Partecipiamo con un gruppo di ricerca composto dall’Università di Roma Tre di Roma, Unisalento di Lecce e Università di Bari che ha vinto un Progetto PRIN che ruota intorno al patrimonio documentale della Casa editrice Manni di Lecce. Il nostro ruolo consiste nel governare le attività archivistiche utilizzando il sw Archiui. La durata del progetto è di due anni.
Il lavoro è in capo a Nicoletta Valente in collaborazione con Nicola Pastina
Nell’ambito del progetto “Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti (1929-1937). Un progetto di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio iconografico” promosso dall’Istituto centrale per gli archivi (ICAR), Treccani ha affidato a Memoria srl l’incarico di catalogazione dei circa 13000 disegni originali commissionati ad hoc per il corredo iconografico dei 35 volumi dell’opera. L’impegno prevede il controllo di tutte le buste contenenti tutto il materiale usato per il corredo (fotografie, cartoline, materiale a stampa e altro) e la schedatura dei soli disegni secondo il livello analitico previsto dallo standard D elaborato dall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD). Il lavoro viene realizzato sulla piattaforma Archiui in dotazione all’Archivio storico Treccani. La consegna è prevista per il giugno 2025.
Con il coordinamento di Leonardo Musci svolgono la catalogazione Claudia Dattero, Chiara Di Martino, Sonja Felici, Ilaria Musci e Mario Alberto Ratis.
Lamberto Pignotti è stato tra in fondatori delle storico Gruppo 70 e seguace del Gruppo 63, docente all’Università di Firenze e al DAMS di Bologna, ha curato, durante la sua lunga attività (che è ancora in corso) moltissime mostre, pubblicazioni, interventi a conferenze, tutto raccontato qui.
Noi abbiamo redatto un elenco sommario dell’Archivio e della Biblioteca del Maestro per iniziare il percorso di riconoscimento di bene di interesse particolarmente importante da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio .
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Nicoletta Valente con la collaborazione di Rosalba Cilione.
La Fondazione ha scelto il software Archiui per informatizzare il suo corposo patrimonio archivistico composto da archivi di giornalisti. Abbiamo avuto il compito di formare chi utilizzerà il software e quello di svolgere attività archivistiche in collaborazione con la responsabile Margherita Martelli. Dal 2024 ci occupiamo anche della catalogazione della biblioteca.
Il lavoro di catalogazione è svolto da Marta Beninati. Le attività sono coordinate da Nicoletta Valente.
L’archivio di Paolo Monelli (1891-1984) documenta in modo completo la sua attività professionale, in buona parte svolta come grande inviato (amava definirsi “giornalista viaggiante”), in Italia ma soprattutto all’estero, per le principali testate italiane. È altresì un archivio “di costume” per le frequentazioni che Monelli ebbe nei più importanti circoli intellettuali, anche in virtù del suo lungo rapporto sentimentale con Palma Bucarelli (storica dell’arte e per decenni direttrice della Galleria nazionale di arte moderna di Roma) che nel 1983 vendette allo Stato biblioteca e archivio di Monelli poco prima del suo decesso dopo anni di una malattia neurodegenerativa invalidante.
Sulla sezione documentale dell’archivio, molto disordinata, abbiamo svolto diversi interventi.
Una prima ricognizione (2009) ha prodotto un elenco sommario del contenuto delle 361 scatole e successivamente (2013) abbiamo realizzato una Guida, frutto della individuazione delle serie, della loro costituzione fisica e di una prima descrizione sommaria per singola scatola. La ricca sezione fotografica (circa 6000 stampe) è ordinata e schedata con gli elementi identificativi essenziali.
A quarant’anni dal suo arrivo alla Biblioteca statale Antonio Baldini è giunto il momento di dare alle disordinatissime carte una veste degna e una descrizione analitica che dia conto del modo in cui Paolo Monelli ha accumulato (da vero maniaco della conservazione documentaria) un archivio ricchissimo, testimonianza di come egli ha letto il ventesimo secolo scrivendo oltre 5000 articoli e decine di libri. Si prevede di concludere il lavoro entro il 2024.
Per saperne di più (e anche per scaricare la Guida del 2013, si veda la pagina sull’archivio nel sito della Biblioteca Baldini.
L'elenco (2009) è stato redatto da Leonardo Musci e Roberta Sibbio.
L'intervento di riordino sommario e descrizione delle serie (2013) è stato curato da Nicola Pastina, con la supervisione di Leonardo Musci.
Il lavoro di ordinamento, schedatura e inventariazione (iniziato nel 2023) è curato da Leonardo Musci e Costanza Stefanori, con Alessandro Benetello
L’archivio è stato oggetto in passato di un primo intervento che ha fotografato la situazione delle carte fino al 1975, in questa occasione sono stati accorpati i documenti per serie e sistemati in un locale organizzato e scaffalato. L’incarico che ci è stato affidato è stato finalizzato a rendere fruibile questo patrimonio attraverso un inventario analitico. Per i cenni storici rimandiamo a questa pagina.
Nel settembre 2020 abbiamo curato la digitalizzazione di una parte dell’archivio storico, in particolare sono state acquisite digitalmente le Sezioni I (1908-1937) e II.1 (1938-1944).
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato svolto da Nicola Pastina. Hanno collaborato Andrea Gasbarri e Dario Salvan (tirocinio formativo). Nicoletta Valente ha supportato il gruppo nelle riunioni e nel rapporto con la direzione.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI spa, Andrea Gasbarri ha partecipato alle attività preparatorie per le acquisizioni digitali. Il coordinamento è di Nicola Pastina.
Abbiamo ricevuto l’incarico di formare e affiancare il personale della Biblioteca nell’utilizzo del software Archiui in uso presso l’Ente. La Biblioteca conserva fondi personali di matematici, in particolare saranno trattati gli archivi di Roberto Marcolongo, Luigi Cremona, Ugo Amaldi e l’archivio della Biblioteca. Le attività sono finalizzate a rendere fruibile il patrimonio attraverso il Portale di Scienze MFN della Sapienza che si interroga qui.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente
ANAS spa è dotata di un sistema documentale, denominato PDM, finalizzato alla gestione e alla digitalizzazione della documentazione relativa ai progetti e ai lavori prodotti nella sua attività corrente, oltre alla gestione della documentazione giacente negli archivi storici e di deposito. In considerazione della sua natura societaria e dell’ambito delle sue attività, ANAS ha l’obbligo di dare ordine ai propri archivi, sulla cui osservanza esercita la vigilanza la Soprintendenza Archivistica competente per territorio. L’archivio deve essere ordinato, conservato correttamente in sicurezza, senza danni, rispettandone l’integrità e l’organicità, curato con idonea manutenzione.
Questi obblighi hanno spinto ANAS ad avviare un “Programma strategico di Digitalizzazione” degli archivi storici e di deposito e a indire una gara di affidamento dei servizi archivistici.
In RTI con Omniadoc e CNI, stiamo svolgendo attività di ricognizione, individuazione e ordinamento delle serie, selezione della documentazione da proporre per lo scarto, schedatura a livello di busta dell’archivio del Compartimento del Lazio. La schedatura viene svolta sulla piattaforma PDM ICT sviluppata da ANAS.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice e viene svolto presso diverse sedi. La prima parte del lavoro ha riguardato la Regione Lazio, ha collaborato Nicola Pastina con Dimitri Affri, Silvia Capo, Felice Cammarata, Chiara Di Piramo, Laura Mango, Margherita Recupero e nella prima fase anche Andrea Gasbarri.
Laura Mango e Chiara De Piramo proseguono le attività del 2023 nella sede centrale di Anas, è ulteriormente in corso una vasta ricognizione in Campania dove opera un gruppo di lavoro composto da Claudia Brigli, Chiara Corradini, Gilda De Feo, Simona Turnone e Erika Vettone.
L’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è un ente statale italiano incaricato della gestione e del pagamento dei fondi che l’Unione Europea eroga a favore dei produttori agricoli dei paesi membri, per sostenerne la produzione.
In RTI con CNI e Green Aus, siamo vincitori della gara per la gestione dell’archivio. In particolare abbiamo l’incarico di individuare, ordinare e schedare la documentazione che andrà a formare l’archivio storico dell’ente, che è attualmente stimabile in circa 12.000 faldoni. Stiamo inoltre censendo la documentazione aerofotogrammetrica per elaborare un progetto di digitalizzazione e sviluppo di mappe tematiche.
il lavoro, coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, è svolto da Dimitri Affri, Chiara Di Piramo, Laura Mango e Giulia Merluzzi (tirocinio extracurriculare). Partecipano al gruppo di lavoro Francesco Montesi e Rosalia Virga.
In vista del versamento periodico della documentazione all’archivio reale, abbiamo ordinato, elencato e ricondizionato una parte dell’archivio che raccoglie i fascicoli degli affari non più correnti. Siamo ora attivi sulla parte libraria, stiamo predisponendo un elenco del posseduto, sia nel palazzo Borghese che nella sede dell’ambasciatore.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Dario Salvan e Viola Pastina, con la partecipazione di Francesco Pio Di Foglio. E' in corso il lavoro sulla biblioteca con Laura Mango responsabile dell'attività.
In occasione del trasferimento dell’archivio storico dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici – ASST, poi Telecom Italia, da un deposito di Pomezia a un nuovo deposito di concentrazione in Piemonte, abbiamo curato la ricognizione archivistica, l’elaborazione di una proposta di scarto, la schedatura dell’archivio storico dell’Azienda e di parte dell’archivio Telecom. La schedatura sommaria ha permesso di ricostruire le serie archivistiche più significative e la provenienza della documentazione dalle strutture centrali e territoriali dell’ente. La rilevazione e informatizzazione sono state effettuate sulla base di un tracciato descrittivo proposto dal committente. Per maggiore facilità nella gestione e consultazione alcune schede sono corredate da fotografie digitali dei dorsi delle unità di conservazione.
Al lavoro hanno partecipato Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori), Silvia Giugno, Alex Nicora, Debora Pietrangeli, Teresa Pisani, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Elisabetta Tarsia, Patrizia Ventura. Ha partecipato alla digitalizzazione delle schede Paola Getuli.
Il lavoro ha riguardato il controllo e riversamento nel sistema informatico FEA (Highway) di circa 7.900 unità archivistiche appartenenti alle serie Disegni e proposte di legge della Camera subalpina (1848-1861), Disegni e proposte di legge del Regno d’Italia (1861-1890), Incarti di segreteria (1861-1943), Commissione parlamentare di inchiesta sulle spese di guerra (1920-1923), Commissione parlamentare di inchiesta per le terre liberate e redente (1915-1926). I dati sono stati recuperati da inventari a stampa e da schede cartacee manoscritte. In sede di informatizzazione sono stati rilevati antroponimi, toponimi, enti e altri nomi propri. Nella fase di avvio del lavoro è stata fornita una consulenza finalizzata all’adattamento del software alla struttura di ciascuna serie trattata.
Successivamente abbiamo portato a termine la schedatura analitica della serie Disegni e proposte di legge e incarti delle commissioni (1848-1943). L’inventario è consultabile sul sito dell’Archivio storico della Camera dei deputati.
Il lavoro 2002-2004 è stato svolto da Nicoletta Valente (coordinatrice) e Raffaella Crociani.
Il lavoro 2005-2012 è stato svolto da un gruppo di lavoro coordinato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente, al quale hanno partecipato in momenti diversi Azzurra Aiello, Giacomo Consoli, Raffaella Crociani, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Cristina Saggioro e Ornella Stellavato.
Per mettere a disposizione dei cittadini i documenti prodotti dagli organi statali sulla strategia stragista che negli anni 1969-1984 ha segnato la storia del nostro Paese, con direttiva del Presidente del Consiglio del 22 aprile 2014 è stato disposto che tutte le amministrazioni dello Stato versino all’ACS la documentazione in loro possesso relativa “agli eventi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)”. Questa procedura prevede la declassifica dei documenti originariamente marcati come “segreto”,”segretissimo”, “riservato” e “riservatissimo”.
Avendo vinto la gara bandita ad hoc dall’ACS, Memoria opera per la revisione e la normalizzazione degli elenchi che accompagnano i versamenti, l’ordinamento del materiale e la sua descrizione, la preparazione del processo di digitalizzazione. Soggetti produttori e consistenze sono consultabili sul sito dell’ACS.
Sono impegnati nel lavoro Leonardo Musci, Susanna Oreffice, Cristina Saggioro, Angela Chiriatti e Donatella De Preta.
Sulla base delle direttiva dei presidenti del Consiglio Romano Prodi (8 aprile 2008) e Matteo Renzi (2 dicembre 2014) l’Archivio centrale dello Stato ha ricevuto 115 faldoni contenenti fascicoli versati da diverse amministrazioni dello Stato (in particolare servizi e Ministero dell’interno) relativi alla vicenda Moro.
Siamo stati incaricati di perfezionare l’ordinamento delle carte, inventariarle a livello di unità archivistica, normalizzare gli indici, predisporre gli elenchi preparatori per la digitalizzazione. Il lavoro sarà reso disponibile all’interno del sistema informativo dedicato ai versamenti pervenuti in ACS grazie alle direttive sopra citate e a quella Renzi relativa alle stragi 1969-1984.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice (coordinatrice), Margherita Agostini, Angela Chiriatti e Lina Antonietta Coppola.
Siamo risultati vincitori della gara per la digitalizzazione dell’archivio storico della Giunta per rendere consultabile il prezioso patrimonio archivistico. Il risultato lo trovate qui.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina, hanno collaborato: linee guida per la digitalizzazione Giovanna Garofalo, per la cartulazione Dimitri Affri.
Abbiamo ricevuto l’incarico di effettuare la revisione dell’inventario svolto nel 2010. Il lavoro ha previsto la cartulazione, la preparazione per le attività di digitalizzazione e il riversamento sulla piattaforma Archimista. E’ consultabile qui.
Il lavoro è svolto svolto da Claudia Dattero, Giulia Merluzzi , Marta Beninati, Dario Salvan, Giovanna D'Agostino. Il riversarsamento su Archimista è affidato a Arianna Franceschini. Ha coordinatotutte le attività Nicoletta Valente.
Siamo stati incaricati di schedare, ordinare e inventariare con l’utilizzo del sw Archimista, l’archivio storico del restauro. Il lavoro è stato svolto per predisporre al meglio i fascicoli per le attività di digitalizzazione per la Digital Library. La base dati è consultabile su ArchVista
Ha svolto il lavoro: Susanna Oreffice (responsabile scientifica), Manuela Costa, Claudia Dattero e Giulia Merluzzi (archiviste) e Nicoletta Valente (coordinamento).
Nel 2008 la Direzione generale per gli archivi ci ha affidato il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico dell’Istituto centrale per il restauro, compreso, per convenzione, tra gli anni che vanno dall’istituzione (1939) alla fine della direzione di Pasquale Rotondi (marzo 1973). L’archivio, complesso per struttura e ricco di eventi che raccontano la storia dei beni artistici in Italia e gli interventi volti alla tutela e al restauro, è stato schedato analiticamente con il software GEA 4, arricchendo la descrizione con un dettagliato apparato di ricerca per toponimi, antroponimi, enti e descrittori, questi ultimi strutturati per opere d’arte, autori e luoghi di conservazione.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Crociani, Susanna Oreffice e Cristina Saggioro con la supervisione di Leonardo Musci.
Siamo stati incaricati di riordinare l’archivio tecnico di deposito della Funzione attività immobiliari dell’Istituto, che ha una consistenza di circa 500 metri lineari. L’intervento ha previsto, fra l’altro, l’individuazione del materiale da proporre per lo scarto e alcune giornate di formazione del personale interno.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice, hanno fatto parte del gruppo di lavoro: Nicola Pastina, Silvia Capo e Stella Zambonini.
Nel 2021 è stata effettuata la migrazione degli inventari dell’Istituto dalla base dati Gea sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto aderisce. Per la consultazione qui sul Portale Lazio 900.
Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato sulle attività di digitalizzazione di qualità che interessa diverse serie del Fondo istituzionale conservate dall’Istituto per rendere fruibile il ricco patrimonio posseduto.
La prima attività (2021) è stata curata da Leonardo Musci.
L'attività in corso (2023) è coordinata da Nicola Pastina, sono coinvolti Manuela Costa (verifica tipologie documentarie, ordinamento e cartulazione), Margherita Bartoli e Giovanna Garofalo per le linee guida per la digitalizzazione.
In seguito alle leggi del 1866 e seguenti sulla liquidazione dei beni appartenenti a enti religiosi e non legati all’attività di culto si è venuto formando presso la Direzione generale del demanio e tasse delMinistero delle finanze un grande archivio che era stato versato solo in minima parte all’Archivio centrale dello Stato. La parte più consistente dell’archivio si trovava ancora nel 2002 nei sottotetti dello storico palazzo del Ministero del tesoro (ora dell’economia e delle finanze) in via XX Settembre a Roma. Nel 2003 il Dipartimento del tesoro ci ha incaricato di procedere a un intervento complessivo, mirato a predisporre la documentazione per il versamento in ACS e il ricongiungimento con le carte là conservate (ma restano comunque alcune significative lacune).
Dopo il suo trasferimento nella struttura di Castelnuovo di Porto abbiamo effettuato l’analisi preliminare per l’identificazione del materiale appartenente al fondo, la ricognizione per l’individuazione e la ricostituzione delle serie, la schedatura con il software Gea 4.0 dei circa 18.000 fascicoli con documenti compresi fra il 1866 e il 1930 circa, l’indicizzazione onomastica, la rinumerazione e l’ordinamento delle unità di conservazione e infine l’elaborazione dell’indice topografico.
Il lavoro è stato presentato in una giornata di studio tenutasi il 4 luglio 2003 nella Sala del Parlamentino presso il Ministero dell’economia e delle finanze (questa una breve sintesi della nostra presentazione).
Il gruppo di lavoro è stato composto da Sabrina Auricchio (coordinatrice), Laura Cicconi, Giacomo Consoli, Raffaella Crociani, Giovanna Mattino e Roberta Rampa.
Il fondo Memorie storiche (1923-1943) conserva memorie inviate annualmente da comandi e reparti dell’Aeronautica all’Ufficio storico. Abbiamo riordinato e inventariato questo fondo oltre a schedare alcune serie e parti di fondi afferenti al periodo della II guerra mondiale. La schedatura, analitica per alcune serie e sommaria per altre, è stata eseguita con il software GEA 4.0. Alcuni inventari sono consultabili sul sito dell’Ufficio storico dell’Aeronautica:
– Memorie storiche (1923-1943)
– Registri Superaereo (1935-1943)
– Relazioni Operazioni belliche (1936-1943)
– Efficienza bellica velivoli. Situazioni quindicinali (1940-1943)
Il lavoro di inventariazione è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro. Emanuela Fiorletta si è occupata delle schedature sommarie. Leonardo Musci ha curato l'impaginazione e la grafica degli inventari.
Schedatura analitica dei fondi Ministero difesa Aeronautica, Commissione centrale prigionieri di guerra e Stato maggiore dell’Aeronautica, Ufficio caduti e dispersi, che conservano documentazione relativa ai prigionieri di guerra degli anglo-americani durante la II guerra mondiale. Per questo lavoro abbiamo approntato una base dati che comprende, oltre alla descrizione archivistica, dati relativi ai prigionieri, alla cattura, ai campi di prigionia, al giudizio espresso dalla Commissione.
Coordinati da Susanna Oreffice, hanno partecipato alla schedatura Raffaella Crociani, Emanuela Fiorletta, Nicola Pastina, Cristina Saggioro, Erika Vettone.
Abbiamo realizzato il progetto di riordinamento, inventariazione e digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze sono confluite nell’attuale.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico e coordinato da Nicola Pastina.
Previo studio dei mezzi di corredo, è stata svolta la formazione del personale addetto alla ricerca delle singole pratiche sul fondo Danni di guerra dell’archivio del Dipartimento del tesoro.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Cristina Saggioro.
Abbiamo dato consulenza per la realizzazione di un piano di classificazione del Servizio dipartimentale per gli affari generali, il personale e le qualità dei processi e dell’organizzazione (SDAG) e della altre direzioni del Dipartimento e la redazione del manuale di gestione.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Sarah Di Felice.
Siamo intervenuti sull’intero archivio di deposito del Dipartimento del tesoro. Scopo del lavoro è stata la ricostruzione delle serie archivistiche, l’individuazione della documentazione da versare all’Archivio centrale dello Stato previa selezione e scarto, la ricostruzione dell’organigramma degli uffici che hanno preceduto nelle competenze quelli del Dipartimento. Tra i fondi archivistici trattati (per una consistenza totale di oltre 28.000 faldoni) segnaliamo quelli prodotti da Direzione generale dei danni di guerra, Direzione generale per gli scambi e le valute, Ispettorato generale dei finanziamenti, Ispettorato per i rapporti con l’estero.
Al lavoro, coordinato in tempi successivi da Nicola Pastina, Sabrina Auricchio e Susanna Oreffice, hanno collaborato: Marina Angeletti, Giacomo Consoli, Renzo Iacobucci, Alex Nicora, Fabiana Raffaele, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Ornella Stellavato, Patrizia Ventura.
Nell’ambito del progetto “Archivi di Stato – digitalizzazione fonti Prima Guerra Mondiale e Resistenza”, approvato con d.m. 14 gennaio 2015, siamo stati incaricati della informatizzazione su piattaforma Archimista dell’inventario, curato da Mario Missori nel 1976, del fondo Ministero dell’interno, Direzione generale della pubblica sicurezza, categoria A5G – Prima guerra mondiale (1914-1918, bb. 138).
L’intervento ha previsto la revisione dei dati inventariali, il perfezionamento dell’ordinamento interno dei fascicoli e la digitalizzazione integrale del fondo.
Sono stati impegnati nel lavoro Leonardo Musci (coordinatore) con Nicola Pastina, Manuela Costa, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. Le attività di digitalizzazioni sono state affidate a D.A.Bi.mus srl. di Bari.
In prosecuzione del lavoro sulle carte relative alle stragi accadute tra il 1969 e il 1984, abbiamo ricevuto l’incarico di svolgere un analogo intervento sulla documentazione versata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione del Ministero dell’interno, prodotta dalla Divisione affari riservati e rinvenuta nel 1996 in un deposito presso la Circonvallazione Appia a Roma.
L’intervento prevede l’analisi, l’ordinamento e l’inventariazione informatizzata con il programma di descrizione archivistica Arianna, utilizzando il lavoro di descrizione e ordinamento virtuale proposti nella perizia prodotta da Paola Carucci, Mario Missori e Gerardo Padulo, nell’ambito del procedimento n. 15111/96 I della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La consistenza della documentazione è di 709 faldoni. Oltre al lavoro di informatizzazione dell’inventario, la revisione e la normalizzazione dei nomi di persona, di organizzazione e di luogo, si è proceduto alla predisposizione della documentazione da digitalizzare riordinando le carte, descrivendo e riordinando le unità archivistiche e le serie. L’intervento prevede inoltre la schedatura analitica di 60 buste, non comprese nella “perizia Carucci”, la compilazione dei dati di contesto e delle schede descrittive relative al fondo e a tutte le serie individuate.
Sono impegnate nel lavoro Susanna Oreffice (direzione), Margherita Agostini e Lina Antonietta Coppola.
La serie Bellezze naturali del fondo Direzione generale antichità e belle arti, conservato in Archivio centrale dello Stato, è stata analizzata per individuare e schedare analiticamente i decreti di notevole interesse pubblico (vincoli) a tutela delle bellezze naturali e del paesaggio emanati sulla base delle leggi 778/1922, 1497/1939 e 431/1985 (legge Galasso). Oltre all’impegno in ACS (circa 1000 faldoni) il lavoro ha riguardato anche una parte dell’archivio della Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee stessa, amministrazione attiva committente del lavoro che utilizza il database insieme alle Regioni per le attività di copianificazione paesaggistica.
Leonardo Musci ha coordinato un gruppo di lavoro composto da Marzia Azzolini, Naike Conte, Sveva Pacifico ed Erika Vettone.
La riforma degli uffici territoriali delle Agenzie delle entrate (Ministero delle finanze) ha portato nel 1999 alla chiusura della sede dell’Ufficio unico del registro di Roma e all’apertura di otto uffici delle entrate sul territorio provinciale. È stato necessario riorganizzare le funzioni di gestione degli archivi dell’Ufficio (Atti pubblici, Atti privati, Successioni), affidando a una ditta specializzata (la SLI – Servizi logistici integrati) la sezione di deposito e distribuendo ai nuovi uffici le carte correnti. Tale complessa operazione ha presupposto una ricognizione generale degli archivi, lo studio dei processi di formazione delle serie, il rilievo delle segnature di classificazione, ai fini di un ordinato trasferimento delle carte. La consulenza è terminata con la verifica del completamento dell’intero ciclo operativo.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
L’incarico era mirato alla produzione di un piano per la riorganizzazione degli archivi cartacei della Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello sviluppo economico con l’introduzione di procedure di gestione più funzionali. In questo contesto è stata eseguita l’acquisizione ottica di un campione rappresentativo della documentazione cartacea, finalizzato alla stesura di uno studio di fattibilità includente una descrizione delle fasi operative, dei tempi necessari e dei costi di un intervento di digitalizzazione dell’intero archivio.
Il gruppo di lavoro, diretto da Susanna Oreffice, era composto da Nicola Pastina, Lina Marzotti e Simone Maiorini (addetto alla digitalizzazione).
Il progetto ha riguardato la sistemazione, il riordino, l’inventariazione e la digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze confluirono nella Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (dal 2016 Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio).
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico.
L’archivio era conservato nella sede del Ministero di via della Ferratella in Laterano. Documenta la gestione ministeriale degli spettacoli musicali, teatrali, circensi. Il lavoro ha comportato l’analisi preliminare per l’identificazione del materiale, una schedatura sommaria, un primo ordinamento in serie, il ricondizionamento e l’elaborazione di un elenco di consistenza e topografico. L’intervento era finalizzato alla predisposizione del fondo per il versamento all’Archivio centrale dello Stato.
Il lavoro è stato svolto dal dicembre 2003 all'agosto 2005 da Sabrina Auricchio (coordinatrice), Paola Getuli e Silvia Giugno. La movimentazione è stata assicurata da Augusto Santocchi, Alessandro D'Andrea e Daniele Manni.
Il Museo fa parte della Direzione Musei statali del Comune di Roma del Ministero della Cultura. Abbiamo ricevuto l’affidamento del servizio di consulenza archivistica e di ricognizione della documentazione collocata nei locali presso il Museo di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo.
Il gruppo di lavoro è coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, ne fanno parte: Andrea Gasbarri, Rosalba Cilione, Chiara Di Piramo e Costanza Battisti.
Il fondo Operazione militare Spagna (OMS) comprende una ricca documentazione (che include foto, planimetrie e carte geografiche) sulle operazioni di guerra aerea svolte dall’Aeronautica italiana in Spagna tra il 1936 e il 1939. Per la schedatura abbiamo utilizzato il software GEA 4.0. L’inventario, del quale abbiamo curato grafica e impaginazione, è consultabile sul sito dell’Ufficio storico dell’Aeronautica militare.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice (direzione) e Ornella Stellavato.
Siamo stati incaricati di procedere alle attività di ricognizione e schedatura dell’archivio di deposito dell’Ente. Nel maggio 2019 siamo stati incaricati di proseguire il lavoro con la schedatura delle pratiche dell’Ufficio Tecnico, della documentazione conservata presso il Museo delle navi e di elaborare l’elenco della documentazione da proporre per lo scarto.
Il gruppo di lavoro, coordinato da Susanna Oreffice, è composto da Barbara De Iudicibus (che ha operato solo nella prima fase), Eleonora De Longis e Laura Natoli.
In vista della pubblicazione sul sito dell’Archivio centrale dello Stato degli inventari prodotti nel corso del tempo e riversati su un unico ambiente digitale (XDams) siamo stati incaricati di analizzare lo stato dell’arte delle descrizioni informatizzate presenti in ACS, sia in formato data base (GEA, Access, File Maker) sia in formato testo e fogli di lavoro Excel. L’analisi mirava ad evidenziare le criticità delle singole situazioni e a programmare gli interventi necessari per portare gli strumenti a livello di pubblicabilità. Al contempo abbiamo proceduto a un riversamento di file in formato testo nel software GEA (già in uso presso ACS) sfruttando un tool approntato dal gruppo di lavoro del progetto Archivi del Novecento.
Il lavoro di revisione è stato svolto Leonardo Musci. La migrazione da file di testo a GEA è stata realizzata da Leonardo Musci ed Erika Vettone.
L’incarico ha riguardato la realizzazione del sistema informativo archivistico dell’Archivio di Stato di Latina su una piattaforma Archiui. In particolare ci siamo occupati dell’analisi dei database posseduti dall’Archivio, del mapping di migrazione e della formazione de0l personale all’uso dell’applicativo.
L'attività è stata seguita da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Siamo stati incaricati di procedere al riordinamento e alla razionalizzazione dell’archivio del Polo.
È stato portato a termine l’intervento di ricognizione della documentazione dell’ufficio del Personale. L’attività ha previsto inoltre l’individuazione, la ricostituzione e l’ordinamento dei fascicoli del personale in via di pensionamento.
Il lavoro 2020 è stato svolto da Eleonora De Longis e Andrea Gasbarri con il coordinamento di Nicola Pastina e Susanna Oreffice.
Gli interventi precedenti sono stati curati da Valeria Uccelli, Michela Di Meglio, Simona Pandolfi e Alessandro Stoppoloni.
Il Servizio dell’Informatica del Senato della Repubblica ci ha incaricato dell’assistenza operativa sulla basedati GEA detenuta dall’Archivio storico.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Di Lucente e Leonardo Musci.
L’intervento di ricognizione archivistica, selezione per lo scarto ed elaborazione dell’elenco di consistenza ha interessato sia l’archivio storico che quello di deposito della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Per consentire i lavori di ristrutturazione dei locali adibiti ad archivio, le carte sono state trasferite presso un deposito, dove si è fisicamente svolto il lavoro di schedatura sommaria. Completati i lavori, l’archivio è stato predisposto per il rientro e la ricollocazione secondo criteri più funzionali. Il lavoro di sistemazione della documentazione si è svolto contestualmente alla ricognizione di quella ancora conservata negli uffici.
Coordinato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente, hanno partecipato ai lavori Marzia Azzolini, Alex Nicora, Nicola Pastina, Augusto Santocchi, Valeria Sisti e Ornella Stellavato.
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantrolopogici della Puglia ci ha incaricato di redigere una proposta operativa per la migliore funzionalità dell’archivio dell’ufficio. Visite e interviste (sia nella sede che in Archivio di Stato di Bari dove è conservata una parte della documentazione di interesse della Soprintendenza) sono state preliminari alla consegna dell’elaborato che ha preso in considerazione anche l’aspetto degli strumenti informatici a disposizione dei funzionari per i compiti di vigilanza e tutela.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci, Susanna Oreffice e Nicola Pastina.
Abbiamo svolto un’attività di verifica dell’ordinamento dei fascicoli e della corretta posizione assegnata per i titoli 12, 13, 30, 46, 47, 53, 62 (1870-1915) dell’archivio del Protocollo generale conservato presso l’Archivio storico capitolino.
Il lavoro è stato svolto da Eleonora De Longis e Andrea Gasbarri con il coordinamento di Nicola Pastina e Susanna Oreffice.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali per la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi comunali) è stato realizzato nel 1990-1991 il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale (con documenti 1524-1948).
L’inventario della sezione preunitaria è stato pubblicato: L. Musci, L’archivio storico comunale di Arpino (sezione preunitaria), in «Rivista storica del Lazio», 1 (1993), pp. 275-342.
Il riordinamento e l'inventariazione sono opera di Leonardo Musci con la collaborazione di Antonio Incani e Nicoletta Valente.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati in diverse fasi il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale. L’intervento ha riguardato la sezione postunitaria, essendo le carte anteriori al 1870 depositate dal 1962 presso l’Archivio di Stato di Latina.
Il riordinamento ha riguardato le carte fino al 1955; sono state trasferite a Bassiano carte postunitarie già depositate presso l’AS di Latina (che conserverà definitivamente quelle preunitarie). Oltre al fondo comunale sono conservati alcuni archivi aggregati tra i quali si segnala quello dell’Università agraria Aldo Manuzio che documenta le vicende delle “terre comuni” e della bonifica dell’Agro pontino negli anni Trenta del XX secolo.
L’Amministrazione comunale ci ha anche incaricato di dare una prima sistemazione all’archivio di deposito.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
Leonardo Musci ha avuto la responsabilità dell'intero ciclo operativo e ha firmato l'inventario. Alla schedatura hanno partecipato Elena Cirilli e Alessandra Daga. Norma Francalanci e Adele Laganà hanno collaborato alla realizzazione grafica dell'inventario; Pamela Fratarcangeli ne ha curato l'aggiornamento finale.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) è stato realizzato il riordinamento e l’inventariazione della sezione postunitaria dell’archivio comunale (1870-1950).
L’inventario è consultabile sul sito del Progetto Rinasco.
La schedatura è stata realizzata da Giovanna Bosman, Maria Teresa De Nigris, Stefania Glori e Leonardo Musci (curatore dell'inventario).
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati nel 1997-1998 il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale, comprendente numerosi fondi aggregati. L’archivio testimonia le vicende di questa piccola comunità della Valle Tiberina a partire dall’anno 1613.
L’inventario è consultabile sul sito del Progetto Rinasco.
Il lavoro è stato realizzato da Anna Di Gregorio e Cristina Di Giampietro con l'assistenza di Leonardo Musci.
Il Comune di Formello (RM) ci ha affidato l’incarico di ordinamento e schedatura di parte del patrimonio documentale conservato presso l’archivio storico comunale.
In particolare, oggetto dell’intervento, sono state tre serie archivistiche relative a contratti, lavori pubblici e contabilità.
Il lavoro è stato realizzato utilizzando il software Archimista.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina (che ne ha curato il coordinamento), da Chiara Di Piramo e Giulia Merluzzi.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) è stato realizzato nel 1992-1993 il riordinamento e l’inventariazione del ricchissimo archivio comunale (1561-1949) che conserva anche le carte del soppresso Comune di Bocchignano, diversi archivi aggregati, di enti laici ed ecclesiastici, e carte del governatore pontificio e dell’Abbazia di Farfa. Nel 1997-1998 abbiamo sistemato l’archivio di deposito.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
Il lavoro sull'archivo storico è stato svolto da Riccardo Bassani, Marco Grispigni, Emanuela Mazzina e Leonardo Musci; quello sull'archivio di deposito da Leonardo Musci.
Il lavoro ha riguardato l’archivio di deposito della Sovrintendenza. Collocato in più sedi, l’archivio è stato descritto per serie e per unità di conservazione, ricondizionato, trasferito e collocato secondo criteri logici. Prodotti finali sono un elenco descrittivo delle serie, un elenco di consistenza, una lista della documentazione selezionata per lo scarto. Il lavoro è stato presentato al sovrintendente Umberto Broccoli il 4 giugno 2013 (queste le slides guida).
Il lavoro è stato diretto da Nicola Pastina e svolto da Marzia Azzolini, Lina Marzotti, Augusto Santocchi. Gli aspetti logistici sono stati curati da Alessandro Carrus.
Il lavoro è stato realizzato da Tommaso Baris, Barbara Crociani e Raffaella Crociani.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati il riordinamento e l’inventariazione della ricca sezione preunitaria dell’archivio comunale (1554-1870, circa 120 metri lineari) che documenta la vita della comunità sotto il governo baronale della famiglia Caetani e, dopo la Restaurazione, sotto le magistrature locali.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
La schedatura è opera di Alessandra Daga e Valeria Vignes con la supervisione di Piero Santoni e Leonardo Musci (che ha curato l'inventario).
Il Comune di Ventotene (LT) ci ha affidato l’incarico di ricognizione di parte del patrimonio documentale conservato presso l’archivio storico comunale che è stato in parte digitalizzato. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Lazio e ha previsto anche giornate di formazione rivolte agli abitanti dell’isola pontina.
Come prosecuzione di questo lavoro, abbiamo progettato un sito web dedicato al Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione “Isole di Ventotene e Santo Stefano”, alla cui realizzazione ha lavorato Made in Tomorrow. Nel sito ha trovato spazio anche il risultato del lavoro di inventariazione e le immagini digitali prodotte con le due campagne di scansione di febbraio e dicembre 2020 che possono essere consultate qui
La direzione scientifica del progetto è affidata a Cristina Saggioro. Ha collaborato Anthony Santilli.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stato realizzati il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico del Comune di Zagarolo, ospitato nel restaurato palazzo Rospigliosi. Conserva purtroppo poche carte del periodo preunitario, ma è integro per la parte postunitaria.
Il primo intervento ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte dall’Amministrazione provinciale dalla sua nascita nel gennaio 1927 al 1991. Si conservano anche carte ottocentesche trasferite per competenza da altre amministrazioni provinciali. E’ stata istituita la sezione separata d’archivio con carte fino al 1951 (anno del ritorno all’elettività popolare del Consiglio provinciale dopo il regime fascista e i primi anni repubblicani); riordinato e sottoposto alle procedure di conservazione/scarto l’archivio di deposito; riordinati e inventariati alcuni fondi aggregati; revisionato l’impianto dell’archivio corrente. La consistenza documentaria ammontava nel 1992 a circa 600 metri lineari.
Siamo stati incaricati di organizzare la sezione separata d’archivio portandola al 1987. Il lavoro ha previsto una ricognizione generale delle carte prodotte da tutte le strutture dell’Amministrazione e non comprese nel precedente intervento. Il lavoro è iniziato faticosamente nel giugno 2021.
Si tratta di uno dei primi lavori di Memoria che ha coinvolto nel corso del tempo molti archivisti e storici. Il riordinamento e l'inventariazione sono opera di Marco Grispigni, Emanuela Mazzina, Marco Melini, Leonardo Musci e Piero Santoni. Alla schedatura hanno partecipato in alcune fasi anche Cinzia Capalbo, Stefano Caviglia, Elena Cirilli e Marco De Nicolò.
La ripresa del lavoro è stato coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice con la partecipazione di Francesca Pontri e Anna Michela Abballe.
Il lavoro ha interessato l’archivio di deposito dell’Amministrazione provinciale, in occasione del trasferimento della documentazione all’Archivio di Stato di Latina. Le carte sono state analizzate, riordinate, ricollocate, descritte. Infine è stato elaborato un elenco di scarto.
Il lavoro è stato coordinato da Susanna Oreffice; hanno partecipato Antonella Finotti e Fabio Verardi.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti dei corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività connesse all’impianto dell’archivio corrente e i corsi di formazione sono stati svolti da Susanna Oreffice.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività sono state svolte da Susanna Oreffice.
Interventi a più riprese hanno riguardato l’archivio di deposito della Provincia di Roma conservato prima nei sotterranei del Palazzo Valentini e presso altre sedi, poi presso i magazzini di Santa Palomba. Sulla documentazione (circa 6.000 metri lineari) sono stati svolti ricognizioni, elaborazione di elenchi di consistenza e di proposte di scarto, ordinamenti e ricondizionamenti parziali di serie dell’Archivio generale, dell’Archivio del personale, dell’Archivio alienati, dell’archivio del settore Edilizia scolastica.
Gli interventi sono stati effettuati da Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori) con la collaborazione di Lina Marzotti, Laura Natoli, Alex Nicora, Augusto Santocchi e Costanza Stefanori.
La dispersione della parte più antica dell’archivio (1870-1927) ci ha indotto a proporre una schedatura analitica dei verbali degli organi amministrativi (Consiglio e Deputazione provinciale), unica fonte documentaria per la ricostruzione dell’operato della Provincia di Roma in quegli anni. Abbiamo concepito tale schedatura come parte di un sistema informativo comprendente anche le biografie di tutti gli eletti, i risultati elettorali di tutte le tornate e la composizione dinamica degli organi elettivi e di amministrazione. Per la gestione di tale sistema abbiamo progettato una versione ad hoc del software GEA. Il lavoro di schedatura e immissione dei dati, svolto dal 2003 al 2005, ha prodotto circa 25.000 schede per i verbali relativi al periodo 1870-1886. Questo lavoro non è più disponibile in rete.
Tra dicembre 2013 e febbraio 2014 la schedatura è stata ripresa per documentare l’attività della Provincia durante la prima guerra mondiale. Il lavoro, che ha avuto per oggetto le 11 549 delibere emanate dal 1914 al 1918, ha ricalcato il tracciato descrittivo utilizzato nella precedente esperienza ma è stata effettuata con software Access.
La progettazione dell'applicativo per la schedatura dei verbali si deve a Leonardo Musci e Susanna Oreffice. Alla schedatura hanno partecipato nel corso del tempo Nicola Pastina (coordinatore), Laura Cicconi, Raffaella Crociani, Emanuela Fiorletta, Annalisa Laura Lucchi, Daniela Martino, Flavia Nardi, Ilaria Romeo. Arianna Terzi si è occupata della ricerca per il reperimento dei dati elettorali.
Il lavoro 2013-2014 è stato svolto da Vera Fusco e Nicola Pastina.
L’archivio storico della Provincia di Roma è stato oggetto di diversi interventi.
Il primo ha riguardato la serie dei fascicoli generali archiviati tra il 1927 e il 1952, gli unici superstiti dell’archivio storico della Provincia. L’inventario analitico è stato pubblicato nel 2004: Provincia di Roma. Assessorato alle politiche culturali, L’Archivio storico della Provincia di Roma. La serie Atti e corrispondenza 1927-1952, a cura di L. Musci, S. Oreffice, N. Pastina, Roma, Bonsignori editore, 2004 (Palazzo Valentini. Collana di studi e materiali).
La schedatura della serie Atti e corrispondenza è stata effettuata da Emanuela Mazzina (coordinatrice), Mara De Meo, Arianna Franceschini, Susanna Oreffice e Nicola Pastina.
Felice Barnabei (1842-1922) fu uno dei massimi promotori della diffusione della cultura archeologica in Italia. Fondatore del Museo nazionale romano e del Museo di Villa Giulia, socio dei Lincei, studioso e saggista, fu anche deputato dal 1899 al 1919 e poi senatore a vita.
L’intervento di ordinamento e inventariazione ha riguardato la parte del suo archivio conservato dalla Biblioteca di archeologia e storia dell’arte di Palazzo Venezia a Roma (l’archivio è conservato nella torretta dalla quale si gode un panorama unico). La schedatura è stata effettuata con il software GEA 4. Il report inventariale è consultabile sul sito della Biblioteca.
Il lavoro è stato svolto da Giacomo Consoli con la supervisione di Leonardo Musci, che ha curato il report grafico dell'inventario.
Ugo Monneret de Villard (1881-1954) fu studioso dagli interessi poliedrici. Formatosi come ingegnere, si occupò di storia dell’architettura cristiana, di storia dell’arte islamica in Italia, di topografia egiziana. Particolarmente importanti le numerose missioni archeologiche in Egitto, Nubia e Abissinia.
Il fondo, conservato dalla Biblioteca di archeologia e storia dell’arte (BIASA) di Roma, era dotato di una schedatura analitica, curata da Francesca Zannoni, che abbiamo provveduto a riversare su GEA. Abbiamo poi avanzato una proposta di ordinamento.
Il lavoro è stato curato da Giacomo Consoli.
Giovanni Pettinato (1934-2011) è stato uno dei più eminenti archeologi italiani.
Si deve a lui l’avvio nel 1974 del lavoro di decifrazione di 14.000 tavolette e reperti cuneiformi dell’archivio reale della città di Ebla, dopo le scoperte di Paolo Matthiae e della missione archeologica italiana in Siria. Tra il 1996 e il 1998 diresse la missione archeologica italiana a Byblos in Libano. Tra 2004 e il 2006 fu in Iraq, rispettivamente a Bagdad e Nāssiriya, per delle missioni di studio organizzate dalla cooperazione umanitaria italiana.
Il suo archivio è stato raccolto e custodito dalla sua allieva e collaboratrice Silvia Chiodi e trasferito all’ANIMI tra fine 2017 e inizio 2018.
L’inventario realizzato è entrato a far parte della basedati di Lazio’900.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato curato da Mario De Prospo con la supervisione di Leonardo Musci.
Abbiamo ricevuto l’incarico per la formazione di base e l’affiancamento in presenza per utilizzare al meglio l’applicativo Archiui, in dotazione presso l’Ente.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro.
Italo Insolera (1929-2012) è stato un architetto, urbanista e storico. Ha insegnato nelle università di Roma, Venezia e Ginevra e ha dato un contributo fondamentale allo studio dell’evoluzione storica, urbanistica e sociale di Roma. Il suo archivio è stato dichiarato di interesse storico nel 2003.
Il nostro intervento di riordino e descrizione ha riguardato la sezione delle fotografie, alla quale stava lavorando lo stesso Insolera. L’inventario è consultabile sul SIUSA.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
L’archivio dell’architetto Plinio Marconi (1893-1973) è costituito da circa 5.000 documenti cartografici e fotografici. Si segnalano i materiali relativi ai suoi interventi nel quartiere romano della Garbatella. La schedatura e l’inventariazione sono stati realizzati con un software fornito dall’Università IUAV di Venezia. L’inventario e le immagini digitalizzate sono consultabili in rete sull’OPAC della IUAV.
Il lavoro è stato svolto da Emanuela Mazzina, Fabrizio Triola e Francesca Garello.
Per celebrare i suoi dieci anni di attività Accredia ha promosso la formazione di un archivio storico con la finalità di comunicare on line la vicenda che ha portato alla sua costituzione, le caratteristiche della sua missione istituzionale e i protagonisti che l’hanno interpretata. Ad Accredia abbiamo fornito servizi legati alla piattaforma Archiui e al supporto dell’archivista incaricata del lavoro. Il risultato del lavoro lo vedete qui.
L'attività è curata da Leonardo Musci.
Abbiamo curato la migrazione dei dati da GEA ad Archiui per l’ingresso di Archivia nella rete Lazio’900.
L'attività è curata da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Presso la LUISS si costituì, su iniziativa di Guglielmo Negri e Gaetano Quagliariello, l’Associazione “Archivio delle associazioni studentesche universitarie”, con lo scopo di raccogliere e valorizzare la documentazione conservata da alcuni protagonisti degli organismi locali e nazionali di rappresentanza degli studenti universitari italiani tra il 1945 e il 1968.
A partire dalle carte donate da privati (già smembrate al momento del nostro intervento) e in assenza degli archivi originali di tali organismi (l’UNURI nazionale, l’UGI, l’Intesa universitaria, l’AGI, il FUAN), si è cercato di recuperare le loro strutture e il loro ambito di attività tentando una ricostruzione dell’assetto archivistico dato alle carte dai soggetti produttori. L’inventario è stato pubblicato: Archivio delle associazioni e rappresentanze studentesche universitarie (1945-1968). Inventario del fondo, a cura di M. Grispigni e L. Musci, introduzione di Gaetano Quagliariello, Piero Lacaita editore, Manduria-Bari-Roma, 1995.
L’archivio è attualmente gestito dalla Fondazione Magna Carta di Roma.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni e Leonardo Musci; Emanuela Mazzina ha elaborato gli indici analitici.
La Società di studi fiumani nacque a Fiume (oggi Rijeka in Croazia) nel 1923. Agli inizi della Seconda guerra mondiale la Società fu però costretta a sciogliersi, per poi venire ricostituita nel 1960 a Roma da Attilio Depoli (1887-1963) e altri intellettuali fiumani. L’Archivio Museo storico di Fiume conserva materiale librario, documentale, artistico e fotografico, insieme a cimeli d’ogni genere.
Abbiamo curato la migrazione sulla rete Lazio900 degli inventari dei fondi posseduti dalla Società di studi fiumani.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci
La storia dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia è legata a queste due iniziative editoriali di altissimo livello. Abbiamo realizzato il progetto (finanziato dalla Regione Lazio) che ha avuto come obiettivo quello di consentire una consultazione integrale delle due riviste su un ambiente web dedicato (risorsedigitali.animi.it) e che rappresenta l’inizio della costituzione di un repository digitale più ampio che potrà accogliere altre testate storiche possedute dall’ANIMI.
Ideazione e cura del progetto: Leonardo Musci, Memoria srl
Sviluppo web: Made in Tomorrow
Digitalizzazione: GAP srl e CNI spa
Riconoscimento testuale effettuato tramite applicativo ICRPad della società D.A.BI.MUS. srl
Spoglio dei periodici: Dario Salvan
Siamo stati coinvolti nella progettazione di un intervento organico sul consistente archivio dell’ABI nell’ambito di una politica di valorizzazione che l’Associazione intende perseguire tramite la sua filiazione Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi, anche in vista del centenario dell’ABI nel 2019.
Una prima fase di lavoro ha riguardato la ricognizione generale delle carte (circa 1.200 metri lineari) e ha prodotto una guida generale all’archivio e una prima proposta di scarto. Siamo impegnati al riordinamento di tutto l’archivio (compresi i fondi aggregati) con l’obiettivo di definire una proposta finale di scarto ed elaborare uno strumento inventariale non analitico. Dell’archivio si è parlato in un convegno a Roma il 24 ottobre 2018. Qui anche gli atti.
Il lavoro è svolto sotto la direzione scientifica di Leonardo Musci. La fase di ricognizione e ordinamento generale (2017-2018) è stata coordinata da Nicola Pastina con l'apporto di Valentina Cioffi, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. L'inventario delle carte 1919-1945 è stato curato da Andrea Gasbarri, Leonardo Musci e Nicola Pastina. La schedatura delle circolari è stata svolta da Dario Salvan e Maria Elena Tucci.
Il lavoro sul fondo AGESCI si è svolto in diverse fasi.
La prima ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte fino all’anno 2000 tranne il Settore stampa e si è svolta nell’ambito di un finanziamento 8 per mille che ha portato anche alla sistemazione degli archivi AGI e ASCI (2009-2010).
La seconda ha riguardato il Settore stampa ed è stata l’occasione per trovare posto nella struttura di ordinamento ad alcuni documenti e fascicoli che erano sfuggiti per ragioni diverse durante il precedente lavoro (2016).
La terza ha compreso tutte le carte AGESCI successive all’anno 2000, il fondo Giancarlo Lombardi e altri piccoli fondi personali.
L'intera lavorazione si è svolta sotto la direzione di Cristina Saggioro. Oltre a lei hanno partecipato Raffaella Crociani e Vincenzo Reale (prima fase), Lucia Petese (seconda fase), Angela Chiriatti, Donatella De Preta, Lucia Petese (terza fase).
Siamo stati incaricati della riorganizzazione del sistema di produzione e conservazione documentaria dell’Ente e dell’ordinamento dell’archivio digitale.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice.
Abbiamo svolto una ricognizione approfondita su circa 10.000 diapositive (anni ’80) dell’archivio fotografico AGESCI e recuperare una schedatura parziale che venne svolta negli anni 1990-1991.
Il lavoro è stato portato a termina da Leonardo Musci.
Con fondi provenienti dall’8 per mille e poi con risorse di AGESCI, si è impostato un lavoro organico di riordinamento e inventariazione di tutto il patrimonio archivistico dello scautismo cattolico, riportando nella sede romana la documentazione precedentemente conservata dal Centro documentazione e studi Mario Mazza di Genova. Tale impegnativo lavoro ha portato alla pubblicazione di due volumi: Inventario dell’Archivio dell’Associazione scautistica cattolica italiana (ASCI) 1916-1974 e Inventario dell’Archivio dell’Associazione guide italiane (AGI) 1944-1974 (a cura del Centro Documentazione AGESCI, Roma, 2011). Le pubblicazioni comprendono anche alcuni archivi personali di capi scout, aggregati a quelli delle associazioni.
Al lavoro hanno partecipato, in fasi diverse, Raffaella Crociani, Vincenzo Reale, Cristina Saggioro e Nicolina Zeoli. Leonardo Musci per Memoria e Maria Cristina Bertini per AGESCI hanno supervisionato tutto il ciclo operativo.
Con fondi provenienti dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio, si è proceduto a un primo ordinamento e descrizione delle carte delle due associazioni AGI e ASCI conservate nella sede nazionale dell’AGESCI a Roma.
Il lavoro è stato curato da Raffaella Crociani.
Il lavoro, svolto in due fasi, ha riguardato la schedatura e l’ordinamento dell’archivio fotografico delle associazioni scoutistiche cattoliche ante 1974. Gli archivi sono stati digitalizzati. Una descrizione del lavoro è consultabile su «Il Mondo degli archivi» 10/2012.
Lavoro curato da Chiara Agostini, Raffaella Crociani, Lucia Petese e Cristina Saggioro (che ha seguito in particolare la fase dell'ordinamento e del trattamento dei file immagine).
Il lavoro è consistito in una ricognizione dettagliata dell’organizzazione del servizio di archivio e nella redazione di un breve studio con le proposte per una razionalizzazione delle procedure interne e dei criteri di gestione della documentazione in tutte le fasi della sua “vita archivistica”.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Nel corso del 2014-15 abbiamo svolto una ricognizione dell’intero complesso per selezionare la documentazione da conservare, anche in vista di un possibile ricongiungimento per l’impianto della sezione storica dell’archivio. Questa prima fase del progetto ANICA recupera la sua memoria si è conclusa con l’elaborazione di una Guida agli archivi.
Nel corso del mese di settembre, su incarico dell’Università degli studi di Udine, abbiamo completato il lavoro di ordinamento fisico dell’Archivio. L’esigenza è nata dalle attività da svolgere nel contesto del Progetto di ricerca di interesse nazionale Modi, Memorie e Culture della produzione Cinematografica Italiana (1949-1976).
Il lavoro (2014-2015) è stato svolto da Susanna Oreffice, Lucia Petese, Cristina Saggioro (coordinamento) e Nicoletta Valente.
Il lavoro (2020) è stato svolto da Cristina Saggioro con la collaborazione di Dario Salvan.
Special guest Stephen Moor.
L’ANPPIA ci ha affidato le attività di schedatura, riordinamento e inventariazione del fondo istituzionale per il quale l’Associazione è stata ammessa al contributo ai sensi del decreto DGA rep. 371 del 15/6/2021, assegnato con il bando per la concessione di contributi a progetti per interventi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti. L’ANPPIA ha scelto di entrare nel Portale Lazio 900 per mettere in relazione il proprio archivio con gli altri fondi conservati dagli Istituti aderenti. Grazie al nuovo finanziamento per il 2022 abbiamo ristrutturato l’architettura della struttura archivistica e abbiamo inserito altri materiali iconografici. Molto importante è stata la digitalizzazione delle audiocassette, un recupero importante per recuperare le voci degli antifascisti e talvolta integrare l’archivio cartaceo. Il lavoro si consulta qui. Nel 2023 il Progetto archivistico ha ancora successo e viene riconosciuto per la terza volta il finanziamento per il completamento delle attività di digitalizzazione di audiocassette, 3500 fotografie e 55 manifesti.
Il responsabile scientifico è in capo a Leonardo Musci, il coordinamento generale è di Nicoletta Valente, hanno collaborato Roberta Galli (archivista) e Saverio Werther Pechar per le attività del 2021. Per la seconda fase (2022) Costanza Stefanori (archivista) e Marvin Ronchi. Per le attività in per il 2023 Marvin Ronchi con Roberta Galli.
L’archivio documenta il ruolo rilevante avuto dalle ACLI nell’organizzazione delle masse lavoratrici cattoliche nel dopoguerra fino alla rottura del collateralismo al partito democristiano nella prima metà degli anni Settanta.
Approssimandosi il 50° anniversario della fondazione, le ACLI misero mano al progetto Archivio storico. Fummo incaricati di dare un primo ordinamento alle carte dell’ente 1943-1975 e dei fondi personali di alcuni tra i più importanti dirigenti aclisti. Lo strumento archivistico prodotto al tempo fu un inventario sommario che descrive sommariamente a livello del fascicolo (titolo ed estremi cronologici) le oltre 1500 buste di cui è composto l’archivio.
In vista dell’80° anniversario (2024) le ACLI hanno deciso di avviare una seconda stagione dell’Archivio storico. Grazie a un contributo della Direzione generale Archivi del Ministero della cultura a valere sul capitolo 3121 (iniziative per archivi politici e sindacali) è stata realizzata una ricognizione generale di tutta la documentazione anteriore al 1999 e non compresa nell’inventario del 1993 (circa 400 scatole d’archivio). Sono stati schedati e digitalizzati i verbali di Presidenza e Consiglio nazionale (1944-1967) e circa 300 manifesti (1944-1990). E’ stato inventariato il fondo Dino Penazzato che fu presidente delle ACLI fra 1954 e 1960.
Nel corso del 2024, grazie ad un nuovo finanziamento, abbiamo potuto proseguire le attività.
L'inventario 1993 è stato realizzato da Marco Grispigni e Leonardo Musci; hanno collaborato alla schedatura Angela Barberi, Annalisa Lo Pinto e Antonella Sparano.
Il lavoro 2023 è stato curato da Leonardo Musci e Riccardo Landi. Stella Zambonini ha schedato i manifesti storici. Il lavoro svolto nel 2024 è a cura di Susanna Oreffice e Michele De Lucia.
Il Centro Alma Sabatini è uno degli undici gruppi, collettivi e associazioni storiche che si sono messi insieme per salvaguardare e rendere fruibili i propri archivi, biblioteche, emeroteche, con particolare attenzione al femminismo degli anni ’70 e alla presenza lesbica degli anni ’80. Ne abbiamo ordinato e inventariato il fondo, depositato presso la Casa internazionale delle donne di Roma.
L'inventario è a cura di Nicoletta Valente.
Gli archivi dell’ICCROM hanno una consistenza di circa 800 metri lineari. Sono composti non solo da documenti di testo (analogici e digitali) ma anche da manifesti, immagini (tra cui oltre 230000 fotografie analogiche), pellicole cinematografiche e registrazioni audiovisive (oltre 10000) di varia natura.
La necessità di trasferire le descrizioni dei fondi posseduti su una piattaforma di descrizione archivistica basata sul web, per renderle accessibili non solo allo staff dell’ICCROM, ma ai membri del Consiglio, a tutti gli Stati membri e alla comunità degli studiosi è stata portata a termine. Memoria si si è occupata dunque di questa delicata operazione di standardizzazione dei dati disponibili e del successivo trasferimento sulla piattaforma Archiui, mentre Promemoria curerà la personalizzazione del sito web dedicato alla pubblicazione degli inventari.
L’ICCROM ha portato a termina la campagna di digitalizzare e rendere accessibili agli utenti i cosiddetti “Documenti finali” prodotti dagli organi di governo (Assemblea Generale, Consiglio e Comitati). Si è trattato di oltre 30000 pagine di documenti in lingua inglese e francese, datati dal 1958 al 2020. Per questo lavoro siamo stati incaricati della descrizione dei documenti, della loro preparazione per la digitalizzazione, digitalizzazione, metadatazione e caricamento sulla piattaforma. Il 12 luglio 2023 il lavoro svolto è stato reso pubblico, cliccare qui per curiosare.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Tutte le attività inerenti la piattaforma sono svolte in collaborazione con Promemoria srl, che cura la personalizzazione del sito. Le attività di digitalizzazione sono affidate a Dabimus srl. Le attività di schedatura dei documenti finali sono state svolte da Cristina Saggioro e Manuela Costa e in piccola misura da Flavio Conia. Dell'associazione dei file alle schede descrittive si sono occupate in sequenza Marta D'Agostino, Francesca Romana Saggioro e Irene Guerriero, alla quale si deve il controllo finale di congruità.
Abbiamo sottoscritto con la Cineteca lucana un protocollo di collaborazione con ruolo di consulenti generali per tutte le questioni riguardanti la progettazione e la gestione del lavoro archivistico e i rapporti con le istituzioni coinvolte.
Abbiamo coordinato i lavori di primo ordinamento e messa a scaffale dell’archivio dell’ANICA.
Leonardo Musci cura la consulenza.
Schedatura e inventariazione di una parte dell’archivio storico della Comunità ebraica di Roma.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
La decisione della CICS di trattare il suo archivio storico è collegata al recupero e al trasferimento a Roma, presso la sede della segreteria generale dell’ente, di una parte importante del complesso documentario, conservata fino al 2019 a Louvain-la-Neuve. Il primo incarico che abbiamo ricevuto ha riguardato proprio questa parte: descrizione, ordinamento e inventariazione in lingua inglese. E’ stata portata a termine una seconda fase di intervento con l’utilizzo della piattaforma Archiui in dotazione presso l’ente. E’ stata portata a termina anche una terza fase di lavoro che ha previsto il trattamento della documentazione dal 1998 al 2010.
La prima fase del lavoro è stata svolta da Cristina Saggioro (anche coordinatrice), in collaborazione con Francesca Garello. Per la seconda fase e per la terza ha collaborato Manuela Costa.
In Rti con la società CNI spa (dopo l’aggiudicazione della gara per l’affidamento delle attività archivistiche) abbiamo gestito l’archivio di deposito e l’archivio storico dell’Ente.
A diverso titolo il lavoro è stato svolto nella prima fase da Margherita Agostini, Giulia Bernasconi (tirocinio formativo), Michela Di Meglio e in minor parte Diana Fiore e Silvia Capo. Il coordinamento è in capo a Susanna Oreffice in collaborazione con Nicola Pastina.
L’Associazione ha avuto riconosciuto un finanziamento dal Ministero della cultura per attività sul suo archivio storico. Noi abbiamo accompagnato l’Associazione nella redazione del progetto e coordineremo tutte le attività.
Nei 60 anni di esistenza Crocevia ha riflettuto sulla situazione mondiale e ha preso posizione rispetto al tipo di cooperazione da attuare e ha scelto la logica di sostegno a popolazioni in resistenza, vittime di ingiustizie politiche, economiche, ambientali e sociali. Crocevia agisce per costruire condizioni volte alla pace e al perdurare della stessa. Noi siamo orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di un progetto così potente e militante.
Dopo una prima fase, che ha riguardato una serie documentale provvisoriamente denominata “Prima fase”, svolta grazie a una convenzione con la Direzione generale archivi, abbiamo avviato la seconda fase, che riguarda tutto il patrimonio archivistico di Crocevia ed è stata finanziata nell’ambito di un progetto TOCC che comprende anche altre attività.
Le due attività sono state seguite fin dalla fase progettuale da Cristina Saggioro. Nella prima fase è stata impegnata Manuela Costa, nella seconda sono impegnate Cristina Saggioro e Rosalia Virga.
Dopo il trasferimento dell’archivio della FILEF dalla sede dell’Istituto Fernando Santi all’Archivio storico della CGIL, l’intervento è consistito nell’ordinamento sommario e nella descrizione per serie del fondo, che ha una consistenza di circa 10 ml e copre l’arco cronologico 1969-2005.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
Dopo una serie di incontri si è chiarito il respiro che Federcasse intende dare all’iniziativa di sistemazione e valorizzazione dei suoi archivi. È una strada sulla quale Memoria si è dimostrata un partner affidabile.
Abbiamo convenuto di partire dal deposito di archivio con la prospettiva di procedere in un secondo momento all’indagine sui flussi documentali correnti.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice.
In occasione delle iniziative per i 50 anni della Fondazione Pastore (qui il sito) formato e affiancato gli archivisti della Fondazione per utilizzare l’applicativo Archiui scelto per le attività archivistiche e di valorizzazione del ricco patrimonio documentale posseduto.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
La Fondazione Marisa Bellisario propone e condivide attività e iniziative per costruire un Paese con una forte presenza dell’iniziativa femminile nei campi dell’economia e della cultura.
La Fondazione ha individuato in Memoria srl il partner giusto per il progetto di informatizzazione del suo archivio storico e ha scelto di aderire al Portale Lazio900. Sono stati oggetto delle nostre attività: migrazioni, revisione di inventari esistenti, catalogazione del fondo iconografico composto da fotografie e manifesti. Dal marzo 2024 abbiamo ripreso le attività grazie ad un finanziamento PNRR Cultura – TOCC (Transizione digitale ed ecologica degli organismi culturali e creativi) che riguarda la digitalizzazione di una parte del patrimonio conservato.
Il lavoro archivistico, coordinato da Cristina Saggioro, è stato svolto da Cristina Saggioro e Massimiliano Cardone per la parte cartacea e da Manuela Costa per il fondo fotografico. Ha collaborato Irene Guerriero.
Il lavoro di digitalizzazione è svolto da Marta Beninati, Manuela Costa e Dario Salvan con il coordinamento di Cristina Saggioro.
La Fondazione è impegnata nella schedatura analitica dei documenti ricevuti in donazione e del materiale documentario raccolto tramite campagne di ricerca in diversi archivi italiani e internazionali. Abbiamo ricevuto l’incarico di gestire la manutenzione non evolutiva dell’applicativo GEA5 in loro possesso e di realizzare la migrazione su quella piattaforma di un database della loro videoteca.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci e Raffaella Di Lucente.
Abbiamo ricevuto l’incarico di curare la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico della Fondazione. Il lavoro svolto è stato in parte utilizzato per questa mostra online.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Questo Progetto è risultato vincitore del bando dell’UNAR (Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dipartimento pari opportunità) che ha come obiettivo la creazione di un portale che dovrà raccogliere documentazione storica riguardante la tematica lgtb. Noi abbiamo curato le attività archivistiche delle associazioni partner del Progetto: Libellula, A.Ge.D.O, Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow, capofila è l’associazione CIRSES. Memoria ha supportato il progetto Identit@narrate in tutte le sue fasi e ha collaborato alla diffusione delle finalità attraverso incontri e comunicazioni. L’ultimo del 29 marzo 2022 incontro è visibile qui.
Il Progetto è seguito da Nicoletta Valente.
Il lavoro è consistito nel trasferimento presso l’Archivio storico della CGIL della documentazione prodotta dall’Istituto Fernando Santi negli anni 1981-1993, nell’ordinamento sommario del fondo e nella descrizione delle serie.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
L’Istituto Italiano di Studi Germanici fu inaugurato il 3 aprile 1932, in occasione della celebrazione del centenario della morte di Johann Wolfgang Goethe e parallelamente alla creazione del Petrarca Haus di Colonia, da Giovanni Gentile, alla presenza di Benito Mussolini. L’Istituto ha sede nell’edificio situato all’interno del parco di Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo lasciato in eredità allo Stato italiano da Henriette Wurts-Tower, vedova del diplomatico americano George Washington Wurts. In questo contesto Abbiamo svolto attività archivistiche sull’Archivio storico dell’Istituto, sul Centro Thomas Mann e su alcuni fondi di personalità: Giuseppe Gabetti, Paolo Chiarini e Alberto Spaini. Su nostra indicazione l’ente ha scelto di utilizzare il software Archiui per l’informatizzazione dei suoi archivi. Abbiamo contribuito alla realizzazione di un podcast per partecipare a Archivissima 2022, si ascolta qui. Per vedere il lavoro svolto finora navigare qui dentro!
I lavori sono stati coordinati da Nicola Pastina. hanno collaborato Dimitri Affri, Laura Mango e Costanza Stefanori.
L’archivio dell’Istituto conserva documenti dalla sua fondazione nel 1921, ma presenta una consistenza limitata, avendo subito negli anni diverse perdite. Il lavoro si presenta particolarmente affascinante e impegnativo, in particolare il lavoro di analisi e studio per attribuire i documenti al contesto di produzione. Già in fase di ricognizione sono emersi documenti afferenti alla gestione della rivista Oriente Moderno, alla Scuola di lingue slave e orientali viventi e al Centro per le antichità e la storia dell’arte del Vicino Oriente, nato nel contesto dell’Istituto.
Il lavoro svolto finora è consultabile sul portale Lazio900, cui l’istituto aderisce.
Hanno partecipato al lavoro Susanna Oreffice e Gloria Raponi. Supervisione di Cristina Saggioro.
Realizzazione di un CD-ROM multimediale sulla storia dell’ANIMI e sul suo patrimonio iconografico e documentario. Il CD può essere letto seguendo tre linee di accesso principali (la storia, le attività, i luoghi), ognuna della quali fornisce una panoramica integrata di testi, fotografie, documenti audio e video. Sul sito dell’ANIMI è possibile vedere una galleria di immagini e richiedere il CD.
Il CD è frutto di un gruppo di lavoro composto da Sabrina Auricchio e Roberta Rampa (ideazione dell'architettura e realizzazione), Aida Giosi e Laura Primangeli (proposta di selezione documentaria), Giacomo Consoli (consulenza grafica), Fabrizio Gatti (commento musicale), Leonardo Musci (contributo di idee). Per conto dell'ANIMI Simone Misiani ha redatto i testi, Cinzia Cassani ha svolto il coordinamento generale.
L’archivio delle Scuole dei contadini, purtroppo molto lacunoso, documenta le attività di una realtà di “apostolato sociale”, scaturita dall’iniziativa di medici, artisti, letterati e signore della borghesia colta: tra i nomi più noti Angelo e Anna Fraentzel Celli, Domenico Cena, Sibilla Aleramo, Duilio Cambellotti. Suoi cardini furono la lotta contro l’analfabetismo delle classi rurali e la diffusione della cultura igienica tra i contadini dell’agro romano e di quello pontino. Particolare attenzione fu posta all’edilizia scolastica.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto nell’ambito di un intervento più ampio sul patrimonio documentario del Museo storico della didattica ‘Mauro Laeng’ dell’Università degli studi Roma Tre (dal 2017 MuSEd – Museo della scuola e dell’educazione)). Al fondo è aggregata una raccolta fotografica di quasi 1400 positive, provenienti dall’ente stesso e da donazioni di privati.
Dal 2017 l’inventario è consultabile sulla piattaforma Archiui del Museo a questo link.
L'inventario è stato curato da Michela Chiapponi e Lucilla Less. Leonardo Musci ha supervisionato il lavoro.
Abbiamo avuto l’incarico di occuparci dell’archivio e della biblioteca dell’Associazione. Il lavoro è svolto con l’utilizzo del software Archiui sia per la parte archivistica che bibliografica.
Il lavoro archivistico è curato da Cristina Saggioro e Manuela Costa, la parte bibliografica da Dario Salvan e Marta Beninati.
Le attività di consulenza svolte riguardano diversi ambiti:
– ricognizione dell’archivio cartaceo, finalizzata da un lato alla selezione per la conservazione e lo scarto e dall’altra a un’analisi preliminare per un successivo intervento più di dettaglio funzionale alla valorizzazione dell’archivio storico;
– digitalizzazione di verbali e delibere e revisione dei documenti già in formato digitale, a completamento di un lavoro già impostato;
– revisione del piano di classificazione in uso ed elaborazione di un regolamento per la produzione e l’organizzazione documentale;
– individuazione di soluzioni informatiche per la gestione documentale, sviluppando il programma già in uso.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice, coadiuvata da Cristina Saggioro.
Abbiamo avuto l’incarico di individuare il materiale fotografico presente nei fondi archivistici inventariati e in un fondo fotografico autonomo che si è costituito in occasione di eventi organizzati dall’Accademia.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente.
Siamo stati incaricati di curare la normalizzazione della base dati GEA e prepararla per la migrazione nell’ambiente Archiui per l’ingresso di AGESCI nella rete Lazio’900. Dopo la definizione del tracciato di scambio, la migrazione è stata curata da Promemoria e noi ci siamo incaricati dei test di verifica.
L'attività è stata curata da Cristina Saggioro.
L’incarico riguarda la migrazione di un database GEA5 su un sistema Archiui personalizzato per Fondazione Museo della Shoah.
L'attività è svolta da Leonardo Musci in collaborazione con Promemoria srl.
Fra 2011 e 2013 abbiamo realizzato un intervento organico sull’archivio storico della Società psicoanalitica italiana che ha prodotto il riordinamento generale dell’archivio e la sua digitalizzazione integrale con l’eccezione della serie Casi clinici con redazione finale delle schede SIUSA. L’incarico ha compreso una consulenza sull’organizzazione dell’archivio corrente. Abbiamo inoltre curato una ricerca di finanziamenti per attività archivistiche e impostato un progetto per partecipare al Programma cultura dell’Unione europea 2007-2013. Quanto realizzato è stato illustrato all’Assemblea dei soci della SPI del 3 marzo 2013 ed è stato oggetto di un breve filmato da noi realizzato sulla storia della Società psicoanalitica italiana e sul suo archivio, proiettato nell’ambito del XVII Congresso della SPI (Milano, 22-25 maggio 2014).
Dal 2014 curiamo l’assistenza ai ricercatori in sala di studio (con una breve interruzione nel 2021). Nel 2023 siamo consulenti per le attività di riversamento delle descrizioni inventariali (frutto del lavoro svolto nel 2022) su una piattaforma creata ad hoc per la SPI.
La realizzazione del filmato è opera di Simona Foà e Nicoletta Valente.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
L’inventario dell’archivio storico di Unioncamere (81 buste, 1946-1979) è stato pubblicato come secondo volume dell’opera La storia dell’Unione italiana delle camere di commercio (Unioncamere, Roma, 2008).
Roberta Sibbio ha curato l'intero ciclo operativo. All'inventario a stampa ha collaborato Leonardo Musci.
Quando il regime fascista abolì le camere di commercio istituendo i consigli provinciali dell’economia come organismi statali (1927), fu decretata anche la fine dell’Unione delle camere di commercio italiane, istituita nel 1901. Il suo archivio fu passato alla Camera di commercio di Roma, ma vicende successive ne fecero perdere le tracce.
Sulla base di tale premessa abbiamo proposto e realizzato per Unioncamere un progetto di ricerca di documenti della prima Unione da realizzarsi in un nutrito numero di archivi, primi fra tutti quelli delle principali camere di commercio. Il lavoro ha prodotto la schedatura con il software GEA 4 di circa 3.000 documenti dell’Unione, organizzati “virtualmente” sulla base delle presumibili serie archivistiche originarie. Il risultato del lavoro ha costituito materia per la redazione de La storia dell’Unione italiana delle camere di commercio. I: Prime considerazioni dai documenti dell’archivio storico (1901-1979), Unioncamere, Roma, 2008.
Il progetto, ideato da Leonardo Musci, è stato realizzato da Roberta Sibbio, avvalendosi della collaborazione di archivisti di diverse regioni (tra i principali Saverio Amadori e Cristina Terrile).
L’Unione donne italiane (oggi Unione donne in Italia, per accogliere anche le donne immigrate residenti e lavoratrici nel nostro Paese) è nata nel 1945 dai Gruppi di difesa della donna, nati dopo l’8 settembre del 1943 nel Centro nord con l’intento di dare supporto e assistenza alla lotta partigiana contro l’occupazione nazista. Abbiamo svolto attività archivistiche e di digitalizzazione presso l’Archivio centrale dell’UDI che ha sede presso la Casa internazionale delle donne a Roma. In particolare abbiamo trattato alcune parti afferenti alla serie “Violenza sessuale” (1975-1998) e alle pratiche delle “marocchinate” (1951-1955) con lo scopo di implementare la Digital Library e far conoscere questo importante patrimonio su un tema forte e di grande attualità.
Il lavoro è stato svolto da Michela D'Angelo e Stella Zambonini con il coordinamento di Nicoletta Valente.
La Fondazione Giovan Battista Tomassi è stata costituita nel 2007 dall’assemblea nazionale dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali – UNITALSI e intitolata all’ideatore dell’Unione. Il principale scopo statutario è la conservazione e la valorizzazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e la ricerca e acquisizione di altri fondi archivistici e librari collegati con la storia dell’Unione. Per il lavoro di descrizione e ordinamento dell’archivio cartaceo è stata utilizzata la piattaforma open source CollectiveAccess. Oltre ad aver eseguito la personalizzazione del profilo descrittivo secondo le esigenze del lavoro, abbiamo curato la formazione e l’affiancamento nelle prime fasi di utilizzo del software. In seguito la base dati è passata sulla nuova piattaforma Archiui. Il risultato è visibile sul sito dell’archivio.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro.
Il progetto di informatizzazione del Fondo è stato finanziato dal Capitolo 3121 del 2021 del Ministero della cultura. E’ consultabile sulla piattaforma Lazio 900 l’archivio delle Associazioni e rappresentanze universitarie (1945-1968), dotato di un inventario a cura di Marco Grispigni, Leonardo Musci e e Gaetano Quagliariello, pubblicato nel 1995 dall’editore Lacaita, L’intero fondo è stato digitalizzato e le immagini sono state associate alle schede descrittive. Il Fondo è conservato presso la Fondazione Magna Carta che ha sede a Roma.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Hanno partecipato Leonardo Musci (revisione inventario), Ilaria Musci (riversamento sul sistema informatico) e Fabio Fertig (digitalizzazione).
Gli archivi dei nove uffici mandamentali del Giudice conciliatore di Roma (1878-1979) erano detenuti dall’Avvocatura comunale. In occasione del loro versamento all’Archivio di Stato di Roma (sede di via Galla Placidia) si è proceduto alla separazione dei fondi (in parte frammisti), alla ricostruzione storico-istituzionale delle aree territoriali di competenza, alla costituzione delle serie archivistiche con la redazione della proposta di scarto sulla base delle indicazioni della Commissione di sorveglianza. È stato redatto un inventario sommario che funge ora da strumento di accesso al fondo in Archivio di Stato.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente (coordinatrice) e Gina Antonetti nella primavera del 2000.
Benetton Group ci ha incaricato di curare l’impianto di una stazione di lavoro Collective Access per l’archivio storico aziendale e per Fondazione Benetton Studi e Ricerche. L’attività, svolta in collaborazione con Promemoria, prevede una fase di formazione, analisi dati e migrazione dall’ambiente GEA ed è preliminare alla progettazione delle uscite web di entrambe le entità.
Il lavoro è stato seguito da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Oltre alla formazione sull’applicativo, abbiamo curato il trattamento della basedati GEA4 di Italgas (normalizzazione e mapping) in vista della migrazione sulla piattaforma Archiui.
L'attività è stat svolta da Leonardo Musci.
Siamo stati coinvolti nella progettazione di un intervento organico sul consistente archivio dell’ABI nell’ambito di una politica di valorizzazione che l’Associazione intende perseguire tramite la sua filiazione Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi, anche in vista del centenario dell’ABI nel 2019.
Una prima fase di lavoro ha riguardato la ricognizione generale delle carte (circa 1.200 metri lineari) e ha prodotto una guida generale all’archivio e una prima proposta di scarto. Siamo impegnati al riordinamento di tutto l’archivio (compresi i fondi aggregati) con l’obiettivo di definire una proposta finale di scarto ed elaborare uno strumento inventariale non analitico. Dell’archivio si è parlato in un convegno a Roma il 24 ottobre 2018. Qui anche gli atti.
Il lavoro è svolto sotto la direzione scientifica di Leonardo Musci. La fase di ricognizione e ordinamento generale (2017-2018) è stata coordinata da Nicola Pastina con l'apporto di Valentina Cioffi, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. L'inventario delle carte 1919-1945 è stato curato da Andrea Gasbarri, Leonardo Musci e Nicola Pastina. La schedatura delle circolari è stata svolta da Dario Salvan e Maria Elena Tucci.
L’archivio della prima ABI (1919-1926) è andato sostanzialmente disperso per ragioni non note. Stessa sorte sembrano aver subito gli archivi dei soggetti che, dopo lo scioglimento dell’ABI, hanno svolto funzioni di rappresentanza degli interessi del mondo bancario (principalmente dal 1937 la Confederazione fascista delle aziende del credito e della assicurazione). A fronte di questa situazione la disponibilità nell’archivio ABI di Roma di una raccolta delle circolari ante 1945 (che ha assunto nel tempo un carattere di quasi integralità grazie a ricerche in altri archivi bancari) ha permesso di progettare e realizzare la schedatura e la digitalizzazione dell’intero patrimonio documentale.
Abbiamo portato a termine il progetto con la pubblicazione di un sito web che permetterà l’esplorazione di una nuova inedita fonte per la storia economica del Paese.
Il lavoro è stato progettato e diretto da Leonardo Musci. Alla schedatura delle circolari hanno collaborato Dario Salvan ed Elena Tucci. La realizzazione del sito web, su progetto di Leonardo Musci, è stata affidata dall'Istituto Einaudi a Codex.
La consulenza ha riguardato la stesura di una proposta di riforma del servizio di protocollo/archivio allo scopo di razionalizzare l’attività di distribuzione e gestione della documentazione prodotta e ricevuta. L’elaborato descrive dettagliatamente le procedure relative al trattamento della corrispondenza in arrivo e in partenza e della registrazione di protocollo e propone una bozza del quadro di classificazione.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Nell’ambito delle attività dell’Ufficio ricerche storiche della Banca d’Italia abbiamo svolto una ricerca nel fondo Vigilanza dell’Archivio storico mirante al reperimento di particolari tipologie documentarie.
Il lavoro è stato svolto da Stefania Glori ed Emanuela Mazzina.
L’archivio del Banco di Roma (1880-1992) ha una consistenza di oltre 32.000 unità archivistiche che occupano circa 300 metri lineari di scaffalatura. Documenta, con lacune di qualche rilievo solo per il primo ventennio di attività, il rilevante ruolo avuto dalla banca nell’economia nazionale e nell’appoggio alle iniziative coloniali e imperiali in Libia e in Africa orientale.
Si è proceduto in due fasi al riordinamento e l’inventariazione prima della documentazione fino al 1945 circa, poi di quella successiva (con l’eccezione della serie dei fascicoli del personale cessato). Il nostro intervento ha riguardato in seguito il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Siamo stati incaricati quindi di realizzare la totale rifascicolazione, segnatura e ricondizionamento dell’archivio del Banco. Infine è stata revisionata e approfondita la descrizione di alcune parti strategiche dell’inventario del Banco di Roma: Segreteria dell’Amministratore delegato; Segreteria della Presidenza; archivi degli uffici Organizzazione, Partecipazioni, Legale e Tecnico; Archivio Felice Guarneri.
Leonardo Musci ha gestito il lavoro in tutte le sue fasi ed è stato responsabile del riordinamento e dell'inventariazione. L'attività di correzione e normalizzazione è stata svolta da Giovanna Mattino e da Sabrina Auricchio. All'indicizzazione ha collaborato Federica Favino. Alle operazioni di fascicolatura e condizionamento hanno partecipato: Daniela De Sanctis, Ottorino De Sossi, Reno Di Pasquo, Alessio Orsini e Nicoletta Valente. L'intervento di segnatura e il ricondizionamento è stato curato da Augusto Santocchi.
Il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati Gea è stata svolta da Giovanna Mattino.
Corso di formazione sullo scarto, sulla tenuta dell’archivio di deposito, in generale sulle basi della tenuta dell’archivio.
Il corso è tenuto da Susanna Oreffice.
L’archivio della Cassa, già sottoposto a interventi archivistici quando era presso la Banca di Roma, è pervenuto a Fondazione Roma non totalmente inventariato. Abbiamo completato il trattamento delle principali serie prive di strumenti di accesso: organi collegiali (1925-1992), Segreteria generale e Comitato di direzione (1960-1987), immobili della Cassa (1952-1991), mutui estinti (1943-1972).
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina (coordinatore), Monica Spivach e Francesca Garello.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di ordinamento e inventariazione su una parte dell’archivio della Cassa, consistente esclusivamente nelle serie contabili e di gestione dei depositi relative al periodo 1836-1938 (circa 100 metri lineari di scaffalature).
Successivamente il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (curato da altri) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Per l’intervento di completamento 2017-2018 si veda la relativa scheda.
Il lavoro è stato curato da Marco Grispigni e Leonardo Musci, che ha realizzato anche il trattamento per la migrazione; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
Nell’ambito del progetto ASET promosso dall’Archivio centrale dello Stato siamo stati incaricati di coordinare il lavoro archivistico in corso con quello di digitalizzazione delle delibere del Consiglio di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno (1950-1984), più propriamente Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale. L’attività ha riguardato la creazione di un database delle delibere a partire dalla nomenclatura dei file di scansione e la successiva integrazione dei metadati in modo da poter agganciare queste informazioni ai database storici relativi alla gestione delle opere pubbliche e dei contributi industriali CasMez e in possesso del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS).
Il lavoro è stato progettato e gestito da Leonardo Musci. Le soluzioni informatiche sono di Raffaella Di Lucente.
Sulla base della schedatura delle carte dell’Ente nazionale cellulosa e carta, eseguita nel 1999-2000 in vista del versamento all’Archivio centrale dello Stato, abbiamo elaborato una proposta di scarto.
Il documento è opera di Susanna Oreffice.
L’Ente nazionale per la cellulosa e per la carta fu istituito nel 1935, in coerenza con la politica economica autarchica del Regime fascista, con il compito di “adottare provvedimenti atti ad agevolare la produzione e l’impiego di materie prime nazionali per la cellulosa”.
Dopo la liquidazione dell’Ente, soppresso con legge 28 ottobre 1994 n. 595, la Soprintendenza archivistica per il Lazio ha curato il lavoro preparatorio per il versamento delle carte all’Archivio centrale dello Stato, affidando a noi e alla Cooperativa Bes l’incarico di svolgere una ricognizione nei diversi depositi per l’individuazione delle serie, la schedatura sommaria dei pezzi, l’analisi delle tipologie documentarie, la proposta di scarto. Il versamento in ACS è poi avvenuto nel 2001.
Il lavoro di ricognizione è stato svolto da Lucia Nardi e Lucia Pasquini.
Il nostro intervento ha riguardato l’archivio dell’Ente partecipazioni e finanziamento industria manifatturiera – EFIM, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in concomitanza con la chiusura della fase di liquidazione coatta amministrativa e il trasferimento in una nuova sede della società Ligestra, che ha gestito la liquidazione di tutte le società del gruppo.
Il lavoro di ricognizione archivistica ha riguardato la documentazione prodotta dall’EFIM e tutta quella prodotta o relativa alle società collegate, di cui era in corso o si era da poco conclusa la procedura di liquidazione. La complessità dell’archivio ha richiesto un lavoro di ricognizione e schedatura di diversi livelli di analiticità, da una parte teso alla ricostruzione della storia istituzionale dell’Ente, dall’altra con l’obiettivo di distinguere le carte relative alle società collegate prodotte durante l’attività ordinaria o in fase liquidatoria. Al termine delle fasi di censimento e ricognizione archivistica, schedatura ed elaborazione dell’elenco di scarto, abbiamo coordinato e curato le operazioni di inscatolamento della documentazione per il trasferimento presso i locali di deposito.
Il lavoro, diretto da Susanna Oreffice, è stato svolto da Emanuela Fiorletta, Sonja Moceri, Nicola Pastina, Ornella Stellavato, e da Alex Nicora e Augusto Santocchi per la movimentazione e l'inscatolamento.
L’incarico di consulenza archivistica e informatica ha avuto come oggetto l’impostazione e il coordinamento del lavoro di ricognizione archivistica della documentazione relativa agli anni ’40-’90, conservata in due depositi siti a Roma e a Pomezia. A tal fine, a seguito dell’analisi archivistica e storico-istituzionale, è stata elaborata una scheda di censimento cartacea e uno sviluppo della stessa in MSAccess per la gestione informatizzata dei dati rilevati.
Per la parte di nostra competenza si deve a Susanna Oreffice l'impostazione del lavoro e il coordinamento per la schedatura; ha collaborato Maria Pia Bumbaca. L'applicativo è stato realizzato da Stefano Tonazzi.
La Ferrovia adriatica sangritana (ora assorbita da TUA – Società unica abruzzese di trasporto) ci ha incaricato di realizzare la migrazione dei dati sulla piattaforma Collective Access e ideare il sito web che consente di far conoscere il patrimonio documentale e materiale conservato. Il lavoro è stato realizzato in partnership con Promemoria. Un incarico del 2021 ci ha visti impegnati nelle attività finali di aggiornamento e di controllo per la pubblicazione del sito che è stato presentato il 18 giugno 2021 in una iniziativa che si può rivedere qui.
Hanno seguito l'attività Cristina Saggioro, Leonardo Musci e Guido Giobbi (ideazione grafica). La piattaforma web è stata realizzata in collaborazione con Promemoria.
Il lavoro finale è stato curato da Cristina Saggioro. Il coordinamento e l'organizzazione della presentazione del sito del 25 giugno 2021 è opera di Nicoletta Valente.
Nell’ambito di un affidamento in outsourcing di servizi archivistici, è stato creato un software per la rilevazione dei dati gestionali contenuti nei documenti prodotti e ricevuti dal Servizio protezione e prevenzione (SPP) di Finsiel. L’applicativo consente di reperire documenti sulla base di un alto numero di chiavi e di dizionari controllati e condizionati (luoghi, materie, oggetti, tipi di documento, corrispondenti, ecc.).
È stata in seguito fatta una revisione dei vocabolari controllati utilizzati in fase di schedatura.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci (architettura dati) e Stefano Tonazzi (sviluppo). La normalizzazione della descrizione è stata curata da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Siamo stati incaricati di interloquire con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia e Basilicata al fine dell’ottenimento della dichiarazione di intessere del cospicuo patrimonio bibliografico e archivistico posseduto.
L'attività è curata da Nicoletta Valente.
Fondazione Roma detiene gli archivi della Cassa di risparmio di Roma (1836-1992) e del Monte di pietà di Roma (1539-1937).
Dal novembre 2016 Memoria ha l’incarico di gestire l’archivio storico occupandosi di tutte le mansioni tipiche di tale servizio: assistenza ai ricercatori, governo della sala studio, controllo dei depositi, arricchimento degli strumenti di corredo, interlocuzione con i soggetti istituzionali di riferimento.
Il servizio è reso da un gruppo formato da Leonardo Musci, Nicola Pastina, Francesca Garello e Costanza Stefanori.
Felice Guarneri (1882-1955), di solidi studi economici e formazione confindustriale, ricoprì cariche di responsabilità manageriale e politica nell’ambito degli enti pubblici e delle maggiori imprese italiane. Fu sottosegretario e poi ministro agli Scambi e valute (1936-1939). Fu presidente del Banco di Roma dal 1940 al 1943. Le sue carte furono donate dagli eredi al Banco nel 1989 e fanno oggi parte del patrimonio storico archivistico di Unicredit Group.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione dell’archivio si è inserito nell’incarico generale di sistemazione dell’archivio del Banco di Roma. Di rilievo le carte del suo periodo ministeriale (in particolare i “Rapporti al Duce”) che integrano l’archivio del Ministero conservato all’Archivio centrale dello Stato.
L’archivio è stato oggetto il 24 ottobre 2013 di una comunicazione di Fabio Del Giudice e Flavia Magnolfi nell’ambito di un ciclo sugli archivi di persona (qui il programma).
L'inventario è opera di Leonardo Musci.
L’Unioncamere ha promosso una iniziativa di valorizzazione degli archivi storici delle Camere di commercio attraverso la pubblicazione di una guida che desse conto della variegata situazione dei fondi conservati dalle Camere o dagli Archivi di Stato. La Guida agli archivi storici delle Camere di commercio italiane, a cura di E. Bidischini e L. Musci, Roma 1996, è scaricabile dal sito della Direzione generale per gli archivi. Il volume ha contribuito a stimolare diversi interventi di ordinamento e inventariazione degli archivi camerali e si è sentita la necessità di aggiornare il lavoro, pur non ricorrendo alla tradizionale uscita a stampa. Abbiamo progettato e realizzato la versione web della Guida, con dati aggiornati al gennaio 2002 e una nuova struttura di presentazione. Il lavoro è attualmente consultabile all’interno del Portale delle camere di commercio d’Italia, purtroppo senza la dichiarazione dei crediti d’autore.
A corredo della Guida abbiamo altresì progettato (e il Servizio Pubblicazioni e studi della Direzione generale per gli archivi ne ha permesso la realizzazione) un repertorio storico sistematico delle fonti normative del sistema camerale italiano.
La raccolta dei dati di base per l'aggiornamento web al 2001 è stata curata da Cristina Cannizzo. Leonardo Musci e Stefano Quieti hanno progettato e realizzato nel 2002 il sito web con il coordinamento generale di Elisabetta Bidischini (Unioncamere). Roberta Sibbio ha realizzato il repertorio delle fonti normative.
Il lavoro riguarda il materiale archivistico versato dalle diverse redazioni e uffici dell’Istituto all’Archivio storico. A partire dal 1995 e quasi ininterrottamente fino a oggi abbiamo svolto attività di individuazione e ordinamento sommario di fondi e serie, di ricondizionamento e collocazione logica delle unità di conservazione, di elaborazione di strumenti di corredo sommari. Insieme a queste attività è stata sempre effettuata la selezione del materiale da proporre per lo scarto sulla base del massimario di conservazione approvato dall’Istituto e dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. La consistenza complessiva dell’archivio è di oltre 1.500 metri lineari. Le carte coprono un arco cronologico che va dagli anni ’40 del Novecento al 2011. Tutto il materiale è descritto con l’applicativo GEA. Unitamente a questi interventi sono stati organizzati e gestiti alcuni trasferimenti dell’intero complesso documentario tra le diverse sedi di deposito fino all’attuale di Santa Palomba (Pomezia).
Nel 2012 abbiamo organizzato il deposito in Archivio centrale dello Stato dell’archivio Treccani fino all’anno 2000.
Fino al 2012 abbiamo curato inoltre il servizio di ricerca e reperimento dei documenti per le utenze interne all’Istituto.
I lavori sono stati coordinati, in fasi diverse, da Leonardo Musci, poi da Sabrina Auricchio e infine da Nicola Pastina. Hanno collaborato a più riprese Gina Antonetti, Marzia Azzolini, Riccardo Bassani, Giacomo Consoli, Federica Favino, Norma Francalanci, Paola Getuli, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Adele Laganà, Lina Marzotti, Alex Nicora, Gabriella Pier-Louis, Roberta Rampa, Vincenzo Reale, Augusto Santocchi, Enrica Serinaldi, Patrizia Severi, Roberta Sibbio, Valeria Sisti, Ornella Stellavato, Nicoletta Valente.
Abbiamo svolto attività di riordinamento e schedatura analitica sui fondi delle opere concluse presi in carico dall’Archivio storico: Enciclopedia italiana di scienze lettere ed arti e sue appendici, Dizionario biografico degli italiani, Dizionario enciclopedico italiano. Supplemento, Enciclopedia dantesca, Enciclopedia dei papi, Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale, Enciclopedia delle scienze fisiche, Enciclopedia virgiliana, Enciclopedia del Novecento, Scienza e tecnica, Contratti dei collaboratori. Di questi fondi sono stati prodotti inventari in formato elettronico (software GEA).
Nel 2007 abbiamo contribuito alla redazione della Guida all’Archivio storico.
I diversi lavori sono stati coordinati da Nicola Pastina. Hanno partecipato Marzia Azzolini, Mirella Cannizzaro, Alessia Capparucci, Silvia Giugno, Alex Nicora, Valeria Sisti, Ornella Stellavato. Il lavoro sulla Grande Enciclopedia è stato svolto da Alessandra Cavaterra.
Un nuovo intervento ha riguardato la schedatura sommaria della serie Servizio tecnico, economato e patrimonio dell’archivio dell’IMI, in parte finalizzata a selezionare la documentazione da scartare.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Nel 2010, in seguito alla dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma e al versamento in archivio storico di parte della documentazione selezionata per la conservazione, abbiamo redatto un nuovo inventario topografico dei circa 3500 ml di documenti, comprendente tutti i fondi e le serie dell’archivio ad eccezione della serie Operazioni di mutuo, e abbiamo redatto una ulteriore proposta di scarto.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
In occasione della dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma, abbiamo dato consulenza per la ricognizione della documentazione ancora conservata nell’archivio e negli uffici. È stato stilato un elenco dei documenti da versare in archivio storico e un elenco di documenti da proporre per lo scarto.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Durante lo svolgimento del lavoro di schedatura dei mutui dell’IMI abbiamo curato l’ordinamento e l’inventariazione di un piccolo ma significativo fondo, il cui inventario è stato pubblicato nel 2004 a cura dell’Istituto: Investment Information Office. Inventario (1957-1966).
L'inventario è a cura di Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
Nel 2002, per un rinnovato impulso dato dall’Istituto bancario San Paolo IMI all’attività di valorizzazione del patrimonio documentario storico dell’Istituto mobiliare italiano, ci è stato affidato un progetto di schedatura delle operazioni di mutuo fino alla pratica n. 20.000 (anni ’70). Preliminare è stata la complessa progettazione dell’applicativo per il quale fornimmo consulenza a una ditta incaricata dall’IMI di realizzarlo. Parallelamente alla schedatura è stato elaborato un elenco topografico.
Su questa materia si veda Mario De Luca Picione e Susanna Oreffice, L’Archivio storico dell’Istituto Mobiliare Italiano. La schedatura informatica delle operazioni di mutuo, in «Archivi & Computer», 2006, n. 2, pp. 83-92.
Il progetto di schedatura, coordinato da Leonardo Musci e Susanna Oreffice, è stato realizzato da un gruppo di lavoro cui hanno partecipato nel corso del tempo: Barbara De Iudicibus, Federica Frisenda, Paola Getuli, Alex Nicora, Elena Pozzan, Ilaria Romeo, Cristina Saggioro, Elisabetta Tarsia.
In vista della fusione tra San Paolo e IMI (novembre 1998) l’Istituto, su forte stimolo della Soprintendenza archivistica per il Lazio, ci incaricò di realizzare una guida generale all’archivio IMI. Il lavoro è stato edito Guida all’archivio storico dell’Istituto mobiliare italiano S.p.A. per la quale fu ampiamente sfruttato il lavoro di censimento già svolto. Come nelle migliori tradizioni, gli autori della Guida non compaiono nel frontespizio.
La Guida è stata realizzata da Marco Grispigni, Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Il censimento dell’archivio dell’IMI fu avviato nel 1995 dopo che gli archivi degli istituti bancari di diritto pubblico erano stati sottoposti a dichiarazione di notifica di interesse storico da parte delle Soprintendenze in seguito alla c.d. legge Amato.
Il lavoro portò alla stesura di un primo robusto elenco di consistenza. Fu allora elaborato un piano di studio e ordinamento dell’archivio cui si accompagnò la scelta del software di descrizione (una personalizzazione di Highway della società 3D). Il lavoro venne interrotto dall’Istituto per sue autonome, poco comprensibili, scelte aziendali.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni, Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
L’intervento sull’archivio della grande azienda agricola di Maccarese, ora nel Comune di Fiumicino, si è svolto finora in due fasi.
Una prima, commissionata da Fondazione Benetton Studi e Ricerche, ha riguardato la ricognizione di dettaglio dell’archivio e ha prodotto un primo strumento di ricerca e la pianificazione di un intervento descrittivo di tipo inventariale. La seconda, commissionata da Maccarese spa, si è conclusa con l’ordinamento generale dell’archivio (circa 400 metri lineari), la sua descrizione per serie e sottoserie, il ricondizionamento e la segnatura di tutto il materiale.
Il lavoro è stato presentato il 16 settembre 2016 nel Castello Rospigliosi di Maccarese. Un servizio sull’archivio è stato realizzato dal TG3 del Lazio ed è visibile qui (dalle ore 7:46 alle 7:50 e poi da 7:56 a 7:58).
Dall’agosto 2020 abbiamo avviato una collaborazione finalizzata all’assistenza alla consultazione dell’archivio e al proseguimento delle attività archivistiche.
Il lavoro 2014 è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Nicola Pastina.
Il lavoro 2015-2016, diretto da Susanna Oreffice, ha visto impegnati anche Nicola Pastina e Stella Zambonini.
Una nuova collaborazione iniziata nel 2020 è in corso e affidata a Susanna Oreffice.
Nallo Mazzocchi Alemanni (1889-1967), esperto in particolare di bonifiche e di riforma agraria, ha svolto la propria attività presso diversi enti tra gli anni ’30 e gli anni ’60 del Novecento.
Il suo archivio consta di circa 700 fascicoli ed è composto perlopiù di corrispondenza e progetti di bonifica (notevole pertanto la documentazione tecnica conservata). Nel lavoro, di schedatura analitica e riordinamento, è stata posta particolare cura nel ricostruire l’ordinamento dell’archivio, che si presentava in forte disordine. La schedatura è stata realizzata con il software GEA4.
Il lavoro è stato svolto nel 2010 da Nicola Pastina con la supervisione di Leonardo Musci.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio di Roma e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di schedatura sull’archivio del Monte (1452-1937), incorporato dalla Cassa dopo l’abolizione dei Monti di pietà.
In seguito il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il lavoro di schedatura è stato svolto da Riccardo Bassani e Claudia Lazzerini. Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
Per l’Associazione abbiamo svolto un impegnativo intervento di normalizzazione delle liste di autorità delle circa 200.000 entità in vista del riversamento dei dati sulla piattaforma CollectiveAccess e l’uscita del nuovo sistema informativo degli Archivi Olivetti.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e da Raffaella Di Lucente per la parte informatica.
Abbiamo svolto la normalizzazione degli indici onomastici, curato la migrazione della base dati GEA sulla piattaforma Archiui, scelta per l’informatizzazione degli archivi Treccani, e formato il personale all’uso del software.
L'attività è stata curata da Leonardo Musci.
Abbiamo svolto una prima ricognizione dell’archivio storico dell’azienda fondata nel 1919. Il lavoro è finalizzato a ricostruire la storia dell’ente e valorizzare il patrimonio archivistico conservato nel tempo.
Il lavoro è curato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente
La Sartoria Litrico fu creata a Roma agli inizio degli anni Cinquanta dal catanese Angelo Litrico. Conobbe la consacrazione internazionale nel 1957 grazie al segretario del PCUS Nikita Krusciov che ne fu involontario testimonial al tempo di un suo importante viaggio negli Stati Uniti. La Sartoria è attualmente condotta da Luca Litrico, nipote di Angelo.
Nell’ambito delle realizzazioni per il Portale degli archivi della moda del Novecento del Sistema archivistico nazionale (SAN), l’Istituto centrale per gli archivi ci ha incaricato di digitalizzare 44 album contenenti la raccolta della rassegna stampa sull’attività dell’azienda familiare e di schedare i primi 700 articoli della ricca rassegna stampa conservata, che è possibile consultare anche qui.
Il lavoro è stato gestito da Nicoletta Valente.
Prosecuzione del lavoro di censimento della documentazione di produzione recente con il riordinamento e la descrizione delle serie della sezione Direzione acquisti, l’elenco delle unità archivistiche della sezione Direzione tecnica e tecnologica del fondo Società Birra Peroni e l’ordinamento e l’inventariazione del subfondo Stabilimento di Roma. Tra le carte di quest’ultimo fondo sono stati individuati e trattati a parte i documenti prodotti dal Consiglio di fabbrica dello stabilimento. Questi inventari sono pubblicati sul sito dell’archivio storico Birra Peroni (ma raggiungibili solo tramite ricerca delle singole schede).
Il lavoro è stato svolto da Lucia Petese e Cristina Saggioro.
Il primo incarico ha riguardato il riordinamento e la descrizione delle serie del fondo Wührer (1935-1989) e della documentazione afferente alle sezioni Direzione amministrativa e segreteria societaria, Contabilità generale, Marketing, Trade marketing del fondo Società Birra Peroni. Il lavoro è stato eseguito con il software GEA 4, in uso presso l’archivio storico. In fase di ricognizione abbiamo steso un elenco di documentazione proposta per lo scarto. Questi inventari sono pubblicati sul sito dell’archivio storico Birra Peroni (ma raggiungibili solo tramite ricerca delle singole schede).
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.