di servizio del progetto nazionale Carte da legare.
Il lavoro è svolto da Leonardo Musci
Siamo stati incaricati di curare la migrazione del fondo istituzionale dell’Ente e dei fondi Rodolfo de Angelis e Michele Gardin dalla base dati Gea4 al nuovo ambiente Archiui. Il lavoro svolto è consultabile sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto ha deciso di aderire.
A seguire le operazioni di migrazione, l’Istituto ci ha incaricato della revisione degli inventari già pubblicati e della descrizione del fondo Serena Tamburini e della Collezione di Giuseppe Buonincontro. Per quest’ultima è prevista l’acquisizione digitale dei documenti e il loro collegamento alle relative schede descrittive.
Il lavoro della prima parte è opera di Leonardo Musci, la seconda parte è a cura di Cristina Saggioro.
Nel 2021 è stata effettuata la migrazione degli inventari dell’Istituto dalla base dati Gea sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto aderisce. Per la consultazione qui sul Portale Lazio 900.
Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato sulle attività di digitalizzazione di qualità che interessa diverse serie del Fondo istituzionale conservate dall’Istituto per rendere fruibile il ricco patrimonio posseduto.
La prima attività (2021) è stata curata da Leonardo Musci.
L'attività in corso (2023) è coordinata da Nicola Pastina, sono coinvolti Manuela Costa (verifica tipologie documentarie, ordinamento e cartulazione), Margherita Bartoli e Giovanna Garofalo per le linee guida per la digitalizzazione.
Michele La Rosa (1880-1933), palermitano, allievo di Damiano Macaluso, è ricordato anche per gli studi teorici dedicati alla confutazione della teoria della relatività di Einstein.
Nel 2003 abbiamo realizzato l’inventario del fondo (6 buste, 1903-1936), che conserva prevalentemente corrispondenza e in misura minore documentazione personale (tra cui fotografie) e materiale a stampa. Le 543 lettere, schedate e digitalizzate, sono consultabili sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato realizzato da Beatrice Ortu con la supervisione di Nicoletta Valente.
La Fondazione Lelio e Lisli Basso, in qualità di capofila del progetto “Organizzazione e produzione di cultura negli archivi privati del ‘900” finanziato dalla Regione Lazio, ci ha incaricato di gestire il passaggio degli inventari archivistici informatizzati dall’ambiente GEA alla piattaforma Archiui (alla cui realizzazione abbiamo collaborato). L’attività ha previsto una fase di analisi delle basidati esistenti (per un totale di circa 300.000 record), la progettazione di una migrazione evolutiva rispetto alla precedente architettura, incontri formativi e il riversamento informatico sulla nuova piattaforma.
Grazie a un finanziamento dell’Istituto centrale per gli archivi questo progetto ha avuto una nuova esposizione web, realizzata da Promemoria, che abbiamo chiamato Lazio’900 per tenere il filo con la cessata esperienza di Archivi del Novecento. Al progetto hanno cominciato ad aderire nuove realtà: attualmente conta 25 aderenti.
Memoria garantisce un servizio di coordinamento tra gli istituti per l’uso della piattaforma e i rapporti con Promemoria per lo sviluppo del progetto.
L'attività è stata svolta da Leonardo Musci e Cristina Saggioro. Un ringraziamento a Cristina Farnetti che ci ha creduto.
Mario Alighiero Manacorda (1914-2013) è stato pedagogista, storico e uomo di cultura. Figlio dello storico Giuseppe, nel corso della sua lunga attività come saggista, pedagogista (autore di molti studi sulla riforma della scuola), direttore di riviste («Rinascita» e «Voce della scuola democratica»), politico (responsabile della sezione scuola del Partito comunista italiano) e altro, ha prodotto un archivio la cui consistenza è attualmente di circa 15 metri lineari. Siamo stati incaricati dal Dipartimento di procedere allo studio, schedatura, ordinamento e inventariazione dell’archivio.
Dal 2018 l’inventario è consultabile sulla piattaforma Archiui del Museo della scuola e dell’educazione (MuSEd) a questo link.
Il lavoro è curato da Nicoletta Valente.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio di Roma e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di schedatura sull’archivio del Monte (1452-1937), incorporato dalla Cassa dopo l’abolizione dei Monti di pietà.
In seguito il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il lavoro di schedatura è stato svolto da Riccardo Bassani e Claudia Lazzerini. Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
L’Istituto per l’Oriente ci ha incaricato di completare l’inventariazione del fondo intitolato a Carlo Alfonso Nallino prendendo l’avvio da un primo lavoro parziale edito nel 1995 da Anna Baldinetti. Questo primo inventario, realizzato nel 2018, ha portato a scorporare dalle carte di Carlo Alfonso quelle della figlia Maria che nell’inentario Baldinetti costituivano una sorte di appendice. Nel 2023 è stata realizzata una revisione finale dell’inventario approfittando del reperimento di un picco gruppo di nuovi documenti appartenenti al fondo.
L’inventario è consultabile sul portale Lazio900.
Il lavoro è svolto da Raffaella Crociani e Cristina Saggioro (coordinatrice) con la collaborazione di Donatella De Preta (tirocinio formativo). La revisione finale dell'inventario è stata curata da Leonardo Musci.
Abbiamo curato la migrazione della basedati GEA nell’ambiente Archiui, e la realizzazione del Portale per l’accesso agli inventari. Il lavoro è stato eseguito in collaborazione con Promemoria.
E’stata svolta un’attività di inventariazione di documentazione pervenuta negli ultimi anni che ha riguardato i fondi: Mario Ageno, Edoardo Amaldi, Nicola Cabibbo, Ginestra Giovene Amaldi e Claudio Villi.
Il lavoro è curato da Nicoletta Valente con la collaborazione di Cristina Saggioro e Leonardo Musci per le fasi di migrazione da Gea al portale Sapienza SMFN.
La Fondazione ha deciso di aderire a Lazio900 e ci ha incaricato di gestire la migrazione della basedati GEA contenente la schedatura del fondo Giovanni Gentile e di formare e affiancare gli operatori sull’applicativo per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
La Fondazione Giuseppe Di Vagno, con sede a Conversano (Bari), è destinataria delle risorse derivanti dalla legge 16 giugno 2015, n. 86 che istituisce il Premio di ricerca intitolato a Di Vagno e stanzia un contributo straordinario da destinarsi al potenziamento dell’archivio storico e della biblioteca.
La Fondazione ci ha dato un incarico globale: revisionare una parte degli strumenti archivistici esistenti, verificare il lavoro sui fondi in corso di ordinamento, migrare su un nuovo ambiente informatico (Archiui) la basedati GEA, realizzare il nuovo sito web dell’Archivio storico, gestire la campagna di digitalizzazione documentaria e l’attività di ricondizionamento dell’intero archivio. Il risultato del lavoro è consultabile sul sito archivistico della Fondazione.
Il lavoro è stato coordinato da Leonardo Musci.
Cura della migrazione della base dati GEA sulla piattaforma Archiui, scelta per l’informatizzazione degli archivi del Museo storico della didattica.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
Siamo stati incaricati di curare la normalizzazione della base dati GEA e prepararla per la migrazione nell’ambiente Archiui per l’ingresso di AGESCI nella rete Lazio’900. Dopo la definizione del tracciato di scambio, la migrazione è stata curata da Promemoria e noi ci siamo incaricati dei test di verifica.
L'attività è stata curata da Cristina Saggioro.
In vista della pubblicazione sul sito dell’Archivio centrale dello Stato degli inventari prodotti nel corso del tempo e riversati su un unico ambiente digitale (XDams) siamo stati incaricati di analizzare lo stato dell’arte delle descrizioni informatizzate presenti in ACS, sia in formato data base (GEA, Access, File Maker) sia in formato testo e fogli di lavoro Excel. L’analisi mirava ad evidenziare le criticità delle singole situazioni e a programmare gli interventi necessari per portare gli strumenti a livello di pubblicabilità. Al contempo abbiamo proceduto a un riversamento di file in formato testo nel software GEA (già in uso presso ACS) sfruttando un tool approntato dal gruppo di lavoro del progetto Archivi del Novecento.
Il lavoro di revisione è stato svolto Leonardo Musci. La migrazione da file di testo a GEA è stata realizzata da Leonardo Musci ed Erika Vettone.
L’incarico ha riguardato la realizzazione del sistema informativo archivistico dell’Archivio di Stato di Latina su una piattaforma Archiui. In particolare ci siamo occupati dell’analisi dei database posseduti dall’Archivio, del mapping di migrazione e della formazione de0l personale all’uso dell’applicativo.
L'attività è stata seguita da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Abbiamo svolto la normalizzazione degli indici onomastici, curato la migrazione della base dati GEA sulla piattaforma Archiui, scelta per l’informatizzazione degli archivi Treccani, e formato il personale all’uso del software.
L'attività è stata curata da Leonardo Musci.
L’Istituto, già associato al progetto Archivi del Novecento, ha deciso di adottare la piattaforma Archiui, da noi promossa, e ci ha incaricato di gestire la migrazione dati e la normalizzazione della lista di autorità delle entità, di fare formazione sul nuovo applicativo e affiancare gli operatori per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro. Il risultato della migrazione è visibile sul sito dedicato.
L'attività è affidata a Cristina Saggioro e Leonardo Musci.
L’incarico riguarda la migrazione di un database GEA5 su un sistema Archiui personalizzato per Fondazione Museo della Shoah.
L'attività è svolta da Leonardo Musci in collaborazione con Promemoria srl.
Augusto Righi (1850-1920) è stato candidato per il premio Nobel per due volte (1911 e 1913). Molto importanti sono i suoi studi sulle scariche elettriche, sull’ottica delle oscillazioni elettriche, che hanno costituito la base per le scoperte di Marconi. Il fondo consta di 1334 documenti (lettere, biglietti, cartoline), 1888-1925. Adriana Pastore ha schedato analiticamente il fondo per la sua tesi di laurea (Inventario Fondo Righi, Tesi di diploma in Archivistica e Paleografia, Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma “La Sapienza”, relatore prof. Giovanni Paoloni, anno accademico 1997-1998).
Abbiamo curato la migrazione della schedatura nel software GEA e la digitalizzazione dei documenti. Il lavoro è ora consultabile sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
La migrazione in Gea e l'associazione delle immagini alle schede sono state curate da Silvia Giugno.
Giacinto Scelsi (1905-1988), compositore, ha lasciato un ricco archivio di documenti cartacei, sonori e iconografici, conservato dalla Fondazione Isabella Scelsi nella bella sede di via di San Teodoro a Roma, che ospita anche un museo e una biblioteca. Il lavoro di ordinamento e descrizione è stato eseguito con l’ausilio di un applicativo sviluppato internamente.
La Fondazione ha deciso di migrare la basedati sulla piattaforma open source CollectiveAccess, ritenuta idonea alle esigenze di descrizione e pubblicazione di un patrimonio così complesso. Titolare dell’incarico è Promemoria, società di Torino alla quale si deve l’introduzione in Italia del software. Memoria è partner di Promemoria e la affianca nella cura della personalizzazione del profilo descrittivo per le diverse risorse e nelle attività di formazione.
Il lavoro è svolto da Andrea Calzolari (Promemoria) e Cristina Saggioro (Memoria).
Abbiamo svolto, in partnership con Codess Cultura, la catalogazione di circa 1000 oggetti di ambito scolastico e didattico. I record sono stati immessi tramite software Aleph nel catalogo del Sistema bibliotecario d’Ateneo nella cui basedati sono interrogabili.
Il lavoro è stato curato da Maria Antonietta Romano.
Il lavoro ha riguardato la catalogazione del materiale didattico e gli elaborati degli alunni di scuola materna educati secondo il metodo pedagogico messo a punto nel 1907 da Giuseppina Pizzigoni (1870-1947), fondatrice della Scuola Rinnovata di Milano. La raccolta è conservata dalla Biblioteca Angelo Broccoli.
A un primo intervento di catalogazione effettuato nel 2012 (per i cui risultati si rimanda all’articolo pubblicato in «Il Mondo degli archivi», 10/2012), ne è seguito uno relativo a materiale giunto nel 2016, che sfrutta la piattaforma ALMA adottata dall’Università Roma Tre.
Il lavoro è stato coordinato da Nicoletta Valente con la supervisione scientifica della prof.ssa Sandra Chistolini. Il primo intervento di catalogazione è stato svolto da Luisa Vietri, il secondo da Giorgia Tulli.
Abbiamo sottoscritto con la Cineteca lucana un protocollo di collaborazione con ruolo di consulenti generali per tutte le questioni riguardanti la progettazione e la gestione del lavoro archivistico e i rapporti con le istituzioni coinvolte.
Abbiamo coordinato i lavori di primo ordinamento e messa a scaffale dell’archivio dell’ANICA.
Leonardo Musci cura la consulenza.
Lamberto Pignotti è stato tra in fondatori delle storico Gruppo 70 e seguace del Gruppo 63, docente all’Università di Firenze e al DAMS di Bologna, ha curato, durante la sua lunga attività (che è ancora in corso) moltissime mostre, pubblicazioni, interventi a conferenze, tutto raccontato qui.
Noi abbiamo redatto un elenco sommario dell’Archivio e della Biblioteca del Maestro per iniziare il percorso di riconoscimento di bene di interesse particolarmente importante da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio .
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Nicoletta Valente con la collaborazione di Rosalba Cilione.
Fra 2011 e 2013 abbiamo realizzato un intervento organico sull’archivio storico della Società psicoanalitica italiana che ha prodotto il riordinamento generale dell’archivio e la sua digitalizzazione integrale con l’eccezione della serie Casi clinici con redazione finale delle schede SIUSA. L’incarico ha compreso una consulenza sull’organizzazione dell’archivio corrente. Abbiamo inoltre curato una ricerca di finanziamenti per attività archivistiche e impostato un progetto per partecipare al Programma cultura dell’Unione europea 2007-2013. Quanto realizzato è stato illustrato all’Assemblea dei soci della SPI del 3 marzo 2013 ed è stato oggetto di un breve filmato da noi realizzato sulla storia della Società psicoanalitica italiana e sul suo archivio, proiettato nell’ambito del XVII Congresso della SPI (Milano, 22-25 maggio 2014).
Dal 2014 curiamo l’assistenza ai ricercatori in sala di studio (con una breve interruzione nel 2021). Nel 2023 siamo consulenti per le attività di riversamento delle descrizioni inventariali (frutto del lavoro svolto nel 2022) su una piattaforma creata ad hoc per la SPI.
La realizzazione del filmato è opera di Simona Foà e Nicoletta Valente.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
Nel 2010, in seguito alla dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma e al versamento in archivio storico di parte della documentazione selezionata per la conservazione, abbiamo redatto un nuovo inventario topografico dei circa 3500 ml di documenti, comprendente tutti i fondi e le serie dell’archivio ad eccezione della serie Operazioni di mutuo, e abbiamo redatto una ulteriore proposta di scarto.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
Siamo stati incaricati di svolgere una prima ricognizione dell’archivio conservato in due sedi di Roma. E’ stato redatto l’elenco delle serie archivistiche, un indice topografico e l’elenco della documentazione da sottoporre allo scarto.
Il lavoro è stato svolto da Dimitri Affri e Francesco Montesi con il coordinamento di Nicola Pastina.
Abbiamo dato consulenza per la realizzazione di un piano di classificazione del Servizio dipartimentale per gli affari generali, il personale e le qualità dei processi e dell’organizzazione (SDAG) e della altre direzioni del Dipartimento e la redazione del manuale di gestione.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Sarah Di Felice.
Le attività di consulenza svolte riguardano diversi ambiti:
– ricognizione dell’archivio cartaceo, finalizzata da un lato alla selezione per la conservazione e lo scarto e dall’altra a un’analisi preliminare per un successivo intervento più di dettaglio funzionale alla valorizzazione dell’archivio storico;
– digitalizzazione di verbali e delibere e revisione dei documenti già in formato digitale, a completamento di un lavoro già impostato;
– revisione del piano di classificazione in uso ed elaborazione di un regolamento per la produzione e l’organizzazione documentale;
– individuazione di soluzioni informatiche per la gestione documentale, sviluppando il programma già in uso.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice, coadiuvata da Cristina Saggioro.
Abbiamo curato la revisione del quadro di classificazione, la redazione e l’adozione di procedure e regolamenti per la formazione dei fascicoli e la gestione dell’archivio corrente dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Il lavoro sull'archivio corrente è stato svolto da Susanna Oreffice.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti dei corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività connesse all’impianto dell’archivio corrente e i corsi di formazione sono stati svolti da Susanna Oreffice.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività sono state svolte da Susanna Oreffice.
Allo scopo di applicare alla gestione dell’archivio corrente SPI-CGIL nuove regole e procedure per la formazione dei fascicoli, abbiamo studiato un piano di classificazione in consonanza con la struttura dell’archivio già formato.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantrolopogici della Puglia ci ha incaricato di redigere una proposta operativa per la migliore funzionalità dell’archivio dell’ufficio. Visite e interviste (sia nella sede che in Archivio di Stato di Bari dove è conservata una parte della documentazione di interesse della Soprintendenza) sono state preliminari alla consegna dell’elaborato che ha preso in considerazione anche l’aspetto degli strumenti informatici a disposizione dei funzionari per i compiti di vigilanza e tutela.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci, Susanna Oreffice e Nicola Pastina.
Lo studio legale Pertile di Roma ci ha chiesto di razionalizzare il suo sistema di archiviazione. Un primo intervento ha avuto lo scopo di riordinare la documentazione pregressa, ottimizzare gli spazi e ridurre il volume delle carte conservate; la ricognizione finalizzata al censimento e allo scarto ha permesso di individuare, attraverso l’analisi delle carte, esigenze e criticità nella formazione e conservazione dell’archivio. Successivamente è stato elaborato un piano di classificazione semplice e funzionale e predisposto un regolamento che in pochi punti delineasse le azioni da svolgere in fase di produzione, fascicolazione e conservazione. Entrambi gli interventi sono stati, in ogni fase, condivisi con le impiegate della segreteria, coinvolte in prima persona nel progetto di ordinamento e riorganizzazione.
Susanna Oreffice ha curato il lavoro.
ANAS spa è dotata di un sistema documentale, denominato PDM, finalizzato alla gestione e alla digitalizzazione della documentazione relativa ai progetti e ai lavori prodotti nella sua attività corrente, oltre alla gestione della documentazione giacente negli archivi storici e di deposito. In considerazione della sua natura societaria e dell’ambito delle sue attività, ANAS ha l’obbligo di dare ordine ai propri archivi, sulla cui osservanza esercita la vigilanza la Soprintendenza Archivistica competente per territorio. L’archivio deve essere ordinato, conservato correttamente in sicurezza, senza danni, rispettandone l’integrità e l’organicità, curato con idonea manutenzione.
Questi obblighi hanno spinto ANAS ad avviare un “Programma strategico di Digitalizzazione” degli archivi storici e di deposito e a indire una gara di affidamento dei servizi archivistici.
In RTI con Omniadoc e CNI, stiamo svolgendo attività di ricognizione, individuazione e ordinamento delle serie, selezione della documentazione da proporre per lo scarto, schedatura a livello di busta dell’archivio del Compartimento del Lazio. La schedatura viene svolta sulla piattaforma PDM ICT sviluppata da ANAS.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice e viene svolto presso diverse sedi. La prima parte del lavoro ha riguardato la Regione Lazio, ha collaborato Nicola Pastina con Dimitri Affri, Silvia Capo, Felice Cammarata, Chiara Di Piramo, Laura Mango, Margherita Recupero e nella prima fase anche Andrea Gasbarri.
Laura Mango e Chiara De Piramo proseguono le attività del 2023 nella sede centrale di Anas, è ulteriormente in corso una vasta ricognizione in Campania dove opera un gruppo di lavoro composto da Claudia Brigli, Chiara Corradini, Gilda De Feo, Simona Turnone e Erika Vettone.
In occasione del trasferimento dell’archivio storico dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici – ASST, poi Telecom Italia, da un deposito di Pomezia a un nuovo deposito di concentrazione in Piemonte, abbiamo curato la ricognizione archivistica, l’elaborazione di una proposta di scarto, la schedatura dell’archivio storico dell’Azienda e di parte dell’archivio Telecom. La schedatura sommaria ha permesso di ricostruire le serie archivistiche più significative e la provenienza della documentazione dalle strutture centrali e territoriali dell’ente. La rilevazione e informatizzazione sono state effettuate sulla base di un tracciato descrittivo proposto dal committente. Per maggiore facilità nella gestione e consultazione alcune schede sono corredate da fotografie digitali dei dorsi delle unità di conservazione.
Al lavoro hanno partecipato Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori), Silvia Giugno, Alex Nicora, Debora Pietrangeli, Teresa Pisani, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Elisabetta Tarsia, Patrizia Ventura. Ha partecipato alla digitalizzazione delle schede Paola Getuli.
Il lavoro ha riguardato l’archivio di deposito della Sovrintendenza. Collocato in più sedi, l’archivio è stato descritto per serie e per unità di conservazione, ricondizionato, trasferito e collocato secondo criteri logici. Prodotti finali sono un elenco descrittivo delle serie, un elenco di consistenza, una lista della documentazione selezionata per lo scarto. Il lavoro è stato presentato al sovrintendente Umberto Broccoli il 4 giugno 2013 (queste le slides guida).
Il lavoro è stato diretto da Nicola Pastina e svolto da Marzia Azzolini, Lina Marzotti, Augusto Santocchi. Gli aspetti logistici sono stati curati da Alessandro Carrus.
Il lavoro è stato realizzato da Tommaso Baris, Barbara Crociani e Raffaella Crociani.
Sulla base della schedatura delle carte dell’Ente nazionale cellulosa e carta, eseguita nel 1999-2000 in vista del versamento all’Archivio centrale dello Stato, abbiamo elaborato una proposta di scarto.
Il documento è opera di Susanna Oreffice.
Il nostro intervento ha riguardato l’archivio dell’Ente partecipazioni e finanziamento industria manifatturiera – EFIM, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in concomitanza con la chiusura della fase di liquidazione coatta amministrativa e il trasferimento in una nuova sede della società Ligestra, che ha gestito la liquidazione di tutte le società del gruppo.
Il lavoro di ricognizione archivistica ha riguardato la documentazione prodotta dall’EFIM e tutta quella prodotta o relativa alle società collegate, di cui era in corso o si era da poco conclusa la procedura di liquidazione. La complessità dell’archivio ha richiesto un lavoro di ricognizione e schedatura di diversi livelli di analiticità, da una parte teso alla ricostruzione della storia istituzionale dell’Ente, dall’altra con l’obiettivo di distinguere le carte relative alle società collegate prodotte durante l’attività ordinaria o in fase liquidatoria. Al termine delle fasi di censimento e ricognizione archivistica, schedatura ed elaborazione dell’elenco di scarto, abbiamo coordinato e curato le operazioni di inscatolamento della documentazione per il trasferimento presso i locali di deposito.
Il lavoro, diretto da Susanna Oreffice, è stato svolto da Emanuela Fiorletta, Sonja Moceri, Nicola Pastina, Ornella Stellavato, e da Alex Nicora e Augusto Santocchi per la movimentazione e l'inscatolamento.
Gli archivi dei nove uffici mandamentali del Giudice conciliatore di Roma (1878-1979) erano detenuti dall’Avvocatura comunale. In occasione del loro versamento all’Archivio di Stato di Roma (sede di via Galla Placidia) si è proceduto alla separazione dei fondi (in parte frammisti), alla ricostruzione storico-istituzionale delle aree territoriali di competenza, alla costituzione delle serie archivistiche con la redazione della proposta di scarto sulla base delle indicazioni della Commissione di sorveglianza. È stato redatto un inventario sommario che funge ora da strumento di accesso al fondo in Archivio di Stato.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente (coordinatrice) e Gina Antonetti nella primavera del 2000.
Il lavoro riguarda il materiale archivistico versato dalle diverse redazioni e uffici dell’Istituto all’Archivio storico. A partire dal 1995 e quasi ininterrottamente fino a oggi abbiamo svolto attività di individuazione e ordinamento sommario di fondi e serie, di ricondizionamento e collocazione logica delle unità di conservazione, di elaborazione di strumenti di corredo sommari. Insieme a queste attività è stata sempre effettuata la selezione del materiale da proporre per lo scarto sulla base del massimario di conservazione approvato dall’Istituto e dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. La consistenza complessiva dell’archivio è di oltre 1.500 metri lineari. Le carte coprono un arco cronologico che va dagli anni ’40 del Novecento al 2011. Tutto il materiale è descritto con l’applicativo GEA. Unitamente a questi interventi sono stati organizzati e gestiti alcuni trasferimenti dell’intero complesso documentario tra le diverse sedi di deposito fino all’attuale di Santa Palomba (Pomezia).
Nel 2012 abbiamo organizzato il deposito in Archivio centrale dello Stato dell’archivio Treccani fino all’anno 2000.
Fino al 2012 abbiamo curato inoltre il servizio di ricerca e reperimento dei documenti per le utenze interne all’Istituto.
I lavori sono stati coordinati, in fasi diverse, da Leonardo Musci, poi da Sabrina Auricchio e infine da Nicola Pastina. Hanno collaborato a più riprese Gina Antonetti, Marzia Azzolini, Riccardo Bassani, Giacomo Consoli, Federica Favino, Norma Francalanci, Paola Getuli, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Adele Laganà, Lina Marzotti, Alex Nicora, Gabriella Pier-Louis, Roberta Rampa, Vincenzo Reale, Augusto Santocchi, Enrica Serinaldi, Patrizia Severi, Roberta Sibbio, Valeria Sisti, Ornella Stellavato, Nicoletta Valente.
Il lavoro è consistito nell’individuare fondi e serie d’origine delle immagini cartacee e digitali custodite sia presso la sede dell’Archivio storico sia presso l’archivio di deposito. Una volta ricondotte alla provenienza originale, le immagini – circa 285.000 – sono state descritte sommariamente in un elenco di consistenza e condizionate in faldoni. Sono inoltre state individuate e segnalate per lo scarto le immagini di cui l’Istituto non possiede i diritti di riproduzione.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto con la collaborazione di Lina Marzotti e Sveva Pacifico.
Obiettivo dell’intervento è stato quello di fornire all’Istituto della Enciclopedia italiana (Treccani) un quadro completo del materiale iconografico posseduto, in parte utilizzato nel corso degli anni per la produzione delle opere editoriali. La consistenza del materiale – custodito in più sedi e prodotto da più uffici e redazioni – è risultata di circa 500.000 documenti, in massima parte fotografie, prodotti a partire dagli anni ’20 del Novecento. Il censimento ha privilegiato l’aspetto descrittivo generale e l’aspetto topografico. Per ogni unità archivistica sono stati rilevati – con un applicativo elaborato dal servizio informatico Treccani – il contesto di produzione, il titolo, la consistenza, le misure, i supporti, le tecniche di ripresa, il luogo e la qualità di conservazione e, dove possibile, la titolarità sul copyright.
Il lavoro, coordinato da Marco Grispigni e Leonardo Musci, è stato svolto da Federica Favino, Stefania Glori, Carla Nieri, Nicola Pastina, Enrica Serinaldi e Patrizia Severi.
Un nuovo intervento ha riguardato la schedatura sommaria della serie Servizio tecnico, economato e patrimonio dell’archivio dell’IMI, in parte finalizzata a selezionare la documentazione da scartare.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Nel 2010, in seguito alla dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma e al versamento in archivio storico di parte della documentazione selezionata per la conservazione, abbiamo redatto un nuovo inventario topografico dei circa 3500 ml di documenti, comprendente tutti i fondi e le serie dell’archivio ad eccezione della serie Operazioni di mutuo, e abbiamo redatto una ulteriore proposta di scarto.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
In occasione della dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma, abbiamo dato consulenza per la ricognizione della documentazione ancora conservata nell’archivio e negli uffici. È stato stilato un elenco dei documenti da versare in archivio storico e un elenco di documenti da proporre per lo scarto.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Il censimento dell’archivio dell’IMI fu avviato nel 1995 dopo che gli archivi degli istituti bancari di diritto pubblico erano stati sottoposti a dichiarazione di notifica di interesse storico da parte delle Soprintendenze in seguito alla c.d. legge Amato.
Il lavoro portò alla stesura di un primo robusto elenco di consistenza. Fu allora elaborato un piano di studio e ordinamento dell’archivio cui si accompagnò la scelta del software di descrizione (una personalizzazione di Highway della società 3D). Il lavoro venne interrotto dall’Istituto per sue autonome, poco comprensibili, scelte aziendali.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni, Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Siamo stati incaricati di riordinare l’archivio tecnico di deposito della Funzione attività immobiliari dell’Istituto, che ha una consistenza di circa 500 metri lineari. L’intervento ha previsto, fra l’altro, l’individuazione del materiale da proporre per lo scarto e alcune giornate di formazione del personale interno.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice, hanno fatto parte del gruppo di lavoro: Nicola Pastina, Silvia Capo e Stella Zambonini.
Siamo intervenuti sull’intero archivio di deposito del Dipartimento del tesoro. Scopo del lavoro è stata la ricostruzione delle serie archivistiche, l’individuazione della documentazione da versare all’Archivio centrale dello Stato previa selezione e scarto, la ricostruzione dell’organigramma degli uffici che hanno preceduto nelle competenze quelli del Dipartimento. Tra i fondi archivistici trattati (per una consistenza totale di oltre 28.000 faldoni) segnaliamo quelli prodotti da Direzione generale dei danni di guerra, Direzione generale per gli scambi e le valute, Ispettorato generale dei finanziamenti, Ispettorato per i rapporti con l’estero.
Al lavoro, coordinato in tempi successivi da Nicola Pastina, Sabrina Auricchio e Susanna Oreffice, hanno collaborato: Marina Angeletti, Giacomo Consoli, Renzo Iacobucci, Alex Nicora, Fabiana Raffaele, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Ornella Stellavato, Patrizia Ventura.
Un secondo intervento di ricognizione su un’ingente quantità di carte prodotte da diverse strutture dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia dagli anni ’70 al 2000 è stato svolto per individuare la provenienza dei diversi gruppi documentari, individuare e descrivere le serie, selezionare le carte passibili di scarto, predisporre elenchi che dessero conto sia della struttura dell’archivio sia della sua articolata collocazione.
Hanno curato il lavoro Marzia Azzolini e Ilaria Romeo con il coordinamento di Nicola Pastina.
Un primo intervento ha interessato l’archivio di deposito e storico dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Scopo del lavoro era individuare serie e tipologie documentarie prevalenti al fine di effettuare un eventuale scarto e predisporre le restanti per il trasloco. È stato redatto un elenco di consistenza con indicazioni dell’ambito di competenza cui afferisce la documentazione, della collocazione fisica e dei tempi di conservazione.
Hanno operato Anita De Sossi, Sergio Mazzanti (movimentazione fisica della documentazione), Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatore).
Il lavoro ha riguardato inizialmente la ricognizione e la movimentazione della documentazione del Reparto contabilità, il suo riordinamento e ricondizionamento – con individuazione e descrizione delle serie – nonché la selezione della documentazione da proporre per lo scarto.
Il lavoro di ricognizione e scarto è stato svolto da Ornella Stellavato e Susanna Oreffice, che ne ha curato il coordinamento e la progettazione.
Il lavoro ha interessato l’archivio di deposito dell’Amministrazione provinciale, in occasione del trasferimento della documentazione all’Archivio di Stato di Latina. Le carte sono state analizzate, riordinate, ricollocate, descritte. Infine è stato elaborato un elenco di scarto.
Il lavoro è stato coordinato da Susanna Oreffice; hanno partecipato Antonella Finotti e Fabio Verardi.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività sono state svolte da Susanna Oreffice.
Interventi a più riprese hanno riguardato l’archivio di deposito della Provincia di Roma conservato prima nei sotterranei del Palazzo Valentini e presso altre sedi, poi presso i magazzini di Santa Palomba. Sulla documentazione (circa 6.000 metri lineari) sono stati svolti ricognizioni, elaborazione di elenchi di consistenza e di proposte di scarto, ordinamenti e ricondizionamenti parziali di serie dell’Archivio generale, dell’Archivio del personale, dell’Archivio alienati, dell’archivio del settore Edilizia scolastica.
Gli interventi sono stati effettuati da Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori) con la collaborazione di Lina Marzotti, Laura Natoli, Alex Nicora, Augusto Santocchi e Costanza Stefanori.
L’intervento di ricognizione archivistica, selezione per lo scarto ed elaborazione dell’elenco di consistenza ha interessato sia l’archivio storico che quello di deposito della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Per consentire i lavori di ristrutturazione dei locali adibiti ad archivio, le carte sono state trasferite presso un deposito, dove si è fisicamente svolto il lavoro di schedatura sommaria. Completati i lavori, l’archivio è stato predisposto per il rientro e la ricollocazione secondo criteri più funzionali. Il lavoro di sistemazione della documentazione si è svolto contestualmente alla ricognizione di quella ancora conservata negli uffici.
Coordinato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente, hanno partecipato ai lavori Marzia Azzolini, Alex Nicora, Nicola Pastina, Augusto Santocchi, Valeria Sisti e Ornella Stellavato.
Piero Calamandrei è stato uno dei giganti del Novecento italiano e la sua opera vive ancora tra noi nella Costituzione repubblicana che ha contribuito a scrivere.
Abbiamo realizzato archiviocalamandrei.it, prima tappa per una lettura integrata delle sue carte materialmente disseminate in quattro istituti culturali. Attualmente è possibile consultare tutta la corrispondenza presente nei quattro fondi archivistici di Firenze, Montepulciano, Trento e Roma.
Il lavoro è basato su una modalità originale di migrazione dei dati da formati testuali a un database modulare e flessibile, sistema di cui diamo conto nella pagina del sito dedicata al Progetto.
Il lavoro è stato diretto da Leonardo Musci che ha curato anche la revisione e l'integrazione dei dati inventariali. Daniele Fusi ha progettato il sistema di migrazione dei dati. Stefano Dei Rossi (Websoup) ha realizzato l'interfaccia web.
Allo scopo di estrarre dalla base dati GEA della schedatura della corrispondenza del carteggio Croce tutte le schede relative a scambi con senatori, abbiamo elaborato un applicativo in grado di duplicare e ordinare record che soddisfino i parametri desiderati. Il lavoro è stato pubblicato sul sito del progetto Archivi on line, promosso dall’Archivio storico del Senato della Repubblica.
Su indicazioni di Leonardo Musci l'applicativo è stato realizzato da Raffaella Di Lucente.
L’incarico di consulenza archivistica e informatica ha avuto come oggetto l’impostazione e il coordinamento del lavoro di ricognizione archivistica della documentazione relativa agli anni ’40-’90, conservata in due depositi siti a Roma e a Pomezia. A tal fine, a seguito dell’analisi archivistica e storico-istituzionale, è stata elaborata una scheda di censimento cartacea e uno sviluppo della stessa in MSAccess per la gestione informatizzata dei dati rilevati.
Per la parte di nostra competenza si deve a Susanna Oreffice l'impostazione del lavoro e il coordinamento per la schedatura; ha collaborato Maria Pia Bumbaca. L'applicativo è stato realizzato da Stefano Tonazzi.
La Ferrovia adriatica sangritana (ora assorbita da TUA – Società unica abruzzese di trasporto) ci ha incaricato di realizzare la migrazione dei dati sulla piattaforma Collective Access e ideare il sito web che consente di far conoscere il patrimonio documentale e materiale conservato. Il lavoro è stato realizzato in partnership con Promemoria. Un incarico del 2021 ci ha visti impegnati nelle attività finali di aggiornamento e di controllo per la pubblicazione del sito che è stato presentato il 18 giugno 2021 in una iniziativa che si può rivedere qui.
Hanno seguito l'attività Cristina Saggioro, Leonardo Musci e Guido Giobbi (ideazione grafica). La piattaforma web è stata realizzata in collaborazione con Promemoria.
Il lavoro finale è stato curato da Cristina Saggioro. Il coordinamento e l'organizzazione della presentazione del sito del 25 giugno 2021 è opera di Nicoletta Valente.
Nell’ambito di un affidamento in outsourcing di servizi archivistici, è stato creato un software per la rilevazione dei dati gestionali contenuti nei documenti prodotti e ricevuti dal Servizio protezione e prevenzione (SPP) di Finsiel. L’applicativo consente di reperire documenti sulla base di un alto numero di chiavi e di dizionari controllati e condizionati (luoghi, materie, oggetti, tipi di documento, corrispondenti, ecc.).
È stata in seguito fatta una revisione dei vocabolari controllati utilizzati in fase di schedatura.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci (architettura dati) e Stefano Tonazzi (sviluppo). La normalizzazione della descrizione è stata curata da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Nell’ambito del Progetto ArchInail riguardante la ricognizione, schedatura, riorganizzazione e trasferimento degli archivi delle sedi periferiche dell’Istituto abbiamo partecipato in qualità di esperti archivisti al gruppo nazionale, curando i rapporti con l’amministrazione archivistica ed elaborando l’elenco delle serie più significative, rilevate in alcune sedi pilota. Il progetto prevedeva inoltre un corso di formazione rivolto agli operatori che avrebbero operato sul territorio per conto del Raggruppamento temporaneo d’impresa vincitore dell’appalto. Nella fase di impostazione del lavoro di schedatura abbiamo affiancato gli analisti di sistema per l’elaborazione del software di gestione. Durante l’avvio delle attività è stata infine fornita una consulenza per la revisione del titolario di classificazione.
La consulenza è stata gestita da Susanna Oreffice.
La dispersione della parte più antica dell’archivio (1870-1927) ci ha indotto a proporre una schedatura analitica dei verbali degli organi amministrativi (Consiglio e Deputazione provinciale), unica fonte documentaria per la ricostruzione dell’operato della Provincia di Roma in quegli anni. Abbiamo concepito tale schedatura come parte di un sistema informativo comprendente anche le biografie di tutti gli eletti, i risultati elettorali di tutte le tornate e la composizione dinamica degli organi elettivi e di amministrazione. Per la gestione di tale sistema abbiamo progettato una versione ad hoc del software GEA. Il lavoro di schedatura e immissione dei dati, svolto dal 2003 al 2005, ha prodotto circa 25.000 schede per i verbali relativi al periodo 1870-1886. Questo lavoro non è più disponibile in rete.
Tra dicembre 2013 e febbraio 2014 la schedatura è stata ripresa per documentare l’attività della Provincia durante la prima guerra mondiale. Il lavoro, che ha avuto per oggetto le 11 549 delibere emanate dal 1914 al 1918, ha ricalcato il tracciato descrittivo utilizzato nella precedente esperienza ma è stata effettuata con software Access.
La progettazione dell'applicativo per la schedatura dei verbali si deve a Leonardo Musci e Susanna Oreffice. Alla schedatura hanno partecipato nel corso del tempo Nicola Pastina (coordinatore), Laura Cicconi, Raffaella Crociani, Emanuela Fiorletta, Annalisa Laura Lucchi, Daniela Martino, Flavia Nardi, Ilaria Romeo. Arianna Terzi si è occupata della ricerca per il reperimento dei dati elettorali.
Il lavoro 2013-2014 è stato svolto da Vera Fusco e Nicola Pastina.
Il Servizio dell’Informatica del Senato della Repubblica ci ha incaricato dell’assistenza operativa sulla basedati GEA detenuta dall’Archivio storico.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Di Lucente e Leonardo Musci.
La Fondazione Giovan Battista Tomassi è stata costituita nel 2007 dall’assemblea nazionale dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali – UNITALSI e intitolata all’ideatore dell’Unione. Il principale scopo statutario è la conservazione e la valorizzazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e la ricerca e acquisizione di altri fondi archivistici e librari collegati con la storia dell’Unione. Per il lavoro di descrizione e ordinamento dell’archivio cartaceo è stata utilizzata la piattaforma open source CollectiveAccess. Oltre ad aver eseguito la personalizzazione del profilo descrittivo secondo le esigenze del lavoro, abbiamo curato la formazione e l’affiancamento nelle prime fasi di utilizzo del software. In seguito la base dati è passata sulla nuova piattaforma Archiui. Il risultato è visibile sul sito dell’archivio.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro.
Abbiamo realizzato, con un finanziamento della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, la schedatura della serie Fascicoli dei docenti e degli studenti dell’archivio dell’Accademia. Ci siamo occupati della migrazione dei dati raccolti finora e della formazione per l’utilizzo della piattaforma Archiui, software scelto dall’ente per informatizzare il suo archivio storico. Abbiamo portato a termine un breve periodo di l’affiancamento per il miglior utilizzo del software.
Il lavoro archivistico è stato svolto da Barbara de Iudicibus.
La formazione e l'affiancamento archivistico per l'utilizzo della piattaforma Archiui è opera di Cristina Saggioro.
Per celebrare i suoi dieci anni di attività Accredia ha promosso la formazione di un archivio storico con la finalità di comunicare on line la vicenda che ha portato alla sua costituzione, le caratteristiche della sua missione istituzionale e i protagonisti che l’hanno interpretata. Ad Accredia abbiamo fornito servizi legati alla piattaforma Archiui e al supporto dell’archivista incaricata del lavoro. Il risultato del lavoro lo vedete qui.
L'attività è curata da Leonardo Musci.
Benetton Group ci ha incaricato di curare l’impianto di una stazione di lavoro Collective Access per l’archivio storico aziendale e per Fondazione Benetton Studi e Ricerche. L’attività, svolta in collaborazione con Promemoria, prevede una fase di formazione, analisi dati e migrazione dall’ambiente GEA ed è preliminare alla progettazione delle uscite web di entrambe le entità.
Il lavoro è stato seguito da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Abbiamo curato la migrazione dei dati da GEA ad Archiui per l’ingresso di Archivia nella rete Lazio’900.
L'attività è curata da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Oltre alla formazione sull’applicativo, abbiamo curato il trattamento della basedati GEA4 di Italgas (normalizzazione e mapping) in vista della migrazione sulla piattaforma Archiui.
L'attività è stat svolta da Leonardo Musci.
Abbiamo ricevuto l’incarico per la formazione di base e l’affiancamento in presenza per utilizzare al meglio l’applicativo Archiui, in dotazione presso l’Ente.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro.
In occasione delle iniziative per i 50 anni della Fondazione Pastore (qui il sito) formato e affiancato gli archivisti della Fondazione per utilizzare l’applicativo Archiui scelto per le attività archivistiche e di valorizzazione del ricco patrimonio documentale posseduto.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
La Fondazione Musei Senesi ha voluto allestire un ambiente per la catalogazione del patrimonio museale dei 45 istituti aderenti ed eventualmente per la descrizione dei loro archivi. Elemento cardine è la costruzione di un sistema informativo complesso in grado di accogliere i dati di catalogo e di permettere la costruzione di una rete di relazioni tra le descrizioni e le entità ricorrenti nelle descrizioni.
In collaborazione con Promemoria abbiamo provveduto a impiantare un sistema di backend condiviso fra i 45 soggetti, a formare e assistere gli operatori e a preparare il sito web sul quale sarà possibile interrogare i cataloghi e accedere ai servizi informativi del progetto.
Dopo una interruzione nel maggio 2021 abbiamo svolto l’attività di formazione e affiancamento sul software Archiui.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro.
La Fondazione ha scelto il software Archiui per informatizzare il suo corposo patrimonio archivistico composto da archivi di giornalisti. Abbiamo avuto il compito di formare chi utilizzerà il software e quello di svolgere attività archivistiche in collaborazione con la responsabile Margherita Martelli. Dal 2024 ci occupiamo anche della catalogazione della biblioteca.
Il lavoro di catalogazione è svolto da Marta Beninati. Le attività sono coordinate da Nicoletta Valente.
Nell’ambito del Progetto ArchInail riguardante la ricognizione, schedatura, riorganizzazione e trasferimento degli archivi delle sedi periferiche dell’Istituto abbiamo partecipato in qualità di esperti archivisti al gruppo nazionale, curando i rapporti con l’amministrazione archivistica ed elaborando l’elenco delle serie più significative, rilevate in alcune sedi pilota. Il progetto prevedeva inoltre un corso di formazione rivolto agli operatori che avrebbero operato sul territorio per conto del Raggruppamento temporaneo d’impresa vincitore dell’appalto. Nella fase di impostazione del lavoro di schedatura abbiamo affiancato gli analisti di sistema per l’elaborazione del software di gestione. Durante l’avvio delle attività è stata infine fornita una consulenza per la revisione del titolario di classificazione.
La consulenza è stata gestita da Susanna Oreffice.
Siamo stati incaricati di riordinare l’archivio tecnico di deposito della Funzione attività immobiliari dell’Istituto, che ha una consistenza di circa 500 metri lineari. L’intervento ha previsto, fra l’altro, l’individuazione del materiale da proporre per lo scarto e alcune giornate di formazione del personale interno.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice, hanno fatto parte del gruppo di lavoro: Nicola Pastina, Silvia Capo e Stella Zambonini.
Nell’agosto 2014 la Comunità montana dei Cimini ci ha coinvolto nel progetto La Grande Guerra nei comuni del territorio dei Cimini, incaricandoci di selezionare nove laureati in scienze umanistiche, formarli in materia archivistica e di ricerca storica e affiancarli nell’impostazione di ricerche da svolgere negli archivi dei comuni della Comunità montana. Le ricerche hanno prodotto degli elaborati che sono stati raccolti in un volume, edito da Memoria, e alcuni materiali utilizzati per l’allestimento di una mostra che è stata allestita in diversi comuni appartenenti alla Comunità.
Il volume è scaricabile in formato e-pub.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina.
La Fondazione Lelio e Lisli Basso, in qualità di capofila del progetto “Organizzazione e produzione di cultura negli archivi privati del ‘900” finanziato dalla Regione Lazio, ci ha incaricato di gestire il passaggio degli inventari archivistici informatizzati dall’ambiente GEA alla piattaforma Archiui (alla cui realizzazione abbiamo collaborato). L’attività ha previsto una fase di analisi delle basidati esistenti (per un totale di circa 300.000 record), la progettazione di una migrazione evolutiva rispetto alla precedente architettura, incontri formativi e il riversamento informatico sulla nuova piattaforma.
Grazie a un finanziamento dell’Istituto centrale per gli archivi questo progetto ha avuto una nuova esposizione web, realizzata da Promemoria, che abbiamo chiamato Lazio’900 per tenere il filo con la cessata esperienza di Archivi del Novecento. Al progetto hanno cominciato ad aderire nuove realtà: attualmente conta 25 aderenti.
Memoria garantisce un servizio di coordinamento tra gli istituti per l’uso della piattaforma e i rapporti con Promemoria per lo sviluppo del progetto.
L'attività è stata svolta da Leonardo Musci e Cristina Saggioro. Un ringraziamento a Cristina Farnetti che ci ha creduto.
Previo studio dei mezzi di corredo, è stata svolta la formazione del personale addetto alla ricerca delle singole pratiche sul fondo Danni di guerra dell’archivio del Dipartimento del tesoro.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Cristina Saggioro.
Nell’ambito del processo di informatizzazione del protocollo e della gestione archivistica avviato da tutti gli enti pubblici, la ASL Roma E ci ha affidato un incarico di docenza per un corso di formazione rivolto agli operatori di protocollo dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Il corso è stato tenuto da Susanna Oreffice.
La Fondazione ha deciso di aderire a Lazio900 e ci ha incaricato di gestire la migrazione della basedati GEA contenente la schedatura del fondo Giovanni Gentile e di formare e affiancare gli operatori sull’applicativo per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
L’incarico ha riguardato la realizzazione del sistema informativo archivistico dell’Archivio di Stato di Latina su una piattaforma Archiui. In particolare ci siamo occupati dell’analisi dei database posseduti dall’Archivio, del mapping di migrazione e della formazione de0l personale all’uso dell’applicativo.
L'attività è stata seguita da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
L’Istituto, già associato al progetto Archivi del Novecento, ha deciso di adottare la piattaforma Archiui, da noi promossa, e ci ha incaricato di gestire la migrazione dati e la normalizzazione della lista di autorità delle entità, di fare formazione sul nuovo applicativo e affiancare gli operatori per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro. Il risultato della migrazione è visibile sul sito dedicato.
L'attività è affidata a Cristina Saggioro e Leonardo Musci.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti dei corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività connesse all’impianto dell’archivio corrente e i corsi di formazione sono stati svolti da Susanna Oreffice.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività sono state svolte da Susanna Oreffice.
Abbiamo ricevuto l’incarico di formare e affiancare il personale della Biblioteca nell’utilizzo del software Archiui in uso presso l’Ente. La Biblioteca conserva fondi personali di matematici, in particolare saranno trattati gli archivi di Roberto Marcolongo, Luigi Cremona, Ugo Amaldi e l’archivio della Biblioteca. Le attività sono finalizzate a rendere fruibile il patrimonio attraverso il Portale di Scienze MFN della Sapienza che si interroga qui.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente
Giacinto Scelsi (1905-1988), compositore, ha lasciato un ricco archivio di documenti cartacei, sonori e iconografici, conservato dalla Fondazione Isabella Scelsi nella bella sede di via di San Teodoro a Roma, che ospita anche un museo e una biblioteca. Il lavoro di ordinamento e descrizione è stato eseguito con l’ausilio di un applicativo sviluppato internamente.
La Fondazione ha deciso di migrare la basedati sulla piattaforma open source CollectiveAccess, ritenuta idonea alle esigenze di descrizione e pubblicazione di un patrimonio così complesso. Titolare dell’incarico è Promemoria, società di Torino alla quale si deve l’introduzione in Italia del software. Memoria è partner di Promemoria e la affianca nella cura della personalizzazione del profilo descrittivo per le diverse risorse e nelle attività di formazione.
Il lavoro è svolto da Andrea Calzolari (Promemoria) e Cristina Saggioro (Memoria).
Lo studio legale Pertile di Roma ci ha chiesto di razionalizzare il suo sistema di archiviazione. Un primo intervento ha avuto lo scopo di riordinare la documentazione pregressa, ottimizzare gli spazi e ridurre il volume delle carte conservate; la ricognizione finalizzata al censimento e allo scarto ha permesso di individuare, attraverso l’analisi delle carte, esigenze e criticità nella formazione e conservazione dell’archivio. Successivamente è stato elaborato un piano di classificazione semplice e funzionale e predisposto un regolamento che in pochi punti delineasse le azioni da svolgere in fase di produzione, fascicolazione e conservazione. Entrambi gli interventi sono stati, in ogni fase, condivisi con le impiegate della segreteria, coinvolte in prima persona nel progetto di ordinamento e riorganizzazione.
Susanna Oreffice ha curato il lavoro.
La Fondazione Giovan Battista Tomassi è stata costituita nel 2007 dall’assemblea nazionale dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali – UNITALSI e intitolata all’ideatore dell’Unione. Il principale scopo statutario è la conservazione e la valorizzazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e la ricerca e acquisizione di altri fondi archivistici e librari collegati con la storia dell’Unione. Per il lavoro di descrizione e ordinamento dell’archivio cartaceo è stata utilizzata la piattaforma open source CollectiveAccess. Oltre ad aver eseguito la personalizzazione del profilo descrittivo secondo le esigenze del lavoro, abbiamo curato la formazione e l’affiancamento nelle prime fasi di utilizzo del software. In seguito la base dati è passata sulla nuova piattaforma Archiui. Il risultato è visibile sul sito dell’archivio.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro.
In Rti con la società CNI spa (dopo l’aggiudicazione della gara per l’affidamento delle attività archivistiche) abbiamo gestito l’archivio di deposito e l’archivio storico dell’Ente.
A diverso titolo il lavoro è stato svolto nella prima fase da Margherita Agostini, Giulia Bernasconi (tirocinio formativo), Michela Di Meglio e in minor parte Diana Fiore e Silvia Capo. Il coordinamento è in capo a Susanna Oreffice in collaborazione con Nicola Pastina.
Il nostro intervento ha riguardato l’archivio dell’Ente partecipazioni e finanziamento industria manifatturiera – EFIM, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in concomitanza con la chiusura della fase di liquidazione coatta amministrativa e il trasferimento in una nuova sede della società Ligestra, che ha gestito la liquidazione di tutte le società del gruppo.
Il lavoro di ricognizione archivistica ha riguardato la documentazione prodotta dall’EFIM e tutta quella prodotta o relativa alle società collegate, di cui era in corso o si era da poco conclusa la procedura di liquidazione. La complessità dell’archivio ha richiesto un lavoro di ricognizione e schedatura di diversi livelli di analiticità, da una parte teso alla ricostruzione della storia istituzionale dell’Ente, dall’altra con l’obiettivo di distinguere le carte relative alle società collegate prodotte durante l’attività ordinaria o in fase liquidatoria. Al termine delle fasi di censimento e ricognizione archivistica, schedatura ed elaborazione dell’elenco di scarto, abbiamo coordinato e curato le operazioni di inscatolamento della documentazione per il trasferimento presso i locali di deposito.
Il lavoro, diretto da Susanna Oreffice, è stato svolto da Emanuela Fiorletta, Sonja Moceri, Nicola Pastina, Ornella Stellavato, e da Alex Nicora e Augusto Santocchi per la movimentazione e l'inscatolamento.
Il lavoro riguarda il materiale archivistico versato dalle diverse redazioni e uffici dell’Istituto all’Archivio storico. A partire dal 1995 e quasi ininterrottamente fino a oggi abbiamo svolto attività di individuazione e ordinamento sommario di fondi e serie, di ricondizionamento e collocazione logica delle unità di conservazione, di elaborazione di strumenti di corredo sommari. Insieme a queste attività è stata sempre effettuata la selezione del materiale da proporre per lo scarto sulla base del massimario di conservazione approvato dall’Istituto e dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. La consistenza complessiva dell’archivio è di oltre 1.500 metri lineari. Le carte coprono un arco cronologico che va dagli anni ’40 del Novecento al 2011. Tutto il materiale è descritto con l’applicativo GEA. Unitamente a questi interventi sono stati organizzati e gestiti alcuni trasferimenti dell’intero complesso documentario tra le diverse sedi di deposito fino all’attuale di Santa Palomba (Pomezia).
Nel 2012 abbiamo organizzato il deposito in Archivio centrale dello Stato dell’archivio Treccani fino all’anno 2000.
Fino al 2012 abbiamo curato inoltre il servizio di ricerca e reperimento dei documenti per le utenze interne all’Istituto.
I lavori sono stati coordinati, in fasi diverse, da Leonardo Musci, poi da Sabrina Auricchio e infine da Nicola Pastina. Hanno collaborato a più riprese Gina Antonetti, Marzia Azzolini, Riccardo Bassani, Giacomo Consoli, Federica Favino, Norma Francalanci, Paola Getuli, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Adele Laganà, Lina Marzotti, Alex Nicora, Gabriella Pier-Louis, Roberta Rampa, Vincenzo Reale, Augusto Santocchi, Enrica Serinaldi, Patrizia Severi, Roberta Sibbio, Valeria Sisti, Ornella Stellavato, Nicoletta Valente.
La riforma degli uffici territoriali delle Agenzie delle entrate (Ministero delle finanze) ha portato nel 1999 alla chiusura della sede dell’Ufficio unico del registro di Roma e all’apertura di otto uffici delle entrate sul territorio provinciale. È stato necessario riorganizzare le funzioni di gestione degli archivi dell’Ufficio (Atti pubblici, Atti privati, Successioni), affidando a una ditta specializzata (la SLI – Servizi logistici integrati) la sezione di deposito e distribuendo ai nuovi uffici le carte correnti. Tale complessa operazione ha presupposto una ricognizione generale degli archivi, lo studio dei processi di formazione delle serie, il rilievo delle segnature di classificazione, ai fini di un ordinato trasferimento delle carte. La consulenza è terminata con la verifica del completamento dell’intero ciclo operativo.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
Il Museo fa parte della Direzione Musei statali del Comune di Roma del Ministero della Cultura. Abbiamo ricevuto l’affidamento del servizio di consulenza archivistica e di ricognizione della documentazione collocata nei locali presso il Museo di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo.
Il gruppo di lavoro è coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, ne fanno parte: Andrea Gasbarri, Rosalba Cilione, Chiara Di Piramo e Costanza Battisti.
La Sartoria Litrico fu creata a Roma agli inizio degli anni Cinquanta dal catanese Angelo Litrico. Conobbe la consacrazione internazionale nel 1957 grazie al segretario del PCUS Nikita Krusciov che ne fu involontario testimonial al tempo di un suo importante viaggio negli Stati Uniti. La Sartoria è attualmente condotta da Luca Litrico, nipote di Angelo.
Nell’ambito delle realizzazioni per il Portale degli archivi della moda del Novecento del Sistema archivistico nazionale (SAN), l’Istituto centrale per gli archivi ci ha incaricato di digitalizzare 44 album contenenti la raccolta della rassegna stampa sull’attività dell’azienda familiare e di schedare i primi 700 articoli della ricca rassegna stampa conservata, che è possibile consultare anche qui.
Il lavoro è stato gestito da Nicoletta Valente.
Per oltre dieci anni abbiamo curato l’indicizzazione informatizzata della rassegna stampa quotidiana, nazionale ed estera, di Telecom Italia per l’utilizzo da parte di utenti interni. È stato utilizzato un thesaurus elaborato dall’Azienda, aggiornato periodicamente anche sulla base delle nostre proposte di integrazione.
Al lavoro hanno partecipato, in fasi diverse, Fabio Fertig, Patrizia Gabrielli, Margherita Karen Hassan, Cristina Menghini, Alex Nicora, Claudia Perino e Paola Zerbino.
La storia dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia è legata a queste due iniziative editoriali di altissimo livello. Abbiamo realizzato il progetto (finanziato dalla Regione Lazio) che ha avuto come obiettivo quello di consentire una consultazione integrale delle due riviste su un ambiente web dedicato (risorsedigitali.animi.it) e che rappresenta l’inizio della costituzione di un repository digitale più ampio che potrà accogliere altre testate storiche possedute dall’ANIMI.
Ideazione e cura del progetto: Leonardo Musci, Memoria srl
Sviluppo web: Made in Tomorrow
Digitalizzazione: GAP srl e CNI spa
Riconoscimento testuale effettuato tramite applicativo ICRPad della società D.A.BI.MUS. srl
Spoglio dei periodici: Dario Salvan
Il fondo istituzionale dell’ANIMI conserva una importante sezione fotografica che testimonia organicamente sia le attività svolte dall’Associazione nel Mezzogiorno tra il 1910 e il 1963, principalmente nel campo dell’assistenza, dell’istruzione e degli scavi archeologici, sia la documentazione del paesaggio e delle arti minori del Sud d’Italia.
L’intervento ha riguardato la digitalizzazione delle fotografie del fondo ANIMI e dei taccuini di lavoro di Umberto Zanotti-Bianco (in totale circa 9.000 scatti) e l’associazione delle immagini digitalizzate alle schede descrittive. Esse sono consultabili negli inventari presenti sul sito del progetto Lazio’900 cui l’ANIMI aderisce.
La scansione digitale delle fotografie è stata effettuata da Laura Primangeli.
In occasione del trasferimento dell’archivio storico dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici – ASST, poi Telecom Italia, da un deposito di Pomezia a un nuovo deposito di concentrazione in Piemonte, abbiamo curato la ricognizione archivistica, l’elaborazione di una proposta di scarto, la schedatura dell’archivio storico dell’Azienda e di parte dell’archivio Telecom. La schedatura sommaria ha permesso di ricostruire le serie archivistiche più significative e la provenienza della documentazione dalle strutture centrali e territoriali dell’ente. La rilevazione e informatizzazione sono state effettuate sulla base di un tracciato descrittivo proposto dal committente. Per maggiore facilità nella gestione e consultazione alcune schede sono corredate da fotografie digitali dei dorsi delle unità di conservazione.
Al lavoro hanno partecipato Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori), Silvia Giugno, Alex Nicora, Debora Pietrangeli, Teresa Pisani, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Elisabetta Tarsia, Patrizia Ventura. Ha partecipato alla digitalizzazione delle schede Paola Getuli.
L’archivio è stato oggetto in passato di un primo intervento che ha fotografato la situazione delle carte fino al 1975, in questa occasione sono stati accorpati i documenti per serie e sistemati in un locale organizzato e scaffalato. L’incarico che ci è stato affidato è stato finalizzato a rendere fruibile questo patrimonio attraverso un inventario analitico. Per i cenni storici rimandiamo a questa pagina.
Nel settembre 2020 abbiamo curato la digitalizzazione di una parte dell’archivio storico, in particolare sono state acquisite digitalmente le Sezioni I (1908-1937) e II.1 (1938-1944).
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato svolto da Nicola Pastina. Hanno collaborato Andrea Gasbarri e Dario Salvan (tirocinio formativo). Nicoletta Valente ha supportato il gruppo nelle riunioni e nel rapporto con la direzione.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI spa, Andrea Gasbarri ha partecipato alle attività preparatorie per le acquisizioni digitali. Il coordinamento è di Nicola Pastina.
Stanislao Cannizzaro (1826-1910) fu tra le maggiori personalità della chimica mondiale, figura prestigiosa del Risorgimento italiano e protagonista della vita parlamentare nei primi anni del Regno d’Italia.
La schedatura analitica delle circa 3.000 lettere ha riguardato i tre spezzoni delle carte Cannizzaro: presso l’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, presso la Società chimica e presso il Museo del Risorgimento. Effettuata con DBIII plus, è stata poi riversata nel sistema GEA per essere pubblicata sul sito di Archivi del Novecento insieme alla digitalizzazione delle sole lettere conservate dall’Accademia.
Il lavoro è consultabile sul sito del progetto Lazio’900. L’Accademia ha altresì realizzato un sistema ad hoc di consultazione delle lettere.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente (schedatura) e da Giacomo Consoli e Laura Primangeli (digitalizzazione).
Gli archivi dell’ICCROM hanno una consistenza di circa 800 metri lineari. Sono composti non solo da documenti di testo (analogici e digitali) ma anche da manifesti, immagini (tra cui oltre 230000 fotografie analogiche), pellicole cinematografiche e registrazioni audiovisive (oltre 10000) di varia natura.
La necessità di trasferire le descrizioni dei fondi posseduti su una piattaforma di descrizione archivistica basata sul web, per renderle accessibili non solo allo staff dell’ICCROM, ma ai membri del Consiglio, a tutti gli Stati membri e alla comunità degli studiosi è stata portata a termine. Memoria si si è occupata dunque di questa delicata operazione di standardizzazione dei dati disponibili e del successivo trasferimento sulla piattaforma Archiui, mentre Promemoria curerà la personalizzazione del sito web dedicato alla pubblicazione degli inventari.
L’ICCROM ha portato a termina la campagna di digitalizzare e rendere accessibili agli utenti i cosiddetti “Documenti finali” prodotti dagli organi di governo (Assemblea Generale, Consiglio e Comitati). Si è trattato di oltre 30000 pagine di documenti in lingua inglese e francese, datati dal 1958 al 2020. Per questo lavoro siamo stati incaricati della descrizione dei documenti, della loro preparazione per la digitalizzazione, digitalizzazione, metadatazione e caricamento sulla piattaforma. Il 12 luglio 2023 il lavoro svolto è stato reso pubblico, cliccare qui per curiosare.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Tutte le attività inerenti la piattaforma sono svolte in collaborazione con Promemoria srl, che cura la personalizzazione del sito. Le attività di digitalizzazione sono affidate a Dabimus srl. Le attività di schedatura dei documenti finali sono state svolte da Cristina Saggioro e Manuela Costa e in piccola misura da Flavio Conia. Dell'associazione dei file alle schede descrittive si sono occupate in sequenza Marta D'Agostino, Francesca Romana Saggioro e Irene Guerriero, alla quale si deve il controllo finale di congruità.
Il Comune di Ventotene (LT) ci ha affidato l’incarico di ricognizione di parte del patrimonio documentale conservato presso l’archivio storico comunale che è stato in parte digitalizzato. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Lazio e ha previsto anche giornate di formazione rivolte agli abitanti dell’isola pontina.
Come prosecuzione di questo lavoro, abbiamo progettato un sito web dedicato al Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione “Isole di Ventotene e Santo Stefano”, alla cui realizzazione ha lavorato Made in Tomorrow. Nel sito ha trovato spazio anche il risultato del lavoro di inventariazione e le immagini digitali prodotte con le due campagne di scansione di febbraio e dicembre 2020 che possono essere consultate qui
La direzione scientifica del progetto è affidata a Cristina Saggioro. Ha collaborato Anthony Santilli.
Contestualmente all’acquisizione dal liquidatore del Partito socialista italiano delle carte della Direzione nazionale del PSI, la Fondazione Craxi ha acquisito un piccolo ma rilevante nucleo di fotografie provenienti dal partito, in precario stato di conservazione per essere state conservate in locali inadatti. Con il progetto “Le carte e le immagini del socialismo” queste fotografie sono state restaurate, ordinate, descritte e digitalizzate. Memoria è stata incaricata dell’ordinamento e della descrizione delle circa 1600 fotografie e di supervisionare le operazioni di digitalizzazione e dell’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. La seconda fase del progetto “Le carte e le immagini del socialismo” ha previsto la descrizione, l’ordinamento e la digitalizzazione di un consistente nucleo di diapositive, anch’esse appartenute all’archivio fotografico del PSI.
Cristina Saggioro ha coordinato tutte le fasi del progetto, dal restauro, affidato dalla Fondazione Craxi ad Alice Laudisa, alle digitalizzazioni, all'ordinamento e alla schedatura, curati con l'apporto di Lucia Petese. Anche la seconda fase del progetto è curata da Cristina Saggioro.
Grazie ai finanziamenti che l’ente ha ricevuto per la partecipazione al Bando per gli archivi politici e sindacali, stiamo svolgendo un lavoro di ordinamento, schedatura del patrimonio fotografico – dalla consistenza di circa 11.700 immagini complessive – prodotto da Federbraccianti, FLAI e FILZAT (per quest’ultimo fondo procediamo anche alla scansione digitale).
Il lavoro viene svolto da Nicola Pastina e Dario Salvan.
La Fondazione Marisa Bellisario propone e condivide attività e iniziative per costruire un Paese con una forte presenza dell’iniziativa femminile nei campi dell’economia e della cultura.
La Fondazione ha individuato in Memoria srl il partner giusto per il progetto di informatizzazione del suo archivio storico e ha scelto di aderire al Portale Lazio900. Sono stati oggetto delle nostre attività: migrazioni, revisione di inventari esistenti, catalogazione del fondo iconografico composto da fotografie e manifesti. Dal marzo 2024 abbiamo ripreso le attività grazie ad un finanziamento PNRR Cultura – TOCC (Transizione digitale ed ecologica degli organismi culturali e creativi) che riguarda la digitalizzazione di una parte del patrimonio conservato.
Il lavoro archivistico, coordinato da Cristina Saggioro, è stato svolto da Cristina Saggioro e Massimiliano Cardone per la parte cartacea e da Manuela Costa per il fondo fotografico. Ha collaborato Irene Guerriero.
Il lavoro di digitalizzazione è svolto da Marta Beninati, Manuela Costa e Dario Salvan con il coordinamento di Cristina Saggioro.
Abbiamo ricevuto l’incarico di curare la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico della Fondazione. Il lavoro svolto è stato in parte utilizzato per questa mostra online.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Siamo risultati vincitori della gara per la digitalizzazione dell’archivio storico della Giunta per rendere consultabile il prezioso patrimonio archivistico. Il risultato lo trovate qui.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina, hanno collaborato: linee guida per la digitalizzazione Giovanna Garofalo, per la cartulazione Dimitri Affri.
Siamo stati incaricati di curare la migrazione del fondo istituzionale dell’Ente e dei fondi Rodolfo de Angelis e Michele Gardin dalla base dati Gea4 al nuovo ambiente Archiui. Il lavoro svolto è consultabile sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto ha deciso di aderire.
A seguire le operazioni di migrazione, l’Istituto ci ha incaricato della revisione degli inventari già pubblicati e della descrizione del fondo Serena Tamburini e della Collezione di Giuseppe Buonincontro. Per quest’ultima è prevista l’acquisizione digitale dei documenti e il loro collegamento alle relative schede descrittive.
Il lavoro della prima parte è opera di Leonardo Musci, la seconda parte è a cura di Cristina Saggioro.
Nel 2021 è stata effettuata la migrazione degli inventari dell’Istituto dalla base dati Gea sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto aderisce. Per la consultazione qui sul Portale Lazio 900.
Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato sulle attività di digitalizzazione di qualità che interessa diverse serie del Fondo istituzionale conservate dall’Istituto per rendere fruibile il ricco patrimonio posseduto.
La prima attività (2021) è stata curata da Leonardo Musci.
L'attività in corso (2023) è coordinata da Nicola Pastina, sono coinvolti Manuela Costa (verifica tipologie documentarie, ordinamento e cartulazione), Margherita Bartoli e Giovanna Garofalo per le linee guida per la digitalizzazione.
Abbiamo curato l’attività di digitalizzazione della raccolta fotografica conservata nell’archivio delle Scuole dei contadini (circa 1400 positive) e l’associazione delle immagini digitali alle schede descrittive.
Antonio Lombardi (1768-1847) è stato segretario per più di venti anni (1801-1824) della Società italiana delle scienze, diventata poi Accademia nazionale delle scienze detta dei XL. Nel 1794, la sua preparazione umanistica lo porta a lavorare, prima come vice, poi come bibliotecario capo, presso la Biblioteca Estense, dove operò fino alla morte.
Il suo fondo (389 documenti, 1811-1847), è stato riordinato e schedato a livello di documento nel 2003; la corrispondenza è stata digitalizzata. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
L'inventario è a cura di Laura Cicconi e Nicoletta Valente.
Abbiamo realizzato il progetto di riordinamento, inventariazione e digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze sono confluite nell’attuale.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico e coordinato da Nicola Pastina.
Nell’ambito del progetto “Archivi di Stato – digitalizzazione fonti Prima Guerra Mondiale e Resistenza”, approvato con d.m. 14 gennaio 2015, siamo stati incaricati della informatizzazione su piattaforma Archimista dell’inventario, curato da Mario Missori nel 1976, del fondo Ministero dell’interno, Direzione generale della pubblica sicurezza, categoria A5G – Prima guerra mondiale (1914-1918, bb. 138).
L’intervento ha previsto la revisione dei dati inventariali, il perfezionamento dell’ordinamento interno dei fascicoli e la digitalizzazione integrale del fondo.
Sono stati impegnati nel lavoro Leonardo Musci (coordinatore) con Nicola Pastina, Manuela Costa, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. Le attività di digitalizzazioni sono state affidate a D.A.Bi.mus srl. di Bari.
L’incarico era mirato alla produzione di un piano per la riorganizzazione degli archivi cartacei della Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello sviluppo economico con l’introduzione di procedure di gestione più funzionali. In questo contesto è stata eseguita l’acquisizione ottica di un campione rappresentativo della documentazione cartacea, finalizzato alla stesura di uno studio di fattibilità includente una descrizione delle fasi operative, dei tempi necessari e dei costi di un intervento di digitalizzazione dell’intero archivio.
Il gruppo di lavoro, diretto da Susanna Oreffice, era composto da Nicola Pastina, Lina Marzotti e Simone Maiorini (addetto alla digitalizzazione).
Il progetto ha riguardato la sistemazione, il riordino, l’inventariazione e la digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze confluirono nella Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (dal 2016 Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio).
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico.
Angelo Molaioli (Roma, 30 luglio 1946) è stato dal 1980 coordinatore della Sezione stampa e propaganda del PSI, dal 1984 anche responsabile delle attività editoriali e, dal 1989, direttore del nuovo ufficio Comunicazione e Immagine, ruolo che ha ricoperto fino al 1994.
Il fondo Molaioli conserva documenti cartacei e iconografici relativi alle attività svolte per il settore Stampa e propaganda del disciolto Partito socialista italiano, rientranti a pieno titolo nella seconda fase del progetto “Le carte e le immagini del socialismo”. Oltre a questo, è presente un piccolo ma significativo nucleo di documenti che risalgono alla militanza di Molaioli nelle fila del Movimento politico dei lavoratori. L’incarico che abbiamo ricevuto ha consistito nell’ordinamento, la schedatura e la descrizione dei documenti e delle immagini iconografiche conservate. Memoria ha curato inoltre la supervisione delle attività di digitalizzazione e l’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. L’inventario e le relative immagini associate sono consultabili sulla piattaforma Lazio’900.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro (ccordinatrice), Marzia Azzolini e Sebastian Mattei.
La Fondazione Craxi ha acquisito dalla gestione liquidatoria del vecchio PSI carte della Direzione nazionale che non erano state comprese nel versamento fatto a metà degli anni Novanta a favore della Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze. Dopo una ricognizione generale di queste carte (pervenute in parte in cattivo stato di conservazione) abbiamo redatto un progetto che è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e abbiamo avviato il loro studio, ordinamento e inventariazione. Il lavoro è stato completato a dicembre 2019 ed è consultabile sul sito Lazio900.
Nell’ambito del progetto Carte e immagini del socialismo (2020) la Fondazione ha previsto l’acquisizione digitale della sezione iconografica dell’archivio (serie “Archivio immagini”), che conserva 826 manifesti e circa 320 fogli. Abbiamo coordinato le attività di digitalizzazione e l’associazione delle immagini acquisite alle loro schede descrittive.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro (coordinatrice), Angela Chiriatti, Sebastian Mattei, Giulia Bernasconi (tirocinio formativo fino a giugno 2019), Dario Salvan (tirocinio formativo da settembre 2019).
L'intervento del 2020, relativo all'acquisizione digitale dell'archivio immagini e al relativo collegamento alle schede descrittive, è stato svolto da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
La Fondazione Giuseppe Di Vagno, con sede a Conversano (Bari), è destinataria delle risorse derivanti dalla legge 16 giugno 2015, n. 86 che istituisce il Premio di ricerca intitolato a Di Vagno e stanzia un contributo straordinario da destinarsi al potenziamento dell’archivio storico e della biblioteca.
La Fondazione ci ha dato un incarico globale: revisionare una parte degli strumenti archivistici esistenti, verificare il lavoro sui fondi in corso di ordinamento, migrare su un nuovo ambiente informatico (Archiui) la basedati GEA, realizzare il nuovo sito web dell’Archivio storico, gestire la campagna di digitalizzazione documentaria e l’attività di ricondizionamento dell’intero archivio. Il risultato del lavoro è consultabile sul sito archivistico della Fondazione.
Il lavoro è stato coordinato da Leonardo Musci.
Siamo affidatari del servizio di catalogazione e digitalizzazione di alcuni fondi fotografici posseduti dalla Fondazione Di Vagno tra i quali si segnalano quelli di Rocco Errica, Leonardo Damiani, Tommaso Sicolo e Gianvito Mastroleo.
L’attività è finanziata dal programma di cooperazione territoriale europea Interreg VI-A Italia-Croazia 2021/2027.
L'attività è coordinata da Leonardo Musci.
In collaborazione con la cooperativa Bes (titolare dell’appalto), abbiamo preso parte al lavoro di digitalizzazione di parte del materiale cartografico conservato dall’Archivio di Stato di Roma. In particolare ci si è dedicati all’acquisizione digitale delle mappe dei catasti Alessandrino, Gregoriano (con relativi Brogliardi), dell’Ufficio tecnico erariale; l’intervento ha interessato inoltre i Preziosi e le Pergamene Romane. Sono stati utilizzati scanner per formati speciali e macchine fotografiche con dorso digitale.
Il lavoro è stato eseguito da Massimiliano Casagrande, Barbara Corvisieri, Barbara Di Meola, Nicola Pastina, Laura Primangeli, Alessio Rinaldini e Nicoletta Valente.
Durante la schedatura della corrispondenza Cannizzaro si è fatta strada l’idea di avere a disposizione un “archivio delle firme” come strumento per l’identificazione dei mittenti non espliciti. Il progetto si è ampliato per comprendere compilazione di schede biografiche di scienziati, associazione alla sua scheda di ritratto, foto, firme, documenti audio. Si è realizzato un primo lotto di 40 schede.
Arianna Terzi ha curato le ricerche biografiche e l'associazione delle immagini alla scheda GEA.
Augusto Righi (1850-1920) è stato candidato per il premio Nobel per due volte (1911 e 1913). Molto importanti sono i suoi studi sulle scariche elettriche, sull’ottica delle oscillazioni elettriche, che hanno costituito la base per le scoperte di Marconi. Il fondo consta di 1334 documenti (lettere, biglietti, cartoline), 1888-1925. Adriana Pastore ha schedato analiticamente il fondo per la sua tesi di laurea (Inventario Fondo Righi, Tesi di diploma in Archivistica e Paleografia, Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma “La Sapienza”, relatore prof. Giovanni Paoloni, anno accademico 1997-1998).
Abbiamo curato la migrazione della schedatura nel software GEA e la digitalizzazione dei documenti. Il lavoro è ora consultabile sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
La migrazione in Gea e l'associazione delle immagini alle schede sono state curate da Silvia Giugno.
La Sartoria Litrico fu creata a Roma agli inizio degli anni Cinquanta dal catanese Angelo Litrico. Conobbe la consacrazione internazionale nel 1957 grazie al segretario del PCUS Nikita Krusciov che ne fu involontario testimonial al tempo di un suo importante viaggio negli Stati Uniti. La Sartoria è attualmente condotta da Luca Litrico, nipote di Angelo.
Nell’ambito delle realizzazioni per il Portale degli archivi della moda del Novecento del Sistema archivistico nazionale (SAN), l’Istituto centrale per gli archivi ci ha incaricato di digitalizzare 44 album contenenti la raccolta della rassegna stampa sull’attività dell’azienda familiare e di schedare i primi 700 articoli della ricca rassegna stampa conservata, che è possibile consultare anche qui.
Il lavoro è stato gestito da Nicoletta Valente.
Fra 2011 e 2013 abbiamo realizzato un intervento organico sull’archivio storico della Società psicoanalitica italiana che ha prodotto il riordinamento generale dell’archivio e la sua digitalizzazione integrale con l’eccezione della serie Casi clinici con redazione finale delle schede SIUSA. L’incarico ha compreso una consulenza sull’organizzazione dell’archivio corrente. Abbiamo inoltre curato una ricerca di finanziamenti per attività archivistiche e impostato un progetto per partecipare al Programma cultura dell’Unione europea 2007-2013. Quanto realizzato è stato illustrato all’Assemblea dei soci della SPI del 3 marzo 2013 ed è stato oggetto di un breve filmato da noi realizzato sulla storia della Società psicoanalitica italiana e sul suo archivio, proiettato nell’ambito del XVII Congresso della SPI (Milano, 22-25 maggio 2014).
Dal 2014 curiamo l’assistenza ai ricercatori in sala di studio (con una breve interruzione nel 2021). Nel 2023 siamo consulenti per le attività di riversamento delle descrizioni inventariali (frutto del lavoro svolto nel 2022) su una piattaforma creata ad hoc per la SPI.
La realizzazione del filmato è opera di Simona Foà e Nicoletta Valente.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
L’archivio di Nino Tripodi, fascista, poi direttore del “Secolo d’Italia” e parlamentare del Movimento sociale italiano, è conservato dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Nell’ambito del progetto del CNR “Archivi della Repubblica” siamo stati incaricati di digitalizzarne una parte previa cartulazione dei documenti.
Sotto la supervisione di Leonardo Musci la cartulazione è stata svolta da Flavio Conia, la digitalizzazione da Manuela Costa.
L’Unione donne italiane (oggi Unione donne in Italia, per accogliere anche le donne immigrate residenti e lavoratrici nel nostro Paese) è nata nel 1945 dai Gruppi di difesa della donna, nati dopo l’8 settembre del 1943 nel Centro nord con l’intento di dare supporto e assistenza alla lotta partigiana contro l’occupazione nazista. Abbiamo svolto attività archivistiche e di digitalizzazione presso l’Archivio centrale dell’UDI che ha sede presso la Casa internazionale delle donne a Roma. In particolare abbiamo trattato alcune parti afferenti alla serie “Violenza sessuale” (1975-1998) e alle pratiche delle “marocchinate” (1951-1955) con lo scopo di implementare la Digital Library e far conoscere questo importante patrimonio su un tema forte e di grande attualità.
Il lavoro è stato svolto da Michela D'Angelo e Stella Zambonini con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Il progetto di informatizzazione del Fondo è stato finanziato dal Capitolo 3121 del 2021 del Ministero della cultura. E’ consultabile sulla piattaforma Lazio 900 l’archivio delle Associazioni e rappresentanze universitarie (1945-1968), dotato di un inventario a cura di Marco Grispigni, Leonardo Musci e e Gaetano Quagliariello, pubblicato nel 1995 dall’editore Lacaita, L’intero fondo è stato digitalizzato e le immagini sono state associate alle schede descrittive. Il Fondo è conservato presso la Fondazione Magna Carta che ha sede a Roma.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Hanno partecipato Leonardo Musci (revisione inventario), Ilaria Musci (riversamento sul sistema informatico) e Fabio Fertig (digitalizzazione).
Nel suo ruolo di consigliere aggiunto del Presidente del Consiglio dei ministri, l’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone è stato uno dei più stretti collaboratori di Bettino Craxi negli anni compresi tra il 1983 e il 1987. La Fondazione Craxi conserva la parte del suo archivio che riguarda questa attività diplomatica.
Nel contesto della seconda fase del progetto “Carte e immagini del socialismo” siamo stati incaricati dell’ordinamento e dell’inventariazione del Fondo Visconti di Modrone, che conserva una raccolta completa degli interventi di Craxi durante la Presidenza del Consiglio. Memoria ha curato inoltre la supervisione delle attività di digitalizzazione e l’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. L’inventario e le relative immagini sono pubblicati sulla piattaforma Lazio’900.
L'intervento è stato curato da Cristina Saggioro.
Sulle carte più antiche dell’Accademia dei XL (1786-1948), già ordinate e descritte nella Guida all’Archivio storico dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL (a cura di G. Paoloni e M. Tosti-Croce, Roma, 1984) è stato svolto un intervento di verifica dello stato di ordinamento e conservazione. L’archivio – costituito per lo più di corrispondenza, manoscritti e carteggio amministrativo – ha una consistenza di circa 100 scatole e comprende le carte prodotte dalla fondazione (1782) ai tardi anni ’40 del Novecento. La documentazione prodotta tra il 1950 e il 1990, la cui consistenza è di circa 40 metri lineari, è stata ordinata e descritta in una guida sommaria che permette l’orientamento tra le diverse serie.
Nel 2005 il lavoro di riordinamento e descrizione è stato perfezionato, giungendo a un inventario organico delle carte istituzionali. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro 1998-1999 è stato svolto da Nicola Pastina; quello del 2005 da Roberta Sibbio.
L’archivio di Mario Ageno (54 scatole, 1914-1993) conserva dattiloscritti preparatori delle pubblicazioni, delle conferenze, dei testi universitari, dei libri, materiale relativo alla carriera scientifica e all’attività di ricerca, oltre a una significativa documentazione sul laboratorio di Fisica della Sanità, di cui Ageno fu direttore.
Il lavoro sul fondo ha prodotto un elenco di consistenza con la descrizione sommaria per unità archivistiche, smistate in raggruppamenti per tipologia documentaria. È stato elaborato successivamente anche l’inventario analitico poi riversato sul software GEA 4 allora in dotazione presso il Dipartimento. Successivamente, la base dati è stata migrata sull’applicativo Archiui. L’inventario è consultabile sul sito del Dipartimento di Fisica.
Il lavoro di inventariazione è stato svolto da Emanuela Mazzina.
L’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è un ente statale italiano incaricato della gestione e del pagamento dei fondi che l’Unione Europea eroga a favore dei produttori agricoli dei paesi membri, per sostenerne la produzione.
In RTI con CNI e Green Aus, siamo vincitori della gara per la gestione dell’archivio. In particolare abbiamo l’incarico di individuare, ordinare e schedare la documentazione che andrà a formare l’archivio storico dell’ente, che è attualmente stimabile in circa 12.000 faldoni. Stiamo inoltre censendo la documentazione aerofotogrammetrica per elaborare un progetto di digitalizzazione e sviluppo di mappe tematiche.
il lavoro, coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, è svolto da Dimitri Affri, Chiara Di Piramo, Laura Mango e Giulia Merluzzi (tirocinio extracurriculare). Partecipano al gruppo di lavoro Francesco Montesi e Rosalia Virga.
Oggetto di un primo intervento sugli archivi dell’assistenza all’infanzia di Roma e provincia sono stati tre nuclei documentari prodotti rispettivamente dall’Istituto provinciale per l’assistenza all’infanzia di Roma – IPAI, dall’Ufficio assistenza infanzia riconosciuta – UAIR e dal Servizio maternità e infanzia (che acquisisce funzioni e carte della Federazione provinciale di Roma dell’Opera nazionale maternità e infanzia – ONMI). Obiettivo del lavoro è stata l’individuazione e la descrizione delle principali serie documentarie, la loro collocazione più razionale nei depositi, la selezione dei documenti da destinare allo scarto.
Abbiamo in seguito realizzato l’inventario analitico dell’archivio dell’IPAI utilizzando il software Gea 4.0.
Per informazioni relative all’accesso all’archivio consultate questa pagina.
Il primo intervento è stato svolto da Nicola Pastina e Susanna Oreffice con la collaborazione di Laura Cicconi. L'inventario dell'IPAI è opera di Arianna Franceschini, Francesca Garello e, per una serie, Federica Frisenda.
Presso la LUISS si costituì, su iniziativa di Guglielmo Negri e Gaetano Quagliariello, l’Associazione “Archivio delle associazioni studentesche universitarie”, con lo scopo di raccogliere e valorizzare la documentazione conservata da alcuni protagonisti degli organismi locali e nazionali di rappresentanza degli studenti universitari italiani tra il 1945 e il 1968.
A partire dalle carte donate da privati (già smembrate al momento del nostro intervento) e in assenza degli archivi originali di tali organismi (l’UNURI nazionale, l’UGI, l’Intesa universitaria, l’AGI, il FUAN), si è cercato di recuperare le loro strutture e il loro ambito di attività tentando una ricostruzione dell’assetto archivistico dato alle carte dai soggetti produttori. L’inventario è stato pubblicato: Archivio delle associazioni e rappresentanze studentesche universitarie (1945-1968). Inventario del fondo, a cura di M. Grispigni e L. Musci, introduzione di Gaetano Quagliariello, Piero Lacaita editore, Manduria-Bari-Roma, 1995.
L’archivio è attualmente gestito dalla Fondazione Magna Carta di Roma.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni e Leonardo Musci; Emanuela Mazzina ha elaborato gli indici analitici.
Abbiamo riordinato il Fondo Marcello Argilli, donato dagli eredi al Museo storico della didattica, diretto dal prof. Lorenzo Cantatore. Argilli (1926-2014), giornalista e scrittore romano, si è dedicato alla narrativa per ragazze e ragazzi sperimentando tutti i generi: romanzo, fumetti, cartoni animati e poesia. Il lavoro andrà ad implementare il patrimonio archivistico del Museo consultabile qui.
Il lavoro è stato svolto da Andrea Gasbarri e Nicoletta Valente.
Il lavoro sul fondo AGESCI si è svolto in diverse fasi.
La prima ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte fino all’anno 2000 tranne il Settore stampa e si è svolta nell’ambito di un finanziamento 8 per mille che ha portato anche alla sistemazione degli archivi AGI e ASCI (2009-2010).
La seconda ha riguardato il Settore stampa ed è stata l’occasione per trovare posto nella struttura di ordinamento ad alcuni documenti e fascicoli che erano sfuggiti per ragioni diverse durante il precedente lavoro (2016).
La terza ha compreso tutte le carte AGESCI successive all’anno 2000, il fondo Giancarlo Lombardi e altri piccoli fondi personali.
L'intera lavorazione si è svolta sotto la direzione di Cristina Saggioro. Oltre a lei hanno partecipato Raffaella Crociani e Vincenzo Reale (prima fase), Lucia Petese (seconda fase), Angela Chiriatti, Donatella De Preta, Lucia Petese (terza fase).
Abbiamo svolto una ricognizione approfondita su circa 10.000 diapositive (anni ’80) dell’archivio fotografico AGESCI e recuperare una schedatura parziale che venne svolta negli anni 1990-1991.
Il lavoro è stato portato a termina da Leonardo Musci.